28 ott 2007

I veri supereroi...



Oggi parleremo di un uomo, che vive alle spalle di un supereroe:"Alfred (Alfred Pennyworth)" il maggiordomo di Bruce wayne, altrimenti conosciuto come :"Batman". Sappiamo tutti che l'uomo pipistrello (come suona male in italiano...) non è dotato di particolari poteri, ogni sua abilità deriva è frutto di allenamento, costanza e una buona dose di intelligenza (nonché qualche miliardo in banca da spendere per gadget tecnologici), nonostante questa sua umanità è riuscito anche vincitore contro personaggi quali:"Superman","Flash" e "Le superschicchere". Pochi sanno, anche se è evidente, che dietro di lui non ha una organizzazione composta da un team specializzato, no, c'è il solo Alfred che gestisce tutto l'impero dei Wayne e, nello stesso tempo, cura l'arsenale di Batman con una pazienza certosina. Si preoccupa di pagare il bollo alla Batmobile, carica la Batcintura con i Batarang che, ogni sera l'eroe consuma schiantandoli sulla faccia di qualche pazzo omicida, porta fuori a fare la pipì al Batdog, cuce l'armatura in Klevair con ago e filo (c'è un intervento che parla di questo in un film di Batman, non ricordo se è quello scandaloso con Clooney o quello scandaloso con Denny de vito), aggiorna i driver del megacomputer e ramazza la batcaverna dopo averla correttamente deumidificata. Non solo.
E' un solido appoggio psicologico dove, Bruce, ogni tanto sfoga i suoi dubbi ritrovando la sicurezza di sè, cucina come uno chef di parigi e, mentre il signorino scorrazza fuori vestito come un idiota, Alfred compila il 740 riuscendo a farsi detrarre anche le spese sulle armi tecnologiche.
Non dorme mai, è immortale (è dal 1951 che ha 60 anni), si vocifera abbia costruito da solo, l'intera villa comprensiva di batcaverna, armato di una cazzuola e un pugno di cemento, il tutto con una paga mensile di 900 euro netti.
Quest'uomo, dotato di simili capacità, non è un comune maggiordomo; è un Supereroe! diamogli la giusta importanza nell'intera saga dell'uomo pipistrello, voglio una collana settimanale di avventure dedicata solamente a Alfred: The Mithty Maggiordomo.

27 ott 2007

L'italiano nello Spazio...

(ANSA)
Con la "regia" di Paolo Nespoli e l'installazione del Nodo 2,
realizzato a Torino, l'Italia è protagonista della prima passeggiata
spaziale della prima passeggiata spaziale della missione Esperia (c'è un errore di battitura dal sito, non l'ho scritto due volte io, Nd:Karka). La prima operazione della passeggiata, che durerà oltre sei ore e
che dovrebbe concludersi intorno alle 18,30 italiane, è stata staccare
il supporto dell'antenna in banda S che permette alla Iss di comunicare
con lo shuttle e che dovrà essere portato a Terra per alcuni
miglioramenti...

26 ott 2007

25 ott 2007

Arthur e il popolo dei...



In una foresta piena di funghi dall'aspetto ambiguo, vivono dei simpatici esserini di una simpatia unica ma con una condizione veramente singolare; sono tutti maschi. Sono differenti dai Puffi, che possono vantare di avere un esponente femminile grazie a Gargamella e successivi innesti del sesso opposto con l'ultima serie, sono si alti un pollice e sgambettano in su e in giù felici senza un apparente motivo, ma sono anche gay, in poche parole. Si amano tra di loro, senza tanti problemi e ogni fine settimana, escono assieme per fare dei pic nic sotto l'enorme fungo chiamato da loro:"Cippolos".
Al malvagio Vulvus non piace questa loro condizione, non gli va giù che questi minigay siano tanto entusiasti con cosi poco, mentre lui non riesce a concludere niente in discoteca, non trova mai parcheggio e per avere qualche minuto di piacere rosa deve pagare come un banco. Cosi, una notte, si muove con un missile nucleare sulla schiena, lo piazza al centro agglomerato di case e, silenzioso, sgattaiola via. Ma poco prima di imboccare l'uscita, incontra il più furbo dei minigay:"Culino", che con parole dolci fa osservare d'aver dimenticato il detonatore e che, un ordigno simile, è inutile senza un idoneo sistema di innesco.
Passano le ore a discutere a chiarirsi e Vulvus muta la sua opinione verso i minigay, a tal punto, di diventare anch'esso dell'altra sponda, come i piccoli esseri.
Una pellicola commovente, spettacolare, innocua, appassionante e ambigua che farà conoscere allo spettatore i suoi favolosi protagonisti: Culino, Sfinterin, Anus, Gaioni, Buliccik, Frocliz e l'eccentrico professore Montacani.
Un'ora che non scorderete tanto facilmente.

