27 mar 2007

Il piu demente della Settimana


Perchè ho sempre problemi a postare qualche strafottuto video di youtube?.
Questo, tra l'altro, è il piu demente della settimana.

17 mar 2007

The lost File: SPAF numero 1.

Squadra Speciale Antifiga
prima puntata
Sceneggiatura Originale

E' notte, una timida pioggia bagna una strada desolata di una città qualunque, due delinquenti di effimera qualità si scambiano dei CD contententi chissà cosa.
"Ao, ma è robbba buona?" dice uno con la voce impastata
"Certo che è buona, ci si è segato anche il mio gatto davanti questi" - risponde l'altro con la voce meno impastata, ma quasi sul punto di levitazione.
"Ce l'hanno grosse?"
"Enormi! mai viste cosi!"
"Quanto grosse?"
"Cosi grosse che devi avere quattro televisori per vederle intere!"
"allora sono piccole"
"Vabbè ma sei pretenzioso!"
"Ok, almeno ci sono scene di anal?"
"Quante ne vuoi, stanno a pecora per ore urlando come dei..." - ma la frase non ha tempo nel concludersi, perchè da in fondo alla via, un'altra voce, più baritonale e cavernosa, tuona un ordine perentorio.
"Fermi tutti! Sono il Caporake Jean della Squadra Speciale Antifiga! siete in arresto per spaccio di pornazzi in luogo umido!"
"Maledetto!" - urlano in coro i malviventi lasciandosi a una precipitosa fuga, che li porta a correre in un punto a caso, sparendo dalla vista del Caporale.
"Branco di maiali in agrodolce!" - urla Jean in direzione dei malviventi - "Mi siete sfuggiti, ma non temete, perchè io non dimentico mai una faccia e vi cercherò per il resto della mia vita, non sfuggirete alla mia memoria fotografica e al mio innato sesto senso! Porco$%&!" - inutile dire che, in questi tempi dove la bestemmia viene punita, dai media, con il bando dagli schermi televisivi in maniera permanente, sono costretto a censurarla con dei banali caratteri ascii, per evitare problematiche con il papa e il prevostro del mio paese.
"Ma cosa vedo!" - esclama il Caporale guardando per terra - "I mascalzoni hanno lasciato cadere la loro refurtiva!, sarà meglio portarla in laboratorio e analizzarla, devo farlo per il mio paese!" - e detto questa frase molto patriotica, il ragazzo torna nel suo mezzo di fortuna che possiede al posto della comune auto e torna alla base operativa, situata in un posto perduto dove nemmeno il postino più ligio al dovere non ha voglia di imbucare nemmeno una cartolina nella loro casella postale.
"Cazzo! ma questo è materiale altamente pecoreccio!" - sbotta JEan osservando il contenuto dei CD nella sua televisione Mivar da 12 pollici, in bianco e nero. Nello schermo sfilano immagini di vario genere; ragazze disinibite che sventolano bianchi seni attorcigliandoli nell'aria, persone di colore che introducono i loro enormi totem all'interno di ciclopiche caverne, enormi sederi che palleggiano nelle gambe di uomini, i colori predominandi per questa sfilata: il rosa e il bianco.
Ma a un certo punto, in mezzo allo spettacolo pirotecnico di sederi e seni, appare un viso, dotato di barbetta insipida alcune sopraciglie e un paio di occhi neri sul severo andante.
"CAPORALE JEAN!" - urla questo personaggio facendo fuoriuscire la sua voce acuta dalle casse usurate del Mivar.
"Oh merda! Ma è lei Comandante Robert!?" - Jean ha una faccia tra lo stupito e l'eccitato, merito delle attrici del film - "che cosa ci fa dentro i miei porno?".
"Inanzittutto, non sono i suoi film, visto che li ha sequestrati dalle mani dei criminali, e poi non sono dentro un porno, le sto parlando dalla postazione esterno per mezzo di un complicato sistema di comunicazione online!" - La spiegazione del Comandante è cristallina, ma per l'apparato comprendonio del Caporale è incompatibile.
"Che cazzo ha detto?!" - Quindi, chiede - "E mi faccia vedere il mio pornazzo, che stavo analizzando una scena utile per il caso a cui sto lavorando!"
"Abbiamo una questione più urgente di cui occuparci, Caporale, abbiamo bisogno del suo aiuto!"
Il dovere verso il suo lavoro è la prima dote che è stata osservata per il reclutamento del Caporale, e dunque con questo spirito, che Jean ha la pulsione di rispondere nella seguente maniera:"Che cazzo vuole da me!?"
"Il dottor Fabionzen, esperto in Ericomatrica e docente di Ninformatica all'università di Tolosa, è stato rapito da un commando, esperto, di nudiste provenienti da Dussendorf!"
"E chi cazzo sono queste?"
"Due donne con la morale discutibile, vogliono chiedere un riscatto di svariati milioni di dollari, il dottore vale ogni singolo cent, è un uomo difficile da sostituire nel suo rinomato campo".
"Vabbè diventerà insostituibile nel campo santo, a me che me frega?!"
"Lei ha il dovere, morale, e verso il popolo Italico, di intervenire! Non può lasciare che un paio di belle donne, nude, lascino torturare il Dottor Fabionzen!"
"Belle donne e nude?" - la mente di Jean fatica a calcolare equazioni tipo 2+2 e anche 4+4, ma con donne+nude ci riesce benissimo - "Agli ordini Comandante! parto subito! ma come faccio a riconoscere questa persona? non l'ho mai vista in faccia..."
"Non si preoccupi" - il tono della voce del Comandante, da nervono, diventa improvvisamente rilassato - "Nella tv è inclusa una stampante, memorizzi la foto che le sto mandando!"
Con un rumore simile a quello del criceto che vien passato attraverso un frullatore, la stampante vomita un foglio con una foto stampata a colori; viso rubicondo, capelli versati sulla nuca da intellettuale e un naso idoneo per sorreggere degli occhiali da vista molto spessi.
"Questa chiavica è il Dottor Fabionzen?!" - chiede il Caporale strappando il foglio dall'esile stampante - "Ha la faccia di una bertuccia!" - commenta il piccolo uomo, privo di collo, due sopraciglia modello tergicristallo sopra due occhi minuscoli e delle grandi labbra collaudate per qualsiasi genere di rigurgito.

