30 nov 2006

Recensione: Melissa P.


Ne hanno parlato cani e porci, è stato discusso e ha fatto scandalo, ma vediamo cosa c'è veramente dietro questo film che è tratto da un libro della stessa protagonista:

Trama:
Melissa è una quindicenne che, un mattino come un altro, si sveglia con una solo una fissa e nient'altro in mente:"Possedere un acquario", magari con le luci, i mulini a acqua, alghe colorate e qualche pesce dalle cromature vivaci. Ma non sa niente dell'argomento e decide quindi di documentarsi cosi come farebbe una ragazza di quindicianni; cercando di limonare con un ragazzo che gli piace un casino, un cerco Igregorio Marcoretto; alto, piazzato, fisicaccio da giocatore di scacchi professionista e due sopraciglia che arriverebbero seconde al concorso delle:"Sopraciglia più grosse" perchè le prime sono quelle di Elio delle Storie Tese (non è il cognome, ma vabbè lo sapete pure voi).
L'occasione giusta si presenta un pomeriggio, caldo e assolato, di un giorno d'Agosto, dove in alto gli uccelli fanno "cip, cip" e in basso, anche, benchè in modo differente. Grazie all'invito di un amico, dell'amico, dell'amico della sua amica nella piscina di un amico che, in teoria, era l'amico di quell'amico, mezzo parente, ma che in verità in paese non c'erano altri ragazzi per animare un po la festa Igregorio incontra Melissa, ai bordi della piscina, la guarda la giovane con occhi maturi e coscenziosi, senza desidero e lontano anni luce da qualsiasi stimolo sessuale e, in questa ottica onorevole, non pretende di baciare la ragazza, ma la invita a succhiargli il pistillo, quindi dopo essersi sfilato il costume da bagno, firmato Walt Disney, comincia a recitare alcuni versi di A. Chinotto. Sono momenti indimenticabili, almeno pure lui.
Melissa torna a casa con un sapore amaro che gli stagna in bocca, forse è la consapevolezza di non aver avuto quell'agognato bacio oppure, è qualcos'altro, ma lasciamo il compito di indagare allo spettatore del film. La sua vita possiede alcuni angoli oscuri; il suo gatto caga sempre fuori dalla lettiera, le macchine nel suo cortile vengono parcheggiate in modo errato, il suo motorino non fa i 130 kh in salita e sua madre sembra non conoscerla. L'unica che pare capire la piccola è la nonna; un'anziana signora di 230 anni, fumatrice accanita e amante di Beatiful. I discorsi con sua figlia spesso cadono nel ridicolo.
"Mamma, smetti di fumare, che lo sai cosa ti ha detto il medico, che ti fa male!"
"Ho 230 anni, che cazzo me ne frega?"
Sono momenti che, in Melissa, scatenano tremenda tristezza, malinconia e libido. Suo padre è lontano a lavorare, sopra una chiatta di atterraggio per lepidotteri in Sudam, laggiù dove di lepidotteri ce ne sono cosi pochi. Di fatti, il genitore si annoia e per passare il tempo estrae del gasolio nella piattaforma petrolifera più vicina, con i secchi. Lei gli scrive delle email dove cerca cosi, di averlo più vicino, ma è una figura troppo importante per tenere lontano, gli manca qualcosa; come essere privati di un pezzo del proprio corpo, come la coda o le ali. Melissa, i mesi successivi, incontra nuovamente Igregorio a scuola, quando fa alcuni allenamente alla parallela, ma il ragazzo non bravo è più volte cade in anomala posizione.
"Ciao, tu sei quella della piscina?" - chiede lui in un impeto di intelligenza che è degna di un ragazzo che ragiona con il cazzo.
"Si" - risponde la timida Melissa.
"Ti piaccio ancora?"
"Si"
"Verresti a casa mia, dopo la scuola, per fare la nostra prima relazione sessuale e, magari, dopo vedere tutte le puntate di Dawson's Creek che mio fratello ha scaricato dalla rete?"
"Non mi piace Dawson's Creek"
"Ho pure quelle di Lost!"
"Non mi piace Lost, troppe foreste. non potremo fare sesso e basta?"
Quel pomeriggio, la quindicenne quasi sedicenne, conosce per la prima volta, parole quali; preservativo, fallo, deflorazione, amplesso, coito e iconoclasta. Impara anche che non è cortese dire, in messo all'apoteosi dell'orgamo, dire la seguente frase:"Puoi cambiare file, che questa puntata l'ho già vista?", il loro rapporto finisce bruscamente. Igregorio si arrabbia e lascia Melissa sul pavimento, nuda, insultandola e sputandogli in faccia, poteva andare peggio.
Il diario di Melissa si arricchisce anche di questa esperienza, nelle sue pagine vengono descritte tutte le sue esperienze, le sue paure, le sue emozioni e quant'altro, materiale che verrà impiegato per ricavare questo film e per divertire alcune sue compagne di banco che, leggono sottraendolo dalla sua cartella. Daltronde, il diario mega segreto, personale, da non leggere non sarebbe opportuno portare a scuola, dotato di copertina Rosa con sopra scritto in caratteri cubitali:"DIARIO MEGA SEGRETO - NON LEGGERE" ma si sa, i giovani fanno tutto quello che non è consentito, in maniera sbagliata.