22 ott 2007

Poesia prima di andare a dormire.

Mi piace il tuo modo di vestirti
come ti comporti con gli altri
altruista oltre l'umano
ottimista come nessun'altra
mi piace come osservi il cielo d'inverno
come scruti l'orizzonte d'estate
come spalanchi le braccia
attraversando il vento primaverile
mi piace la tua voce armoniosa
i tuoi consigli
il tuo modo di concepire un sentimento
di esprimerlo
mi piace tutto di te
e neanche il tempo mi farà cambiare idea
però adesso...
Staccati da quella vetrina del cazzo
è mezzora che guardi quella minchia di giacca
non te la compro, hai capito?!

21 ott 2007

Die Hard 7: novità assoluta.



Grazie sempre alle anteprime del Festival del cinema de Roma, ho goduto di questa anteprima galattica che, neanche Bruce Willis, sa di aver girato talmente è nuova.
il titolo in questione è un pezzo grosso del cinema americano, che sconfina in ambientazioni estranee ai film di azioni quali: la baita in montagna (che poi viene fatta saltare in aria), i prati fioriti a altitudini elevate (verranno incendiati con ettolotri di napalm) e burroni perpendicolari di altezze vertiginose (in cui ci cadranno milioni di cattivi armati di kalashikov). McClane viene contattato dalla polizia di Francoforte per un compito che solo lui può fare; una bambina di otto anni, nome in codice:Heidi è stata rapita dalla sua baita in montagna, in compagnia del nonno e di alcune caprette, quindi tenuta segregata dentro una casa a due piani, all'interno della città tedesca.
Solo lui può recuperarla per riportarla al suo remoto domicilio e rendergli la sua agognata felicità. Il poliziotto si arma di alcuni bazooka, due beretta e un lanciafiamme e dopo un volo di poche ore, a bordo del suo spitfire della seconda guerra mondiale (di suo nonno, che da solo, ha terminato il conflitto mondiale con il suo aereo) atterra sul tetto di una chiesa, scende e scherza con il prete facendo saltare in aria qualche ostia, con lo scopo di bucarle sparandogli con la beretta.
Incontra alcuni passanti e fa loro qualche domanda per orientarsi:"Scusate, dove cazzo è la casa dei Seseman?", solo dopo alcune ore di ricerca riesce a trovarla ed eccola la, una nobile abitazione costruita in cemento armato e klevair, con le finestre blindate e la cuccia del cane dotata di fossa con i coccodrilli; non gli è difficile entrare, le guardie che la pattugliano sono lente e vengono eliminate dal pochi schiaffi, quindi messe in un angolo e denudate. McClane vestito da guardia entra nell'abitazione e viene accolto dal maggiordomo, prima che questo riesca a prendergli il cappotto per agganciarlo nel relativo portabiti, McClane lo stordisce con un destro e mette il suo corpo dentro un armadio.
Salendo le scale non incontra altre ostilità, ma al secondo piano lo attende un feroce cuoco, di ritorno dalla toilette, con lui ingaggia una feroce sparatoria che miete le prime vittime; alcune cameriere, quattro aiuto cuochi e il pianista.
Sfonda con un calcio la porta della sala e vi trova uno spettacolo raccapricciante; la signorina Rottermayer che tenta di insegnare l'algebra a una bambina disabile, McClane estrae il bazooka e fa fuoco, mancando il bersaglio. Clara improvvisamente si alza dalla sua carrozzella e inizia a correre verso un luogo sicuro, mentre la signorina Rottermayer estrae dalla sua borsetta due Uzi e inizia a sparare verso il poliziotto.
"Yippie ya ye, puttana!" - esclama McClane dopo aver detonato un altro colpo verso il divano e fatto saltare in aria tutto l'arredo, tavolo, sedie, divano e canarino giallo dentro annessa gabbia compresi.
Con il corpo in fiamme la signorina Rottermayer, già brutta di suo e ulteriormente peggiorata dopo le ustioni, si getta dalla finestra portando a termine la sua agonia dopo due piani di caduta.
McClane, sporco di sangue, apre una a una tutte le 21 camere della casa finché non trova Heidi, quindi la prende per mano dicendogli:"Andiamo, bambina del cazzo, mi stai costando il culo!"
Assieme fuggono verso l'uscita ma vengono raggiunti da Clara, che con un fucile a pompa in mano, rende la fuga molto difficile. "Non me la porterai mai via McClane!! Lei è mia!"
"Lesbica e letale" - dice lui - "mi sono sempre piaciute le donne cosi" e affronta la piccola guardandola negli occhi.
"Non mi ingannerai con le tue solite armi attaccate sulla schiena con il nastro adesivo, McClane !" urla Clara caricando il fucile.
il poliziotto si mette a ridere, inclina indietro la testa e, dalla schiena, estrae un lanciafiamme, trasformando tutto in fuoco quello che ha attorno; il caseggiato, le poltrone, la cucina, Clara stessa e l'armadio dove Heidi teneva dentro le pagnotte per il nonno (nel frattempo diventate ignifughe)
In strada McClane si impossessa di una Mercedes e, partendo in quinta, scatta verso la montagna, in un ora riporta la piccola dal nonno che lo ringrazia gentilmente.
"E' stato un gioco da ragazzi, vecchio di merda" - ammette McClane con un asciugamano poggiato sulle sue spalle ferite - "ma la prossima volta, metti in questa cazzo di baia un sistema di antifurto, per evitare che te la rapiscano un'altra volta".
Ma c'è ancora tempo per un ultimo colpo di scena; compare Clara mezza bruciacchiata, con in mano un mitra anticarro - "Maledetto bastardo! ora avrò la mia vendetta, McClane !"
Tutto quello che è di fronte alla ragazza viene crivellato, a parte il formaggio già dotato di buchi, fa strage di caprette, pecore e Fiocco di Neve, dopo aver finito le munizioni ansima pesantemente e posa a terra la pesante arma. McClane esce dal dietro il suo nascondiglio; il cadavere di un enorme San bernardo e pone fine all'esistenza di Clara con un Ak47, ma prima deve dire la sua battuta:
"Yippie ya ye bambina di merda!"
Un action movie con influenze yodel che sa di piombo, benzina e formaggio genuino.