Nel frattempo, in un luogo sconosciutio che, neanche io, ignoro...
Due giovani e bellissime ragazze (lo so che una foto sarebbe stata opportuna, immaginatele), nude e originare dell'isola di Lesbo, interrogano per ore il Dottor Fabionzen, legato a un letto ottogonale con i vertici rivolti verso il basso.
"Mio caro dottorino! Lei essere in nostre abili mani ya!" - Proclama una di queste, bionda, alta e formosa.
"L'abbiamo legato stretto, cosi non potrà scappare da nostri intenti ya!" - precisa l'altra ragazza, bionda, alta e formosa.
"Nooooooooooooooooooo" - e altri o urla il Dottore, cercando di divincolarsi dalla spessa fune di Scottex - "Cosa volete farmi! sono innocente!"
"Noi, vogliamo scoparti vivo, ya! cosi impari tu a parlare male di tedeschi!"
"oh per mille Pianoforti di Mozart!" - le esclamazioni del Dottore, sono in linea con la sua educazione - "Lasciatemi andare!"
"Mai, professore!, mai, adesso si prepari, perchè inizierò a torturara con la lingua, ya!?" - La bionda si avvicina al povero Dottore, ondeggiando come una ballerina di Lap Dance alla fiera del bianco a Montecarlo.
"FERMI TUTTI!" - sbraita una voce familiare, ma chi sarà mai? - "Sono il Comandante Jean, della Squadra Speciale Antifiga! Mollate subito il Dottore! sono vernuto a salvarlo!"
"Maledizione! ci hanno bekkate ya!"
Nella stanza rimbalza fuori Jean, le sue movenze sono sicure, i suoi gesti goffi, può dare lezioni a Paperino, ma deve prenderne da Don Lurio. - "voi due, contro il muro e zitte che vi devo perquisire!".
"Ma siamo nude, ya, kazzo vuole perquisire! Vabbè se deve farlo, non sia rude almeno! ya?!"
Benchè ampia di spazi vuoti, la mente di Jean riesce a elaborare un nuovo e erudito pensiero:"Adesso me le trombo tutte e due!"
"CAPORALE JEAN!" - strepita un'altra voce, famigliare anche questa - "Mi complimento con lei! è stato efficente! non me l'aspettavo!" - si complimenta il Comandante Robert.
"eh si vede" - Jean è combattuto, trova gradevole il complimento ma sgradevole la presenza del suo superiore, visto che si è calato le mutande poco prima.
"Vada pure Caporale" - ordina Robert avvicinandosi alle giovani e provocanti ragazze - "Espleto io le ultime formalità, vada..!"
"ma...comandante, io stavo per..."
"Vada...vada...e si tiri su i calzoni, non siamo alla fiera degli uccelli."
"ma..."
"vada...vada..."
Mentre il capo della S.P.A.F. libera il Dottore e contempla sornione le ragazze, il Caporale raggiunge un luogo appartato per sfogare alcuni cenni di libido scatenata dagli ultimi eventi, certo abile nell'usare discrezione e senza incorrere in volgarità gratuite:"PORCO$%&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&".
La bestemmia rimbalza in tutte le cavità aperte del mondo, per alcune ore. Alcuni bambini si svegliano e vanno a dormire nel letto dei loro genitori, hanno paura!.



