16 set 2013

Last of Us

Se alcuni giochi si comprano al primo giorno dall'uscita, sicuri di stare acquistando il nuovo messia videoludico o l'ennesimo seguito dell'ennesimo gioco che, per l'ennesima volta ci terrà inchiodati davanti alla tv/monitor. Last of Us ha avuto una buona pubblicità grazie agli ottimi voti delle riviste del settore, online e cartacee (quelle rimaste). Un unanime entusiasmo che pochi titoli sono riusciti a ottenere.
Nella mia piccola umile opinione da videogiocatore, navigato e "anziano", posso affermare con sicurezza quanto Last of Us sia stato sopravvalutato, quindi eccessivamente lodato dalla critica.
Non ho il tempo per scriverne una recensione da aggiungerne alla valanga di disponibili in rete; mi risulta comodo compilare, invece, un piccolo elenco degli elementi che, a mio avviso non riescono a elevare Last of Us a titolo da Perfect Score 5 stelle.
1. Trama
n presente apocalittico infestato da creature, che siano zombie o quant'altro non è per niente una novità. Ultimamente il filone sta vivendo un periodo di vivace popolarità grazie ai serial come Walking Dead e a una tozziliardo di giochi sull'argomento. Ma non sto muovendo una critica a come è stato affrontando l'argomento, anzi, grazie a una grafica di tutto rispetto sopra una playstation 3 spremuta fino al midollo (anche se alcune volte:"bara" proiettando le scene più importanti in più dettagliati filmati in HD) il fulcro della storia non è "l'apocalisse zombie"  ma un viaggio psicologico tra Joel e Ellie, commuovono lo spettatore e lo appassionano come uno spettacolo cinematografico, ed è proprio quello che più si avvicina LoU: a un film. A dimostrarlo, c'è un finale tiepido, che lascia più domande, una fine non fine carica di speranza lontana dall'ottica pessimista di qualsiasi altro Survival Horror.
Questo ci porta a un interrogativo: Last of us è un Survival Horror?
2. Survival Horror:
Una definizione che si è persa nel tempo, morta, forse, dopo il primo capitolo di Resident Evil. Un genere che sta cambiando di titolo in titolo e di anno in anno, oramai ha perso il volto che si stava delineando nella sua giovane età.  Se è vero che le munizioni sono scarse e, specialmente nella prima parte , bisogna cavarsela a pugni oppure evitare con destrezza i combattimenti, potrebbe avvicinare alla definizione di survival horror Last of Us, una sequenza di waypoint estremamente vicini, anche nel mezzo di sparatorie e zone infestate, tendono ad allontanarlo, allineandolo al resto della compagnia di titoli AAA. Con la collaudata moda di aiutare il giocatore, nella sua avventura il più possibile, evitandogli di perdere tempo prezioso con stressanti ripetizioni. Anche l'intelligenza artificiale adotta uno schema più vicino allo Stealth Game, tant'è che per risparmiare munizioni, ci sono occasioni in cui è consigliato sorprendere alle spalle l'infetto o evitarlo. Comunque no; Last of Us non è un Survival Horror.
3. Un Corridoio luminoso e bellissimo.
Le ambientazioni sono stupende; città devastate, case diroccate, fiumi in piena invasi da auto, tunnel oscuri inquietanti e altri evocativi paesaggi sono tanto appaganti quanto limitati. E' impossibile una esplorazione più approfondita dei paesaggi, delle foreste o dei paesi, qualche oggetto o qualche ostacolo vi sbarrerà la strada che, consapevolmente, vi metterà sempre nella via giusta per proseguire; la solita e l'unica.
5. Poca Varietà nei nemici....
Anche se la maggior parte degli scontri si avranno contro altri umani, il reparto "infetto" è davvero scarso con solo di quattro qualità diverse (Runner, Stalker, Clikker, Bloater) ripetute sino alla fine del titolo. Niente boss enormi, variazioni sul combattimento o altri tipi di sorpresa. Forse per la volontà degli stessi autori di regalare un gioco più adulto e profondamente emotivo. l problema è che non riguardano solamente i nemici...
6. ...e negli enigmi.
Inseriti, evidentemente, per aumentare di qualche ora il tempo di gioco complessivo, gli enigmi riescono si ripetono con cadenza regolare, senza variazioni in ogni singolo livello. Non serve studiare molto per superarli; risolto la prima volta basterà ripeterlo per le volte successive, dove si ripresenterà in un altro posto diverso. Alcuni sfruttano anche la fisica ambientale; come quello di traghettare Ellie sopra un bancale galleggiante, da un punto all'altro, per via della sua incapacità nel nuotare e lo dovrete ripetere sempre, ogniqualvolta incontrerete uno specchio d'acqua.
6. Rapporto Giocabilità>Atmosfera.
Ho sempre pensato che più è appassionante un videogioco più si bruciano calorie usando il pad. Se il gioco è appassionante e gratificante, il controller diventa rovente con il muovere delle dita. Il protagonista che premendo il tasto X rimane aggrappato sopra un dirupo, un ultimo colpo per finire il mostro finale premendo il tasto R1; sono quei momenti di ansia e emozione che sono in grado di non farvi più mollare il pad, adottandolo come estensione delle braccia. Momenti come questi in Last of Us sono pochi, risultano quella frazione di tempo tra Stealth e Action che precede un altro dettaglio della trama, un dialogo tra Ellie e Joel. Un titolo che si crede un'opera cinematografica, più che un videogioco.
Non muoverà ulteriori critiche verso Last Of Us; oramai è un classico per Playstation e rimarrà tale sino all'alba dei videogiochi e anche se è sbagliato giudicare un titolo da un inutile numero scritto in fondo a una recensione: Last of Us merita un semplice 9.
I giochi perfetti sono altri.