20 ott 2007

Il wrestling, dubbi...

Leggevo su wikipedia in questi giorni l'argomento:"Wretling", solo in questi ultimi anni tornato alla ribalta in italia grazie a Italia 1 e Sky e per la scomparsa prematura di Eddie Guerrero e Chris Benoit, ma se andiamo a vedere nel passato di questo sport, non sono gli unici atleti a uscire dalle scene passando per l'anfiteatro della vita (un scenario fantasioso per descrivere la morte), in ordine alfabetico abbiamo:

André the Giant morto nel 1993 per malattia ( o forse infarto nel sonno, wiki non lo specifica chiaramente)

Scott Charles Bigelow meglio conosciuto come Bam Bam Bigelow; trovato morto il 19 gennaio 2007, causa: droga.

Raymond Traylor, meglio noto come Big Bossman; cito da Wiki:
La sera del 22 settembre 2004, la moglie ritroverà il corpo di Big Bossman rigido e freddo sul letto; il lottatore è stato stroncato da un attacca cardiaco a soli 42 anni.
John William Minton (Big John Studd): morì nel 1995 per tumore al fegato.


David "Davey" Boy Smith (the british Bulldog): morì il 18 maggio del 2002 all'età di 39 anni, in seguito ad un infarto mentre era in vacanza ad Invermere.

Lawrence "Larry" Wendell Pfoh (Lex Luger) Il 20 ottobre 07
viene reso noto che l'ex wrestler Lex Luger è stato colpito da un Ictus.

Owen James Hart:È purtroppo ricordato specialmente per la sua tragica morte, avvenuta nel corso del ppv Over The Edge. In occasione del suo incontro con The Godfather avrebbe dovuto calarsi dal soffitto della Kemper Arena; tutto questo per rendere ancora più spettacolare il personaggio di "The Blue Blazer" che interpretava in quella occasione. Le cose non andarono per il verso giusto, Owen precipitò da 24
metri su uno dei paletti del ring, battendo la testa e morendo pochi minuti dopo per un'emoraggia all'addome.

Yokozuna, vero nome Agaptu Rodney Anoa'i Morì per cause naturali a 34 anni nel 2000, mentre stava disputando degli incontri per una federazione britannica.

Anche se la maggior parte degli incontri sono scenografati e finti in maniera evidente (certe figure non le fai senza coordinazione da parte dei due lottarori) rimane comunque uno sport violento, specialmente fuori dal ring...

Brandy Runner, Il futuro come non l'avete mai bevuto.