Il pomeriggio di un giorno qualunque, gli arriva un sms, è l'amico di Igregorio, un certo Tosolino.
"vieni a casa mia per le 17"
Lei è puntuale all'appuntamento, arriva con qualcosa addosso di poco appariscente, la tuta di Elektra.
"Sei venuta piccola? bene"
"Ordunque tu sei dotato di vista, Tosolino" - risponde lei, abituata a non essere presa per il culo
"Bendati e vieni con me"
"Dove mi porti?"
"In un luogo in cui non devi sapere, vedrai che ti divertirai"
"Spero che non mi porti al cinema, bendata non ne gioverei molto"
I due si incamminano dentro uno scantinato buio, dentro è buio, freddo, tetro e buio, ma forse l'ho già detto. Il classico luogo ideale per andare a giocare a Doungeon & Dragons, oppure metterci del buon vino da stagionare.
"Abbassati e allarga la bocca"
"Perchè?"
Nella stanza entrano altri 4 ragazzi, i loro volti sono beati, i loro corpi taurini, i loro pantaloni abbassati. "Ti ho detto che ti diverterai" - gli sussurra Tosolino all'orecchio prima di calarsi le braghe. Quello che succede dopo è abbastanza chiaro, se escludiamo la partita a Monopoli.
La sera stessa Melissa scrive tutta la sua avventura nel suo diario, ha avuto paura, però non si è ribellata e non ha fiatato...la sua bocca non aveva spazio per essere riempita d'aria. Il mattino dopo, sulla vetrata della scuola, invece di esserci scritto, come al solito:"Viva la FIga", c'è disegnata un'enorme cippa, e sotto la parola:"X Melissa"
La sedicenne scopre che l'acquario non era cosi necessario, quello che gli serve a lei è solamente del sesso, quindi lo cerca in ogni dove; nelle chat erotiche, nei bagni pubblici, dentro le enoteche, nel parco Monticello, nella Galleria del vento di Maranello, la sua vita che prima era placida, diventa tormentata e grottesca. Lascia la sua amica perchè non si poteva trombare anche lei e si isola in se stessa, sua nonna viene chiusa in una casa di riposo e sua madre continua a cucinargli Pennette al forno che lei odia tanto. Melissa è sull'orlo di un baratro, un baratro a forma di cippa.
Il natale di quell'anno, sua nonna torna per le feste dalla casa di riposo, dove riesce a fumare 34 volte al giorno senza che nessuno possa rompergli le scatole, vede nel volto di sua nipote una adolescente con tanti problemi e, indirettamente, gli dice alcuni consigli per evitare le paranoie e gli uccelli che volano basso. Melissa trova giovamento da questo dialogo, ma ecco arrivargli un altro sms, sempre di Tosolino:"Incontriamoci tra 1 ora a casa mia, porto io gli amici"
Il volto di lei si contrae, no basta! inizia a pensare, quindi digita la risposta:"No, ho chiuso con queste stronzate"
Un vero peccato per il ragazzo che, aveva promesso al'intera sua squadra di calcio, i:"Galletti Amburghesi" un'esperienza indimenticabile.
Melissa prova un'esperienza nuova, con uno conosciuto in una chat erotica:"www.Leccotutti.com"
, lei voleva fare una ricerca approfondita sul sesso anale, ma l'uomo che lei conosceva solo per il suo spiritoso nickname:"Adolf Hitler" nella vita reale è un pervertito di prima, amante del sadomaso e dei cartoni animati della Walt DIsney, per questo Melissa si presenta a casa sua vestita da Alice nel Paese delle Meraviglie e lo inizia a frustare. Ma dopo che "Adolf" prende a frustare anche lei, questa inizia a scappare via, piangendo e inseguendo il bianconiglio.
Nel frattempo, sua madre a casa sua, legge alcuni versi del diario e sua nonna muore nella casa di riposo perchè, chiaramente dopo 230 anni, si era rotta un attimino le balle. Mentre la madre legge il capitono inerente al rapporto con 6 ragazzi e un dromedario, la giovane irrompe in casa, ha il viso solcato dalle lacrime e trema tutta.
"Mio dio!" - esclama la madre - "che cosa ti è successo! perchè sei vestita cosi?""
"mamma...." - inizia a dire lei
"E' tuo questo diario? hai scritto tu queste cose? sono tutte vere? Perchè quel gatto che hai portato sparisce sorridendo?"
"Si è tutto vero, mamma...ma giura che con il Cammello non è stata una cosa seria"
Alla luce di questo triste evento, la madre capisce i problemi della figlia, la abbraccia e si promette di non essere più superficiale con lei e di capirla, standogli vicino.
Nei giorni successivi, smise di cucinargli le Pennette al forno, anche se a Melissa iniziavano a piacergli...

