25 set 2014

Il Cartone degli Anelli.

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Trovo per me difficile parlare di un libro cosi vasto e epico il:"Signore degli Anelli". Ho una sorta di timore reverenziale verso Tolkien, generato dal fatto che è stato il primo libro fantasy che ho letto nella vita. Nonostante la sua lunghezza che in altri generi mi avrebbe demoralizzato, quella trilogia allora inedita in Italia, ha saputo scatenarmi quelle fantasie già alimentate da videogame e fumetti, che a distanza di anni, continuano a galoppare nella prateria dei miei pensieri. Se l'opera di Tolkien per me è intoccabile, non posso dire la stessa cosa della sua ultima traduzione cinematografica.
Jackson è riuscito a convincere un pubblico non avvezzo al genere e a accontentare un pochino i tolkieniani . Ha interpretato il viaggio degli Hobbit in qualcosa di nuovo, moderno e spettacolare, ricavandoci una pregevole trilogia per tutti i palati, anche se molto distante dalle atmosfere evocative e celtiche del Libro.
Comunque non sono qui a discutere sulla diversità tra libro e film, in rete c'è qualcuno che saprà farlo meglio di me. Il mio bersaglio di oggi è un prodotto uscito anni prima della trilogia di Jackson, per l'esattezza nel 1978, che il pubblico ha dimenticato :


Il signore degli Anelli (Il Cartone Animato)


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Un progetto ambizioso,  diretto da Ralph Bakshi e costato ben 4 milioni di dollari, che per l'epoca non erano mica pochi per un cartone animato. Il merito di questo lungometraggio è quello di possedere una fedeltà assoluta verso il racconto di Tolkien, migliore in molti aspetti alla trilogia di Jackson. Purtroppo però la qualità grafica del cartone è altalenante e alterna momenti piacevole animazione a minuti di merda colorata. Come è potuto succedere che, una licenza cosi importante, sia stata generata in maniera cosi discutibile? Non conosco i dettagli di come è avvenuta la produzione o la post-produzione di questo cartone, però sono stati fatti troppi errori, del tipo:


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Il Rotoscoping:
"l rotoscoping, rotoscope, o rotoscopio è una tecnica di animazione utilizzata per creare un cartone animato in cui le figure umane risultino realistiche. Il disegnatore ricalca le scene a partire da una pellicola filmata in precedenza. In origine, le immagini filmate in precedenza venivano proiettate su un pannello di vetro traslucido, dove fungevano da supporto per l'attività di disegno.
Recentemente questo congegno è stato sostituito dal computer" - Wikipedia
Sono cosciente di analizzare un cartone prodotto fine anni 70; allora non c'erano certo gli strumenti che possiedono gli studi cinematografici odierni. Il Rotoscoping è stato utilizzato anche dalla Disney in maniera più sobria. La maggior parte delle scene in cui si può ammirare questa tecnica (diciamo tutte) sono scure e fanno a cazzotti con il resto dell'animazione tradizionale. Più che a ridisegnare la pellicola filmata e farne un cartone animato, sembra più che si è scelto di lasciare il filmato grezzo originale aggiungendo qualche effetto di tratteggio giusto per renderlo più sporco. Dietro questa opera di distruzione vivono delle figure importanti per il racconto, come:
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Gli Orchi:
Sono tutti animati con l'utilizzo del Rotoscoping e possiedono un volto completamente nero, con due occhi rossi fiammeggianti, avvolti in abiti di seta scuri e impugnano armi di svariato tipo, mi piacerebbe quale tipo di armi utilizzino, però non si vedono granché bene neanche quelle.