Con l'avvento del Festival del cinema di Roma e la fontana di Trevi diventata rossa, ecco che mi presto per annunciarVi alcune anteprima che, presto, saranno disponibili per il mercato cinematografico Mondiale.
Iniziamo subito con una pellicola, giudicata da molti un cult movie, la prima del genere fantascientifico dark vinello con alto tasso alcolico, la visione è sconsigliata al pubblico, che dopo essere usciti dal cinema, deve mettersi alla guida dell'auto.
Los Angeles 2019, l'America e l'intero mondo è popolato da gente che non aspira altro nella vita che all'alcolismo è diventa una prassi normale, come oggi da noi bere un caffè o parlare male dall'amico andato via da poco, quella di consumare superalcolici, ubriacarsi e alzare il gomito ingurgitando cocktail, vino, whisky o brandy. Le strade della città sono popolate da mandrie di ubriachi e, anche la pioggia, non è formata da gocce di acqua ma di vino, nonostante l'utilizzo elevato di alcolici, gli incidenti sulle strade sono inesistenti, forse grazie alla completa automazione delle automobili in commercio; guida il computer di bordo al posto dell'uomo e sceglie anche l'mp3 da ascoltare, nel viaggio, il computer si permette anche di accendersi una sigaretta e imprecare contro le altre auto, controllate da altri computer, che gli tagliano improvvisamente la strada.
Bakard, un poliziotto che non beve mai fuori servizio, riceve un incarico dal suo capo; ritrovare sei replicanti fuggiti dalla fabbrica del Tavernello, perché i loro orari di lavoro erano massacranti e poco retribuiti, in più hanno un difetto di fabbricazione molto evidente: sono astemi. Questi cloni sono delle copie sputate, come due gocce di vino, dell'uomo (inclusa la donna, escluse le pile) e solo con un complicato test, si riesce a identificarli correttamente. Bakard cattura un presunto dissidente e applica questa prova nel suo ufficio; una serie di domande che si svolge nella seguente maniera:
D: - Nome?
R: - Mi chiamo Maurizio Fumaiolo
D: - Le piace la città in questo periodo dell'anno?
R: - No, ci sono troppi locali chiusi per ferie
D: - Lei crede nella incarnazione?
R: - Non lo so, devo prima consultare il mio avvocato.
D: - Preferisce le donne brune o bionde?
R: - Quelle che me la danno.
D: - C'è troppa violenza in televisione?
R: - Lo spaccata in testa l mio gatto, non lo so.
D: - Crede in Dio?
R: - chi?
D: - Viene a prendere un drink, offro io.
R: - No grazie, sono astemio.
Beccato!, i replicanti cadono sempre nell'ultima domanda. Bakard fa fuori il ribelle con la sua arma a proiettili di metanolo, ma prima di trasformarlo in cenere, vuole sapere il nome degli altri replicanti. Il povero Maurizio è costretto a confessare. Il poliziotto, dopo aver ricevuto l'informazione, entra al bar e consuma due Mohito e un Tropicana, quindi esce barcollando dimenticandosi i nomi. Completamente ubriaco, identifica un uomo, nella folla urbana, come replicante, senza fargli l'accurato test gli spara a bruciapelo, mancandolo e uccidendo un reale replicante che passava di li, la gente attorno a lui non batte ciglio e continua a muoversi in maniera instabile, verso il bar o locale analogo con la bocca spalancata verso l'alto.
Mentre vomita in un bagno pubblico, Bakard incontra una leggiadra donzella: Bonarda, bionda, morbida con un retrogusto di malto speziato, i loro sguardi si intrecciano in una giravolta di emozioni che si conclude con un ultimo conato di vomito.
Il resto del film è ricco di scene mozzafiato, inseguimenti tra autoveicoli automatizzati, sparatorie in mezzo a cumuli di bottiglie di birra, risse fuori dalle discoteche per la loro chiusura anticipata (le nove di sera) e una ventina di persone in coma etilico.
Bakard fa il suo lavoro in maniera impeccabile, uccidendo tutti i replicanti sparando casualmente tra un drink e l'altro, facendo anche qualche vittima totalmente estranea alla vicenda, troppo ubriachi i parenti per fare una denuncia al poliziotto.
L'ultimo replicante del gruppo:Sheridan è quello più tosto, più intelligente e più sobrio di tutti, con una tecnica di lotta simile al ravanare dello scoiattolo in caduta libera dentro un burrone, mette in condizione Bakard di dichiararsi sconfitto, ma un attimo prima di annunciare al mondo la sua vittoria, Sheridan dice la seguente frase:"Ho visto cose che voi ubriachi non avete mai visto prima; navi cariche di whisky tornare vuote dal porto in cui erano partite, uomini vomitare davanti alla pizzeria Da Orione e tutto questo si perderà come la birra all'oktoberfest", quindi entra in un bar, ordina una Coca Cola e viene crivellato da un muro di piombo; in quella los angeles futuristica è vietata la vendita di sostanze analcoliche.
La fine del film non dovrei dirla per evitare di rovinarvela, siccome è scontata, ve la racconto ugualmente; Bakard fugge con Bonarda verso l'osteria più vicina, ordina un menù semplice e, prima di baciarsi, lui sceglie i vini.
"Io prendo dell'acqua naturale, grazie" - dice lei con naturalezza, sotto gli occhi perplessi del poliziotto.
Nella versione director Cut del regista: Ridley Scotch, anche Bakard si rivela un astemio, che ha finto di essere alticcio per continuare a lavorare.
Entrambe le versioni di "Brandy Runner", sono disponibili in VHS, DVD e in cassa da 12 o da 24 dal vostro emporio di fiducia.