Critica:
Questo film tocca nel profondo dell'animo, non per le scene di sesso che non sono mai esplicite o volgari, ma per le persone che circondano la protagonista; se da un lato abbiamo la nonnna si anziana, ma saggia e estremamente sensibile, dall'altro lato abbiamo un bianconiglio privo di scrupoli e sadomasochista. Un vero peccato per la protagonista che, secondo una ricerca dal laboratorio of Ricerca del Massaciussest; ha il culo troppo largo e spesso è una figura che gli sta stretta, nel ruolo della vera Melissa.
Un encomio alla regia, la computer grafica è talmente fatta bene che non si riesce a vedere e non è mai invadente, un vero esempio di come dovrebbero esserere tutti i film di fantascienza, eh si, perchè una ragazza del genere non può solo che esistere in un racconto Sci-fi.

L'alimento adatto da assimilare, mentre guardate questo film;
Quello che volete, ma non il latte.
Grazie e arrivederci.

27 nov 2006

















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20 nov 2006

Cinema: l'ultima parola?

Credo che, il libro, sia quelle forme d'arte che non sta progredendo come dovrebbe essere, questo per colpa del fatto che c'è sempre meno persone che ha voglia di leggere; ma di leggere veramente e non mandare nei primi posti della classifica delle hit, libri scritti con caratteri ciclopici, su poche pagine e pieni di cazzate, che per capirle servono solamente due neuroni, anche usati va bene.
I lettori, bene o male, sono sempre gli stessi affezionati, quindi prendono piede forme d'arte più immediate e efficaci, specialmente per catapultarci in storie fantastiche o a racconti di altre epoche, quindi è più probabile che la gente spenda 8 euro per andare al cinema che 10 per un buon libro, escludendo le persone che si scaricano su emule tutti e due.
Questa è una mia senzazione, che ogni giorno si fa sentire più forte, da qualche parte ho letto che il mondo è diviso da due tipi di persone: quelli che hanno letto il Signore deli Anelli e quelli che hanno aspettato i films, forse il creatore di questa frase ha ragione. Conosco gente che non legge neanche la lista della spesa, ci aspetta un suo film, troppo fatica. E' faticoso guardare delle noiose parole, introdurle nella cavità vuota del cervello e trasformarle in azione, movimento, paesaggi, personaggi, dialoghi e musica, troppo complicato, come non dargli torto?
Come dire a queste persone che, una storia come il Signore degli Anelli è si riprodotta in maniera fantastica in questi tre film, ma che letta nel libro è un'altra cosa, un altro racconto, più completo, lineare e immersivo? Infatti, non si perde tempo a dirglielo perchè non serve a nulla. Quello che non è giusto è pensare che, una storia qualsiasi, che sia una fiaba, libro o racconto, possa considerarsi completa o definitiva solo una volta che ha raggiunto le sale cinematografiche e ha incassato milioni di dollari. Il cinema deve metterci sempre la sua parola e, di solito, è quella più importante, quella che ascoltano tutti. Invece dovrebbe incuriosire, suggerire all'orecchio dello spettatore che c'è di più dietro quella storia, che quello che si vede è solamente uno scorcio di quello che è scritto dentro il libro e, soprattuto, è solamente una visione personale del regista, rendendo sue inquadrature, situazioni e, spesso, anche le sceneggiature, ma ci sarebbe dell'altro che non viene inquadrato, perchè bisogna dare tutto in 2 ore e passa di pellicola e bisogna spiegare allo spettatore tutto questo poco tempo, perchè passate le tre ore di film la gente inizia a mettere la muffa sotto le ascelle e non è bello poi, soprattuto per chi deve pulire la sala.