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Ecco un gruppo di Orchi al festival di Woodstork, mentre aspettano il concerto degli Orchin Stone.
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I Cavalieri Neri, sono proprio neri. Niente da obiettare.
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In questo momento concitato, un Orco disintossicato dal colore incontra il rosso.
Come potete immaginare, non è solo il Rotoscoping l'unica cosa che non funziona nell'opera di Bakshi, altre pregevolezze non riuscirò mai a digerirle. Si lo ammetto, ho avuto il coraggio di rivedere più di una volta questo cartone; primo perché sono uno schiavo del Signore degli Anelli e secondo perché mi piace il dolore.
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Le proporzioni di Gimli sono state liberamente interpretate dai disegnatori, senza il metro. Piuttosto che disegnarlo basso di statura, l'hanno creato di una spanna più basso dell'Elfo Legolas. Come se non bastasse Gimli è anche calvo.
Dove  sono finiti quei bei nani pelosi di una volta?
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Ecco l'ottavo Nano in tutta la sua altezza: sulla destra.
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Altro personaggio caratterizzato da: MEH! è Gollum, conosciuto anche come Smeagol dai vicini del piano terra. L'emaciato schiavo dell'anello si rivela pitturato di un colore stile arrosto bruciato, talmente invadente da coprirlo tutto. Anche il suo esile perizoma possiede lo stesso smalto; cosi gli artisti hanno risparmiato tempo e denaro con una pennellata dello stesso marrone per tutti i fotogrammi. Anche nelle animazioni della creatura i disegnatori hanno fatto gli straordinari, intesi come vacanze...
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Non sembra un compagno di Skeleton dei Master of The Universe?
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Ok Il Rotoscoping non è riuscito proprio bene, però come la mettiamo con il disegno tradizionale? La qualità si mantiene su livelli medi senza mai eccellere in pregevolezze, il tratto rimane sempre sobrio senza troppi dettagli di contorno, anche gli scenari sono un buon contributo alle ambientazioni di Tolkien. Purtroppo le proporzioni, fanno cilecca ogni tanto e specialmente negli Hobbit, il cartone si diverte a mostrarci occhi deformi e sguardi buffi.
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Questo gaio personaggio è Legolas; sorriso sbarazzino, occhi enormi e stralunati, più che un Elfo a me ricorda lui:
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Dategli un arco e delle frecce e partecipa anche lui alla gara di chi ammazza più Orchi nel Fosso di Helm.
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In questa famosa scena del racconto, il Balrog affronta un fiero e coraggioso Gandalf. La drammaticità dell'azione è rovinata dalla nemesi del Grigio, che oltre a muoversi in maniera impacciata come un elefante con i tacchi a spillo e possedere delle ridicole ali da farfalla, combatte con la sua spada fiammeggiante in un breve combattimento che avrebbe richiesto qualche faretto di luce in più.
Fuggite Sciocchi!
E dove, che non si vede un cazzo!?
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Infine, dopo che il cartone finisce di raccontare, in due ore spaccate, la storie dei primi due libri della trilogia (in realtà:"Le due Torri" viene rivelato  in parte), una specie di lieto fine precede i titoli di coda con una musica trionfale.
Il film è finito e potete svegliarvi.
(S)Fortuna per voi che la produzione non si è mai organizzata per produrne un seguito, nonostante i buoni risultati al botteghino. Quindi Il Signore degli Anelli (cartone) è un opera orfana che non si è mai conclusa come meritava.
Sembrano prevalere i difetti più che i pregi, in realtà questo cartone è tutt'ora guardabile, nonostante i continui pugni negli occhi del Rotoscoping. Lo consiglio prevalentemente ai fans dell'opera di Tolkien e a quelli che, come me, non sono completamente soddisfatti del lavoro di Peter Jackson. Certo sono io che affermo queste cose e poi, da bravo stronzo, a Dicembre so già che andrò al cinema per vedere la terza parte del frammentato "Lo Hobbit".
Cosa volete farci, sono curioso e mi piace il dolore.
 
 
 

17 set 2014

Me me ga ga lo lo maaaaan!