17 ott 2007

Blade Runner: Speranza nel Final Cut...



Quando si parla di fantascienza è
doveroso nominare anche :”Blade Runner”, diretto nel 1982 da
Ridley Scott, tratto dal libro dello scrittore americano Philip
p. Dick;”Il Cacciatore di Androidi”. Ambientato in una Los
Angeles nell'anno 2019, opprimente
, avvolta da
un'atmosfera crepuscolare, continuamente battuta da una pioggia
regolare, cadenzata e interminabile, le strade logore vengono
percorse da numerosi abitanti anonimi in uno scenario che, invece di
avvilire lo spettatore, lo incuriosisce, introducendolo in
un'atmosfera dark unica e coinvolgente:


Deckard (interpretato da Harrison Ford)
è un poliziotto dell'unità Blade Runner, incaricato dal
suo capo di eliminare alcuni “replicanti” (modello Nexus 6),
fuggiti dalle mansioni loro affidate sulle colonie spaziali e
rifugiati sulla terra con lo scopo di risolvere ad un inconveniente
della loro creazione artificiale: i quattro anni di vita concessi dal
loro ideatore. Sono molto simili all'uomo, a tal punto che per
riconoscerli è necessario sottoporli a un complesso test sulle
reazioni emotive (chiamato Test:”Voigt – Kampff”). Le indagini
di Deckard lo portano come primo passo, alla sede della Tyrell
Corporation, principale responsabile della fabbricazione dei
replicanti, dove viene a conoscenza del perché siano limitati
a soli 4 anni di vita; grazie a un dispositivo auto limitante per
evitare che, nel tempo, i Nexus6 possano sviluppare emozioni proprie
e quindi ribellarsi all'uomo, capisce anche come la psiche di questi
replicanti, sia arricchita da ricordi di un'infanzia innestata,
prelevata da altri soggetti umani, con il fine di consegnargli un
orientamento psicologico stabile.


Deckard è mosso da intuizioni
che lo dirigono sulla pista giusta, indagando dentro squallidi
locali, fabbriche di componenti umani sintetiche, quartieri
malfamati. Conosce personaggi insoliti come J.F. Sebastian,
progettista Genetico della Tyrell e Rachel; un modello femminile,
sperimentale, di Nexus 6, porta a termine alcuni dei suoi “lavori
in Pelle” assegnati, dopodiché, trova il replicante, più
evoluto, a capo del gruppo di fuggitivi:”Roy Batty” (Rutger
Hauer), combattendo e perdendo contro di lui, impara quanto di umano
ci possa essere in un replicante; dalle sue esperienze, dalla sua
vita scandita di soli quattro anni, tenuto in vita da un passato
falso e trapiantato artificialmente e dell'inevitabilità di
una fine stabilita, oramai prossima. Le sue ultime parole del film,
recitate sotto l'incessante battere della pioggia, sono rimaste nella
memoria di chi ha visto il film e di chi, non ne ha mai sentito
parlare. Vengono citate occasionalmente in televisione e su altri
mezzi di comunicazione:


«Io
ho viste cose che voi umani non potreste immaginare. Navi da
combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione... e ho visto
i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser. E tutti
quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire
»



Dopo che la sua missione è
terminata, Deckard e Rachel fuggono assieme verso una meta non ancora
stabilita, in un finale che concede un po' di speranza sul futuro e
lascia comunque aperti molti interrogativi esistenziali che, forse,
non troveranno mai una concreta risposta.



É una fantascienza lontana
“anni luce” da titoli più osannati a cui era abituato il
pubblico di quegli anni, come:”Guerre Stellari” oppure:”Star
Trek” (descritti nei precedenti numeri), più tetra, senza
eccedere in eccessivi effetti speciali, Blade Runner si consegna al
pubblico come un'interessante viaggio su temi storici della
filosofia, mascherati con dialoghi raffinati e concetti visuali
evocativi, arricchiti da un sottofondo musicale a opera di Vangelis,
di tutto rispetto. L'influenza del romanzo di Philip p. Dick (i suoi
libri hanno ispirato altre pellicole quali:”Minority Report” -
“Atto di Forza” e ”Paycheck”) sul film è marginale;
rimangono inalterati, su una trama leggermente diversa, i
protagonisti e si evidenzia la continua difficoltà del
protagonista, a riconoscere una persona autentica da un replicante,
la voglia di qualcosa di genuino, che nel libro scaturisce sino a
diventare un'ossessione.