Tento fa, è uscito al cinema un film:"Battaglia per la Terra", (tratto da un libro di Ron Hubbard), dire che mi ha fatto cagare, è poco, dire che è il film più brutto del mondo, però, è troppo. Una pellicola che non consiglio di vedere a nessuno, nemmeno al mio gatto; si potrebbe fare il cofanetto in DVD assieme a Wing Commander (the movie) e Alone in The Dark (movie) e farlo saltare alla notte di capodanno detonandolo con una Pallone di Maradona. All'uscita della sala (ebbene si, l'ho visto al cinema, non dormo ancora oggi per quello che ho fatto) la prima cosa che mi è saltata in mente è stata:"Ma può essere cosi brutto anche il libro da cui è stato tratto sta fetecchia?", mi sono incuriosito e sono andato in biblioteca dove ho trovato il libro (Battlefield Earth il titolo originale), ben lungi dall'idea di comprarlo dopo quello che ho visto al cinema, mi sono messo a leggerlo e, ci sono rimasto male.
Il libro mi è piaciuto, scritto con semplicità e dalla storia intrigante, una satira ben lontana dal film e con i risvolti diversi, le azioni ridicole che si possono osservare nel film sono, diversi nel libro e appartengono a una trama più stabile, da space opera (tant'evvero che sono presenti altri libri della saga, che ho letto e niente male).
Avevo ragione, il libro non è cosi brutto come il film. Quindi il cinema non deve prendere il posto di qualsiasi altra forma d'arte, solo perchè un immagine vale più di mille parole, perchè oggi con la computer grafica si può fare di tutto, ma deve esser fatto per incuriosire, per saperne di più, perchè è la curiosità che ha permesso all'uomo di scendere dallo strafottuto albero dove si è crogiolati per millenni e, duque, prendere posto sulla terra per crogiolarsi in altri millenni. Deve essere la curiosità che spinge le persone a chiedersi:"Ma chi cazzo è Tom Bombardil?" e, quindi, trovare una risposta.
Comunque ci sarà gente che legge il Signore deli Anelli e altri che aspettano la sua versione in Alta Definizione.

17 nov 2006

Impegno concreto.

Non ho più aggiornato il blog per via di molti impegni che, ultimamente, mi stanno portando via il mio tempo libero. Tra questi:

Allevare piante carnivore dell'entroterra di bordighera.
Spalare neve preventiva
lucidare tutti i candelabri della regina di scozia.
Mantenere intatto la cella di contenimento ectoplasmi
controllare gli atomi abusivi in una tazzina di thè d'importazione.
Cambiare il toner al pianoforte.
sposare il mouse un pò di quà e un po di la.
Pigiare, a caso, i tasti sulla Saitek
Uscire di casa, andare da qualche parte, parlare, ridere, tornare a casa e guardare la replica di striscia la notizia.
Sgommare con la Graziella.
Seminare panico, terrore e sgomento usando una trombetta da stadio dentro una campana gigante.
Provocare un tellurificio con il tappo del dentifricio.
Scrivere un libro fatto di soli puntini...
...
Usare una piattaforma multimediale che potrebbe essere impiegata per migliorare lo stato sociale di molti individui nel mondo, per giocare a solitario.
Dirottare un aereo diretto a Cuba, a Cuba.
Leggere un fumetto violento.
Concludere un testo scritto con una parolaccia.
Vaffanculo.