La mia infanzia televisiva è iniziata qualche decennio fa. In quei tempi la scelta dei programmi era limitata, non come oggi, che tra cartoni e telefilm si potrebbe passare la vita a vederli e non basterebbe. C'era la Rai e la sua programmazione dove mandavano in onda sempre le stesse puntate, degli stessi cartoni e telefilm. Poi sono arrivati i canali privati che nel loro piccolo, riuscivano a trasmettere intriganti cinefigate del Sol Levante, inedite nel nostro paese, con le stesse puntate ripetute. Tra effetti speciali e scene d'azione, la maggior parte di questi prodotti si somigliavano. Tra cartoni animati e telefilm con mostri giganti, la storia partiva con una invasione aliena, giungevano a una battaglia quindi a un epilogo felice con qualche battuta idiota che faceva ridere tutti, tranne gli spettatori.
I buoni vincevano sempre prendendo a calci in culo i cattivi con la stessa mossa speciale.
Molti di noi ci siamo spesso chiesti:"Perché guardavamo questi telefilm/cartoni banali e scontati?"
Perché non c'era altro da vedere, poi eravamo piccoli e sapevamo accontentarci.
Proprio in un giorno degli anni 80, giunge da una televisione locale il telefilm intitolato:"Megaloman il supereroe fiammeggiante (炎の超人メガロマン) ". Ho avuto l'occasione di guardare la primissima puntata, scaricata grazie a un lavoro di equipe tra il mio router e un mulo da soma. Riguardarlo oggi è stato come riscrivere i miei ricordi;  da piccolo i personaggi mi sembravano fichissimi e i mostri mi intimorivano, più volte si erano presentati nei miei incubi. Agli occhi di un adulto, lo spettacolo appare in maniera differente.
Riguardiamolo assieme nella bellezza del 4:3 analogico e sfocato.
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Il telefilm inizia con una bella panoramica sul vuoto siderale. Un'oggetto luccicante attraversa lo schermo atterrando su un punto imprecisato della terra, ovviamente il Giappone:
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Come sappiamo, la terra del Sol Levante è il posto preferito di villeggiatura dei Mostri giganti e Alieni mutaforma. In questo caso il mostro è anche un alieno, quindi è la morte sua. La bestia si agita e fa le gesti alla telecamera per avvertire l'equipe che, l'attore al suo interno, sta morendo soffocato.
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Questo è il cattivo. Come tutti i personaggi imbardati con ridicole maschere, anche questo si atteggia e recita sventolando forsennatamente braccia e mani. Un atteggiamento che ricorda un vigile che dirige il traffico nel centro storico, all'ora di punta. Cosa dovrà mai dire di cosi tanto importante? Le solite cose: Noi siamo forti, la terra la conquistiamo noi, siamo i più bravi, viva la figa, eccetera eccetera.
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A pochi chilometri Takashi combatte in un emozionante combattimento di arti marziali, una via di mezzo tra Karatè e il ballo di San Vito. Lo scontro sembra volgere a suo sfavore, quando sul più bello sfodera la sua mossa speciale:"Il Colpo del Ciclone". Vince l'allenamento usando una mossa Sgrava, mentre il resto della sua squadra, che poi sarebbero gli altri protagonisti del telefilm, esulta con energici scrolloni di testa.
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Dopo l'incontro il suo maestro è contrariato dal suo comportamento e confessa a Takashi che non è ancora pronto. Per il:"Colpo del Ciclone" serve ancora tanto allenamento per eseguire alla perfezione quel calcio ridicolo. Dopo la ramanzina gli ordina di andare a comparagli la Gazzetta dello Sport.
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Nel Frattempo la creatura metà mostro e metà dinosauro pacioccone, si agita come un adolescente al Luna Park seduto sull'autoscontro.  Le sue forze sono allo stremo e ha bisogno di energia per continuare a distruggere i paesaggi in miniatura. Il viaggio nello spazio è stato stancante e ha ancora i postumi del Jet Lag. La sua batteria e al 30% come quella di un qualsiasi Iphone.
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Takashi non ha preso molto bene le parole del suo Maestro e, come la tradizione Giapponese vuole, si allena in un posto isolato mentre nella sua memoria rimbombano le parole del suo mentore:"Takashi la gazzetta dello sport, me l'hai comprata?"
 