Negli anni successivi sono uscite
ulteriori versioni di questa pellicola, oltre a quella originale del
1982, Ridley Scott, dopo 10 anni, edita l'intera pellicola
consegnando al pubblico la versione:”Director Cut” (in DVD e VHS)
priva di alcune scene violente, senza il finale a lieto fine e
introducendo un ultimo particolare a sorpresa sul finale, molto
discusso dai fans del film; Deckard anche lui, Replicante.



Dopo ben 25 anni di distanza, la
Warner Bross, ha comunicato che dal 5 ottobre 2007 , (data ancora da
destinarsi, per il mercato italiano) sarà disponibile per il
mercato dell'home video e al cinema a Dicembre (per il solo mercato
americano):”The Final Cut”, nuovissima versione del film, dotata
di un nuovo montaggio e arricchita dell'immancabile restyling grafico
digitale, per l'alta risoluzione. Una nuova occasione per conoscere,
chi non l'ha mai visto, questo immortale capolavoro di fantascienza
che, nonostante i 25 anni dalla sua prima uscita, lascia il tempo di
immedesimarsi dentro le sue esotiche atmosfere, figlie di un
immaginario futuro non cosi lontano dal nostro.


13 ott 2007

Parlare a Vanvera, ecco spiegato il perchè

Benvenuti in questo spazio dedicato alla cultura (e va bene, oggi non ho trovato nessuna donna nuda da pubblicare, come scusa è più accettabile?) che da anni (è il primo) mi impegno di aggiornare per rendervi più colti, ampliando il vostro esile bagaglio culturale con il fine di trasformalo in deposito per gli attrezzi.
Oggi spiegherò, grazie a descrizioni, notizie e argomentazioni trovate sulla grande rete (il barbiere), perché quando una persona parla, parla e parla senza aver nulla da dire, o dice troppo di quello che dovrebbe spiegare, si dice che parli a Vanvera.
La storia risale sino al 1021 Dc, in quell'epoca non c'era la televisione e neanche Bruno Vespa, quindi le persone erano generalmente ignoranti, non solo perché non sapevano cosa fosse il Rasoio di Occam, ma non erano in grado di utilizzare la candeggina senza avvelenarsi. C'era un simpatico signore anziano di 12 anni (a quell'epoca il tasso di mortalità era tarato sui 19 anni), abitante di Prima York, tentava inutilmente di corteggiare una sua compaesana della stessa età con sproloqui inutili e inviti a cene di pesce guadagnandoli solamente una figura da baccalà. Ogni giorno otteneva sempre un due di picche dalla sua preda e ogni giorno, illustrava a un suo amico le sue prodezze in campo sentimentale arricchendole con dettagli inventati o semplici bugie, tanto da arrivare a descrivere ipotetici rapporti sessuali con elevate prestazioni dalle tempistiche titaniche. Per tutta la settimana, questo tizio si millantava con l'amico della sua condizione da sciupa femmine e spargiseme, fino a quando, la sopportazione dell'amico raggiunse il limite e questo, silenziosamente, morì di vecchiaia a ben 18 anni, avvelenato da una sostanza sconosciuta, senza aver prima soffiato le candeline sulla torta di compleanno e aver ottenuto la patente. Quest'uomo si chiamava:"Jhon Vanvera" e per anni ha subito fiumi di parole inutili. Per questo, parlare a vanvera, significa emettere aria fritta che serve solo per allenare le corde vocali o saturare l'aria di cazzate.

Fonte: Costruisci il tuo Vaso Ming.



Altra estensione per caricare Firefox



Ieri, ho installato ImageBot, un'add-on per il mio browser preferito (quello rappresentato da una volte abbracciata attorno al mondo) che mi permette di controllare il mio album fotografico di imageshak senza visitarlo direttamente dal suo sito. E' di una comodità mostruosa e decisamente più leggero che la consultazione online del portale di hosting, vista la mia connessione da lemure zoppo, che mi lascia subire sempre quel minutino, circa, prima di vedere visualizzata la pagina completa. Lo provo in "combo" con lo scribefire giusto in questo blog, linkando un'immagine che ho creato una notte che avevo finito la nutella e il frigo era privo di qualsiasi sostanza nutritiva post cena.
Sarebbe il verso ligure del famoso:"I Want to Believe" scritto in una foto che immortala un presunto disco volante, resa celebre dai telefilm di X-file (quanto tempo è passato).
Non vi sto a spiegare che cosa sia il Belin, perchè spero siate cosi maturi da saperlo già.
..

9 ott 2007

A-Team, ma cosa guardavamo?