11 nov 2006

Esempio classico di Arma alla D&D

Qui di seguito scriverò la storia di un'arma trovata nel gioco Neverwinternight 2, descritta con maniacale cura e sconfinata fantasia, da notare in fondo le caratteristiche dell'arma per il suo scopo in combattimento...

Mazza del Fiero Mistico di Nortfolk Granmago della Torre del Nord che spargeva il suo Credo:

Molti anni fa, nella contea del Maiale selvaggio, un antico Re decise di levare ogni divertimento trasgressivo al suo amato popolo. Fu cosi che bruciò tutti i bordelli, tutte le balere e demoli con un gruppo di maghi armati di fireball, un intero quartiere a luci rosse. Il popolo non prese bene questa nuova riforma, cosi fecero una colletta e ingaggiarono il miglior mistico in circolazione per fare cambiare le idee al Re, o almeno, per riaprire la casa dove lavorava Consuelo, tanto amato dal popolino.
Assieme, misero in piedi una fortuna di monete d'oro: 2230 ma trovono difficoltà a reperire un mistico, poichè era agosto e in quel periodo erano tutti in ferie nelle terre della Costa Ovest. L'unico disponibile era un certo Mingidor, figlio di Spingidor, zio di Fingidor, nipote di Melzombenranzam, vicino di casa della Signora Rosetta. Questo elfo, nano, con il naso a punta era capace di fare cose incredibili con la magia, come: coltivare basilico in verticale, cambiare il toner alla stampante senza aprirla, fare lo sgambetto ai giganti del nord, spulciare Cerbero e far bollire l'acqua con la forza del pensiero, doti impressionanti servivano per il compito a lui assegnato. Il capo del villaggio diede a Mingidor una pacca sulla spalla e gli consegnò una mappa della città, con sopra scritto un piano infallibile per fare imparure il Re, con lo scopo di allontantarlo dalle sue idee troppo caste per il regno. Il mistico si mise subito in marcia, affrontò due vicoli bui temerario, si inoltrò in una angusta piazza sbeffeggiando il destino quindi, nessuno lo rivida mai più. Anni dopo, con l'incoronazione di Re Poindra III, i quartieri a luci rosse vennoero riaperti e in uno di questi, venne rinvenuta la Mazza del Mistico, ancora intatta e priva di alcun graffio. Il fortunato che ne entra in possesso, aquisisce un potere incalcolabile e il suo futuro in battaglia non potrà che essere positivo.

Caratteristiche: 1D3 -1 contro le forme di vita al carbonio.
Critico: 18/20
Danni aggiuntivi: Nuoce gravemente alla salute, tenere fuori dalla portata dei bambini, tutto quello che è scritto qui sotto è da leggere velocemente con lo scopo di non farlo capire molto bene a chi lo ascolta. Grazie

6 nov 2006

Final Fantasy, un mondo fantastico...

Variopinto, fantasioso, instabile e vasto, è il mondo di final Fantasy, che ogni capitolo della saga si presenta in un modo tutto suo, inedito e completamente fuori dai canoni del fantasy occidentale. Molti generi si incontrano per dare vita a questi evocativi paesaggi, dalla fantascienza a correnti di pensiero fiabesche, legende e quanto altro ci sia di più creativo. Cosi, come i paesaggi, e l'intero mondo in cui è ambientato, anche i suoi protagonisti sono raffigurati in maniera pittoresca e non sono mai gli stessi in ogni capitolo (con esclusione del decimo episodio che è stato diviso in due parti, la prima davvero ottima e la seconda è meglio che non ne parli), ma ugualmente carismatici e, in ogni storia, in lotta contro le loro paure, i loro desideri e le loro sfighe.
La maggior parte delle volte sono ragazzi o ragazze giovanissime, privi di una famiglia come i protagonisti di molti cartoni animati giappo, iniziano l'avventura dopo un'avvenimento che sconvolge completamente la loro tranquilla vita, maturando nel corso dell'avventura e, anche, passando di livello assieme ai numerosi amici/compagni che si conoscono via via che la storia prende forma, si evolve e infine si conclude con un bellissimo filmato in computer grafica.
Ho sempre trovato affascinante l'intero mondo di Ff, ma come ogni altro videogame, possiede i suoi lati oscuri, alcuni momenti della trama ridicoli e un delle meccaniche di gioco che mi hanno ispirato a commentare in questo blog.