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Sfuma la scena e giunge la sera, il mostro centauro/stronzo ruba la corrente dai tralicci dell'alta tensione provocando un blackout in tutto il paese. Finalmente la popolazione si accorge della presenza del mostro. Erano cosi intenti nella loro vita frenetica, che non si erano accorti di una creatura alta come un palazzo che circolava nelle loro campagne, provocando un mini terremoto a ogni passo.
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Poco  più in là, Takeshi comprendee la gravità della situazione e entra in un rifugio segreto, dove finalmente si scopre tutto il suo passato. Non è un ragazzo normale, come si era già capito dai primi piani ma un esule del Pianeta di Rosetta, caratteristico per la sua forma a panino. Grazie a un flashback si viene a conoscere la triste sorte di suo padre che, nell'intento di sfoderare le sue incerte arti marziali, viene preso a schiaffi fino alla morte dai seguaci della Stella Nera. Le ultime parole del padre saranno:"Torna sulla terra e difendila!, già che ci sei, mi compri la Gazzetta dello Sport?". Presto detto, la missione di Takeshi è difendere la terra dalle truppe della Stella Nera che vogliono conquistarla per conoscere tutte le password dei Spot Wi-fi. Dopo un altro spiegone noioso, la madre dona due braccialetti a Takeshi dicendogli che sono magici e che possono trasformarlo in un eroe imbattibile. Il ragazzo confessa che avrebbe preferito avere in regalo un motorino.
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Dopodiché li indossa e si esibisce in qualche mossa d'effetto, quindi si trasforma in:
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MAGICA MAGICA EMIIIIII...ehm, volevo dire:
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MEGALOMAN!  Spudorato clone di Ultraman, che si differenzia per una elegante parrucca bianca che regala all'eroe quel non so che di Mozart. L'inquadratura dal basso serve a farlo sembrare più alto.
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La battaglia che segue è estenuante, lunga e ricca di colpi di scena che potrebbero sfuggirci, visto la sonnolenza. Nonostante l'evidente difficoltà a muoversi del mostro centauro è un pò stronzo, Megaloman ha serie difficoltà nel prevalere. La colpa è di una legge Giapponese scritta verso la fine degli anni 70:"La sconfitta di un mostro alieno o entità extraterretre dovrà essere necessariamente finalizzata con l'utilizzo di una mossa speciale, annunciata con voce tonante e dotata di riverbero". Seguendo la norma in tutti i suoi passi, Megaloman si attiva.
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Prima esegue un perfetto:"Colpo del Ciclone", annunciato con la voce di un bagnino al megafono, che dice ai bambini di scendere dal cadavere di Balena arenato. Quindi termina il combattimento con la:"Fiamma di Megalopoli" incendiando la sua candida coda e usandola come fionda per detonare lo stronzo gigante.  Il nemico esplode in una allegra deflagrazione e i buoni vincono ancora una volta. Applausi.
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Il cameraman ha perso il trepiedi.
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Il Cattivo è incazzato nero, anche se dobbiamo intuirlo.
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Takeshi osserva il tramonto sopra una collina e si accorge di non aver ancora comprato la Gazzetta dello Sport.

FINE.


 
 

14 set 2014

Game of Pollo

http://www.youtube.com/watch?v=xn-hKrlCp0A
C'è chi va a spiaggia per prendere il sole, chi per rilassarsi, chi per fare un rinfrescante bagno nel mare.
Io filmo con il telefonino un pollo di plastica...

13 set 2014

300: L'alba di un Impero, il tramonto di una serie...