In questo periodo, dopo le 11 di mattina, Italia 1 ci ripropone i storici telefilm dell'A-team; datato 198equalche cosa (1983, ho letto wikipedia ora), in un'ora e mezza di episodio vengono narrate le avventure di quattro singolari personaggi che, assieme formano un gruppo di professionisti meno credibile di tutta la cinematografia televisiva.
La voce introduttiva di ogni puntata, spiega che questi quattro eroi, dopo aver fatto il vietnam, sono stati ingiustamente condannati da un tribunale, quindi sono evasi da un carcere di massima sicurezza e ora militano in clandestinità aiutando la povera gente che ha problemi di varia natura; racket, furti, problemi ambientali (ricordo la puntata che si impegnano di salvare dei cavalli, destinati a diventare cibo per cani), omosessualità repressa o parenti dispersi all'estero. il loro compenso di solito è nebuloso, pare che campino di aria e spirito e non vogliono mai nulla in cambio per le loro nobili azioni.
Il serio cappello introduttivo, può ingannare lo spettatore che non ha mai visto una puntata, perché il genere di questo telefilm non è militare, (come:"M.a.s.h." altro storico telefilm) ma una via di mezzo tra comico e fantasy, vista la caratterizzazione dei personaggi che animano l'A-team e che andò ad illustrare:

P.E. Baracus
: Un afroamericano palestrato (l'attore era un wrestler) che gira addobbato da catene, anelli d'oro, orecchini e quant'altro lo possa fare apparire ridicolo, compreso una spazzola nera al posto dei capelli, possiede un carattere burbero e non ama volare, tanto che ogni volta la missione richieda una trasvolata, viene fatto addormenta, dai suoi compari, con l'ausilio di droghe, colpi in testa, latte drogato, soporifere ninne nanne. Non si mette in mostra usando solamente i muscoli e pestando a destra a manca, ma ha una smisurata conoscenza di meccanica, ingegneria, elettronica, fotonica e ingegneria quantistica è in grado di costruire, usando una chiave da otto, un'aereo o un carroarmato. Legende metropolitane dicono che lui è il vero padre di Mc Gyver, però a un'attenta analisi non gli si può credere, Mc Gyver è nato a Baltimora.Segni particolari: non è un rapper.

Colonnello John "hannibal" Smith
: Lui è il capo della banda, è quello che decide cosa fare, quando farlo e come farlo, l'intera puntata si muove grazie ai suoi improvvisati piani, che neanche un bambino uscito da una puntata di 23 ore dei Teletubbier, riuscirebbe a proporre. Le sue strategie sono assurde, fantasiose e suicide, immagino siano frutto della sua passione per i sigari americani che, dal primo minuto all'ultimo di ogni episodio, si ostina e tenere in bocca, levandoselo solo per dire qualche minchiata.
Ama i piani ben riusciti e lavora, part time, come comparsa in film di serie Z (ci fosse una lettera dopo la Z, sarebbe più opportuna) e aiuta tutti quelli che manifestano anche solo una preoccupazione, il tutto gratis. Cosa lo spinga a girare a zonzo per l'America assieme a un nero incazzoso, un pazzo, un fichetto non ci è dato sapere.

Templeton Peck (sberla): Questo è il tipico fichetto, biondo, viso angelico, occhi azzurri e un atteggiamento glamour, dotato di parlantina carismatica, cosi coinvolgente che nessuna donna pare resistere al suo fascino, anche quelle non inquadrate. Il suo ruolo nel gruppo è nelle pubbliche relazioni e forniture materiale, è grazie a lui che, se in mezzo al deserto del Nevada, serve un motore atomico per fare andare un Caterpillar costruito da Baracus, si riesce a trovare. E non lo ricerca vagando verso luoghi abitati o consultando le Pagine Gialle come farebbe qualsiasi persona savia, no. Lui si dirige a nord e trova una casetta abitata da una donna che, irrimediabilmente seduce per avere il suo motore atomico, che casualmente tiene inutilizzato in cantina. Mi immagino il suo ruolo in Viet-nam, i suoi compagni che combattono per conquistare il territorio, aerei che sparano napalm e lui che gira nella foresta, trova una donzella locale, ci limona e poi si fa consegnare il Viet-nam come segno di ringraziamento.