Prima di tutto, ho sempre trovato infantili i dialoghi con cui si cimenta il protagonista (noi giocatori in genere) con i vari npc del mondo di ff; ci sono anziani che ti dicono come usare il pad del playstation (o del Snes ai tempi), giovani che evidenziano in grassetto l'oggetto che vi serve per una particolare quest e dove, come, quando trovarlo, semplici passanti che vi dicono la loro vita privata senza inibizioni, spesso gli argomenti trattati da questi simpatici npc sono fuoriluogo, frasi tipo:"Tra qualche giorno arriverà ancora Sin e forse distruggerà il mio villaggio,ho perso il mio orsacchiotto, me lo puoi ritorvare?" oppure:"Oggi è proprio una bella giornata, eh anche io alla tua età andavo in giro a uccidere i mostri". Famosissimi le risposte mute prese direttamente dai baloon dei manga, cioè i tre punti, (...) idonea espressione scritta di una pausa muta che normalemente è impossibile interpretare con le parole, in giappone ci sono riusciti.

La tecnologia della serie di FF è quantomai libertina, non ci sono restrizioni, del genere che si possono trovare combattimenti con arme bianche contro fucili mitragliatori o boomerang contro bazooka, tutto è buono per darsi le botte e una smitragliata di un uzi fa tanti punti ferita quanto una mazzata data da una padella gigante. Famosa la spada lunga 2 metri di Cloud (FF7) che agita in aria come se pesasse due grammi, mentre al suo fianco Tifa mena i nemici con dei semplici tirapugni e ancora piu pittoresca la Gunblade di FF8, una spada che poteva sparare come una colt, cosi non sapevi se affettare il bersaglio oppure crivellarlo.
Normale è affrontare come incontri casuali; un dinosauro con i cingoli come nemico, un'ape atomica, oppure, uno scoiattolo robotico, o anche, una volpe a 23 code, un pterodattilo con i pattini, un samurai con i gatling e altre incredibili combinazioni. Faccio sempre fatica a concepire un mondo dove è possibile disintegrare città con razzi, raggi laser, bombe al ruttonio e muoversi per mezzo di aereoplani velocissimi, ma poi la gente nei villaggi si lava con i secchi d'acqua, pesca con i denti e non ha la corrente elettrica quindi si depila strappandosi tutti i peli da dosso. Anche questo è normale.

La moda nel mondo di FF esiste, ma solo per i protagonisti del gioco, gli altri vengono vestiti con stracci, stoffa colorata o con coperte. Gli abiti certo non possono essere paragonati a quelli che indossiamo noi abitualmente, perchè sono modelli che sfidano le leggi di gravita e di peso, sono modelli che piacciono molto ai fanatici di Cosplay e per questo li capisco, deve essere bello andare in giro vestiti come delle caramelle giganti.

Ma dei Chokobo ne vogliamo parlare?, direi di si; sono una costante che accomuna tutti gli episodi di FF; delle specie di pulcini giganti, gialli, molto tenerosi e possono venire sellati per farci sopra un comodo viaggetto con la loro andatura eccentrica e bislacca (fate voi quanto possa essere comodo viaggiare sul dorso di un pulcino gigante), malgrado sembrino degli uccelli non volano, ma pigolano e spesso vengono usati nei combattimenti poichè possiedono terribili attacchi con il becco. Tenere fuori dalla portata dei bambini.