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Quando ho visto il trailer di questo film ho subito pensato alla solita mossa commerciale. Certo, tantissimi film attualmente nelle sale di tutto il mondo sono opere commerciali fatte per racimolare vile danaro, in questo caso comunque ho sospettato che Zack (il regista) non sarebbe riuscito a eguagliare il coinvolgimento e la narrazione del suo precedente film:"300" uscito nel lontano 2007.  Rimanevo curioso e sarei andato volentieri al cinema a vederlo, peccato che alcuni avvenimenti nella mia vita non mi hanno permesso di farlo (non ho trovato nessuno disposto a seguirmi). Solo recentemente ho avuto modo di vederlo e rendermi conto di aver risparmiato i soldi del biglietto. Non è giusto però iniziare questa personale critica senza un breve riassunto:
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300 narra la storia di alcuni (erano 300, non so se si era capito) soldati spartani capitanati da Leonida che, per rallentare le truppe di Serse nella inarrestabile conquista verso la Grecia, si immolano eroicamente combattendo sino alla morte, con indomito coraggio e le tartarughe sul petto sempre in bella vista. Il film inizia proprio da questo quadretto di eroi caduti per dare un accenno di:"Nelle puntate precedenti di trecentoooooo...." mentre qualche secondo dopo viene inquadrato il protagonista:
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Temistocle.
Guerriero di Atene senza macchia e paura e senza neanche una passato degno di note, compare in un flashback in una delle prime invasioni della Persia contro la Grecia, dieci anni prima, in un avvincente scontro dove spade e lance producono schizzi di sangue finto su un fondale finto.
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Il regista vuole dimostrare che è ancora bravo a fare scontri epici con persone mezze nude e effetti digitali come se piovesse (infatti in questo scenario sta piovendo) replicando e superando in arroganza le scene di battaglia del prequel. Più volte in questa sequenza scattano alcune avvisaglie che mettono lo spettatore sul chi va la; gradualmente gli scontri escono dal loro contesto storico per entrare in quella fase che qualcuno potrebbe chiamare:"Sborone".
Sia chiaro, anche:"300" possedeva alcune sequenze assurde, comunque riuscivano comunque a tenere i piedi per terra.
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Non contento di averci dimostrato doti insuperabili nello scontro all'arma bianca, Temistocle esegue un tiro da 300 metri con l'arco colpendo Re Dario.
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Ai tempi non c'erano le conoscenze mediche che ci sono oggi, immagino, quindi lasciano la freccia li dentro il Re e se lo riportano in Patria, dove muore dicendo:"Lasciate stare la Grecia, solamente gli dei possono sconfiggerla". Le sue parole verranno smentite qualche millennio dopo, con l'avvento dell'Euro.
Serse non la prende molto bene, anche perché è suo figlio.
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Dopo il lutto va a farsi un bagno in una vasca di oro liquido e riemerge come Mastrolindo seminudo e con una ventina di collane indosso che neanche Mr T aveva il coraggio di indossare. Si autoproclama Re della Persia anche se non c'era bisogno e assembla tutti gli eserciti del suo regno per invadere l'odiata Grecia. Assieme a lui:
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Il Generale Artemisia, una donna spietata e violenta, anche lei bramosa di radere al suolo il territorio Greco. In breve tempo organizza la prima offensiva navale contro il popolo Greco e viene sconfitta. Si dice che lei sia molto esperta in tattiche navali, però nel film non sembra avere simili competenze.
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Quando è al comando della sua flottiglia di navi in computer grafica, l'unica cosa che le riesce meglio e starsene sopra il suo trono a tagliare teste dei suoi sottoposti per poi baciarle. Le sconfitte si susseguono senza tregua e le perdite iniziano a essere irritanti per la donna che decide di adottare una strategia più efficace, dall'alto della sua esperienza.