"Cane Pazzo" Murdock: E' un pilota esperto di aerei, elicotteri e tutti i mezzi volanti del pianeta (si vocifera che riesca anche a far volare gli aquiloni, senza vento), ha all'attivo circa 2 milioni di ore di volo, riesce a colpire una mela in testa a un uomo, passando a mach 3 con uno spitfire. Solo che è un pazzo, vive segregato in manicomio e viene liberato solo se serve in missione (in genere, tutte). Non è chiara la sua malattia, se sia schizofrenia, demenza o semplice idiozia, perché ogni episodio manifesta sintomi diversi; a volte parla con animali invisibili, a volte diventa amico di cose inanimate, a volte impersona eroi di fumetti che legge solo lui, a volte è solamente idiota. Non si capisce.
Dopo P.E., Murdock è il membro più utile dell'A-team, perché tende a snaturare la, già fragile, serietà del telefilm e ogni qual volta l'intero gruppo viene arrestato dai federali (perchè girano in mimetica anche in città, non si capirò mai) lui riesce sempre a scamparla, per un motivo o per l'altro (in genere, ha culo).
Con espedienti in linea con la sua natura demente, riesce a salvare i suoi amici in tempo per l'aperitivo serale.

Ogni puntata vengono anche aiutati da una giornalista; Amy Amanda Allen, che da ogni situazione esce sempre illibata, priva di sospetti e con un articolo che gli frutta la prima pagina sul suo giornaletto. Il suo ruolo nel gruppo è utile come un molletta nel paese dei vestiti sempre asciutti.

Svolgimento di una tipica puntata dell'A-team.
Inizialmente c'è una panoramica su tutti i personaggi, P.E. che picchia i pugni contro qualcosa, il colonnello vestito da Godzilla dietro le quinte di un film, Mardock in una clinica per malati mentali che rimbalza sulle pareti imbottite e sberla che limona. Poi si stacca sul problema della puntata attuale, una donna viene minaccia che, se non paga una somma mensile di 12400 dollari, può dire addio alla sua fabbrica di portachiavi. La donna si dispera e va a piangere in un angolo, che confina con il set dove lavora Hannibal, lui la vede e si fa spiegare il problema. Una volta chiarita la situazione, si riuniscono i membri dell'A-Team, si libera il Mardock dal manicomio con un espediente tipo bambini che non vogliono andare a scuola, si stacca Sberla dalla tipa e si cerca Baracus nelle bigiotterie.
C'è il briefing, il Colonnello illustra il problema, senza dubbi da un'elenco di cose da avere a Sberla, dice al matto di trovare un elicottero (loro trovano elicotteri dove, di solito, noi troviamo biciclette arrugginite) e fa un brindisi con tutti, ma il bicchiere di P.E. è drogato. il nero cade immediatamente in un stato catatonico (una performance degna dei film della Troma). Si prende il volo e si raggiunge la donna afflitta da racket, guardano un pò in giro, conoscono il loro nemico entrandogli in casa con il furgone, lo minacciano di ridare indietro i soldi o peggio per lui. Ma il nemico è stupido e architetta qualche diabolico piano di una prevedibilità senza eguali, l'A-team si prepara al peggio costruendo testate atomiche, un carroarmato dallo scheletro di una panda e la Morte nera da una palla da tennis, in 21 minuti esatti. Il nemico di turno arriva, fa lo sbrufffone ma viene intrappolato dal gruppo che, utilizzando tutta la santa barbara in loro possesso, li mettono fuori gioco senza causare neanche un morto. (non schiattano neanche gli acari sul vestito di Baracus).
La donna vittima diventa felice, non deve più pagare il racket, ma chiude la sua fabbrica per ritirarsi in tutta tranquillità e vivere di rendita nel Minnesota (farlo prima?), ringrazia L'A-team chiedendo:"Quanto fa?"
E loro rispondono:"Gradirei una fetta di torta"
scena finale; Il furgone Gm tamarro dell'A-Team inseguito dall'esercito Americano, dai Libici e da alcuni curiosi che sfruttano la scia delle auto, per arrivare prima al lavoro.

Ma cosa guardavamo a quei tempi?





Un personaggio a sorpresa.



Non si può andare a controllare il proprio contatore dell'Enel, che salta fuori qualche sorpresa inaspettata. Guardate che cosa ha trovato un mio amico (Fobillo).
Roba da matti.

6 ott 2007

Un nuovo inizio, la solita fine.

Ho preso un addon per firefox (scribefire) che mi permette di editare questo puerile blog, senza essere necessariamente connesso al server di blogger, vediamo se funziona...se non va prometto di fare qualcosa per migliorarlo oppure, per migliorare il mondo; continuando a vivere come adesso...
bene, devo ancora capire alcune cose ma penso che sarà un programma che adotterò, visto che è comodo,
Come disse Hulk Hogan; mi ci devo picchiare ancora un pò...


Aggiornamento a qualche ora più tardi: Ecco, ora riesco a editare orientandomi felice tra le opzioni e i vari tools, questo si che è un addon pratico che dovrebbe possedere qualsiasi blogger. Certo gli manca ancora la possibilità di aggiungere filmati (bisogna fare tutto a mano via ) e il supporto per le bevande. Ma per il resto mi soddisfa. Alla prossima