Per concludere; mi sono sempre piaciuti i combattimenti di tutti i FF, a turni (a parte il 12 che merita un discorso a parte che non farò oggi), quello che non mi va tanto giù è il motivo del perchè diavolo i colpi debbano fare cosi tanti punti ferita...non capisco perchè usare numeri grossi come critici da 9999, oppure come colpi da 2567, 8923, 3262 che non riuscirò mai a sapere come la console li calcola. Sarebbe la stessa cosa se si usasse una numerazione più piccola, ma di certo si vede che il giapponese (ma anche il giocatore occidentale si vede) trova più appagante un danno da 22328 che uno da 224 punti ferita, che poi li voglio vedere questi calcoli con un gioco da tavolo come D&D, che cazzo di dado devi tirare per fare 3545 come danno?. Quello che odio è tutta la trafila che segue dopo la comparsa di un incontro casuale, musichetta, presentazione e esultazione a combattimento finito, anche dopo aver ucciso un topo livello 1, non l'ho mai sopportata, infatti non sono mai stato un giocatore che expava molto i suoi pg, dopo qualche ora passata a rivedere 200 volte le stesse scene, cominciavo a credere che fosse più bello lavorare che giocare a FF, per fortuna dopo che spegnevo la console, l'effetto svaniva.
Per fortuna questi difetti sono stati rimossi nell'ultimo capitolo del gioco, dopo ben 20 anni, i giapponesi le capiscono certe cose, bisogna dargli del tempo però.

4 nov 2006

Ogni santi ? No, solo quelli che iniziano per A

Scrivo questo mio commento a pochi giorni passati da ogni santi (2 nov), che si festeggia dopo il primo novembre, sempre più vicino al'halloween di importazione americano, ma ancora molto pallido per una valida imitazione. (ricordiamo che, in america, la notte di halloween c'è l'usanza di portare in giro i bambini per chiedere le caramelle dopo aver pronunciato una frase di rito:"Dolcetto o scherzetto", ma se non vengono premiati con i fatidici dolcetti, i bambini italiani se ne vanno in giro dicendo:"ooookay" invece di fare lo scherzetto menzionato nel rito...). E' giusto ricordare le persone che non ci sono più, non sono contrario, ma sembra che la maggior parte delle persone si ricordano di loro in questo periodo dell'anno, perchè è la loro festa; ognisanti, volgarmente la:"festa dei morti". Cosi come ci ricordiamo di essere più buoni al natale e di quanto sia brutta nostra suocera nel giorno della befana, non voglio pensare che solo il 2 novembre si pensa ai defunti, intendo a quelli che ci sono stati vicini e che, per uno strafottuto destino, non sono piu accanto a noi. La morte, (il discorso meriterebbe un blog che in futuro cercherò di scrivere) non se ne fa nulla delle feste perchè riguardano solo noi, noi che siamo di qua e non vediamo, sentiamo, parliamo più con chi una volta ci rendeva felici, infelici, tristi o allegri, ci consolava o ci faceva arrabbiare. Non è giusto ricordarle solo il 2 novembre, ma un pò tutto l'anno, questo vuol dire che se non gli portiamo dei fiori, vuol dire che non pensiamo a loro. L'unico modo, che mi viene in mente, per dare un senso alla loro morte, al loro non essere più tra noi è ricordare cosa sono stati per noi e tenere in noi i loro insegnamenti che ci hanno dato, direttamente o indirettamente, perchè è vero che non siamo tutti maestri, ma tutti noi abbiamo sempre qualcosa da insegnare e da imparare e non bisogna essere seduti in un banco di scuola per farlo.
La vera morte non è la dipartita di una persona, ma la perdita di un'idea, di una filosofia, di un ricordo, il resto ci mancherà sempre, in maniera incolmabile. Se credete che possano fare piacere, portategli dei fiori anche se questi appassiranno davanti alla fredda tomba su cui li avete posati, forse è una valida maniera per germogliare un fresco ricordo di loro.
Ognuno di noi ha la sua idea dell'aldilà, religiosi e non, purtroppo le nostre teorie potranno risultare veritiere o sbagliate una giorno solamente, speriamo il più in la possibile, devo fare ancora tante cose inutili.