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Riconoscendo l'abilità di Temistocle, lo invita nella suo panfilo personale e se lo tromba dopo qualche frase di circostanza, tipo:"Il mio primo bacio lho dato in terza elementare".
Essendo un film d'azione, più che storico, anche questa scena di sesso viene vissuta con violenza, movimentando l'amplesso con alti mortali e piroette scattanti che in confronto risulta più erotico un dialogo tra Belle e Sebastien. Ovviamente Artemisia tenta di corrompere Temistocle essendo più bravo di lei in tattiche marinare e nel portare la barba, ma senza avere successo. Lei si arrabbia e, invece di tagliarli la tasta come suo solito, lo lascia andare perché è vero che in guerra e in amore tutto è permesso, però adesso non esageriamo, suvvia!.
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Quando Temistocle ritorna al suo accampamento, i suoi uomini gli domandano:"Allora? cosa hai Scoperto?"
Lui risponde con un signorile:"Vorrai dire, cosa ho Scopato!" quindi scatta un applauso e il morale dei soldati si alza. Il mattino successivo un'altra battaglia navale inizia...
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...questa volta sono i Greci a subire e vengono bruciati in gran numero contro una nave in grado di spargere petrolio in mare. Il combustibile viene incendiato da Artemisia con una freccia e anche se viene da domandarsi:"quanto costava un barile di petrolio in quell'epoca?" fuoco e fiamme intrattengono adeguatamente ed è più intrigante che qualche nave che si sperona.
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Con le navi in numero ridotte, Temistocle cerca di convincere la Regina Gorgo, vedova di Leonida, a donargli l'intera forza navale Spartana. Lei fa la scontrosa ed è contrariata dalla richiesta che ritene ingiusta. Lui aggiunge:"Non fare cosi, ti ricordi i bei tempi che andavamo in discoteca?" e lei inizia a piangere come solamente una Spartana riesce a fare, una lacrima per volta. Lacrime con il six pack. Infine viene convinta e si unisce in battaglia, anche se si capisce sino dall'inizio del film.
Ecco quindi lo scontro finale, dove convergono alcune scene ultra tamarre. In particolare:
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Quella in cui Temiscocle in groppa a un cavallo, comparso da sotto coperta, si fa strada tra le barche Ateniesi e Persiane distribuendo calci e affondi, sino a trottare verso Artemisia. Una scena che avvicina la pellicola a un videogioco, inevitabile non confrontarla con le sequenze, ad esempio, di God of War, dotate delle stesse inquadrature, rallentamenti, zoomate. Mancavano solamente i tasti del pad sullo schermo ed è un perfetto quick time event.
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Dulcis in fundo ecco arrivare la Regina Gorgo con il vestito da sera, combattere in prima linea contro i Persiani e meglio di qualsiasi soldato. Già che c'era poteva andare assieme al marito a combattere contro Serse, nel primo episodio. Il finale lascia molto alla fantasia dello spettatore; non ci sono ne vinti ne vincitori. Chiunque potrebbe farsi un'idea di cosa è avvenuto veramente, curiosando su Wikipedia e comunque, torno a ripetere: "L'alba di un Impero" prende molto dalla fantasia che dai fatti storici, quindi un possibile seguito potrebbe avere risvolti completamente inaspettati.
Già vedo la Regina Gorgo che, da sola, entra nel regno di Persia e li ammazza tutti urlando:"YAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!"
Non era il seguito che certo mi sarei aspettato. La storia non coinvolge e in alcuni risvolti è anche noiosa. I personaggi sono insipidi, come i dialoghi  e non hanno una caratterizzazione decisa. Persino il protagonista ha l'aria dell'eroe messo li per puro caso che si chiede:"perché proprio io?". L'eccesso di computer grafica rende inefficaci i momenti più concitati. Nello schermo centinaia di navi che arrivano, navigano sui flutti e si schiantano a una velocità luce, non facciamo in tempo a capire cosa succede, che siamo già sui centinaio di morti e ne cadono altri nella scena successiva. Il coinvolgimento con la pellicola si esaurisce molto prima del suo triste epilogo e ho già nostalgia di quelle parole che, nel lontano 2007, hanno echeggiato in ogni parte del mondo:


"QUESTA E' SPARTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!"