FINE PRIMA PUNTATA.

11 mar 2007

Un banner, un perchè


Questo è un banner che ho fatto per un mio vecchio sito, che è durato online il tempo di comprare le sigarette al distributore automatico sottocasa. L'ho trovato oggi mentre facevo le pulizia di primavera nell'hardisk, (perchè fare le pulizie a casa, quando è più comodo farle nel proprio hardisk?).
Pià avanti vi illustrerò il soggetto trattato all'interno di questo banner.
Un saluto lipogermico

8 mar 2007

La vera storia di Mario.



Mario non è solo uno dei più famosi personaggi dei videogame, dopo Lara Croft, Solid Snake, Zelda e Gordon Freeman, ma è l'icona con cui si può benissimo identificare la Nintendo. Ogni console della casa dalla grande enne, dal Nintento Entertainement System (Nes per i nerds ) al Gamecube, possiede uno o più giochi con protagonista l'allegro idraulico o qualcuno della sua vasta famiglia (Luigi, wario, yoshi e compagnia bella).
Le sue origini sono molto nebulose, nessuno al mondo ha ancora chiara la vera storia del piccolo idraulico, che si nutre di funghetti, adora i fiori rossi e insegue la principessa Peach, sempre in pericolo nonostante il suo aspetto discutibile. Io sono qui per svelarlo a voi a costo zero, e consegna a domicilio immediata! basta leggere le parole qui di seguito:
In giappone, quell'anno era molto freddo, la neve cadeva copiosa sulle case, i palazzi, i grattacieli e i venditori di locuste in strada, mentre nell'ospedale di Osaka, la signora Kalinda Bross stava mettendo al mondo suo figlio, in compagnia del suo medico di fiducia: Takahashi Mitsucunimito
"Signora è un maschio!" - gli disse il dottore, mentre scrollava il pargolo per farlo addormentare.
Il padre, Vincenzo Mishima, italo-giapponese, viene a saperlo alla sua dodicesima sigaretta, consumata nel terrazzo della sala d'aspetto, in mezzo alla neve. In giapponese sono molto severi contro i fumatori, se ti beccano che consumi una sigaretta dentro un ospedale, ti prendono e ti mettono nel sushi nel portabagagli.
I Coniugi Bross, decidono di chiamare il pargolo: Mario, in onore a un anziano parente del madre, morto in circostanze misteriose in una casa di appuntamenti. Il piccolo, già all'età di 8 anni, nutriva un insana curiosità verso i tubi, e i suoi pomeriggi dopo la scuola, li passava nei cantieri di costruzioni edili a buttarsi giù dalle enormi tubazioni di scarico, installate dagli operai con tanto garbo. L'anno successivo naque un altro bambino nella famiglia Bross; Luigi, anche questo nome gli venne dato in onore di un lontano parente del padre, Italiano, morto in circostanze incerte mentre disinnescava un ordigno nucleare. Verso l'età di 14 anni, Mario frequenta una compagnia di tossici del suo quartiere, che lo avviano verso il mondo della droga, ma il giovane non ha i soldi per sostenere le spese di tale impresa, per questo sperimenta un nuovo tipo di sballo; mangiare i funghetti arancioni con pallini rossi, questo vizio gli rimarrà per tutta la sua vita, facendolo crescere di statura più del solito. Una volta avuto l'età per la patente; Mario avvia una società di idraulica con suo fratello Luigi, ma al primo intervento dentro una cantina, vengono attaccati da un gregge di tartarughe giganti, granchi incazzati e mosche incapaci di volare, non fu proprio un buon inizio. Figgirono entrambi da quel luogo infilandosi dentro il tubo più grande, quindi si ritrovarono in un mondo fantastico, fatto di colori, gente strana in giro, odore di dolci e deliziosi effetti sonori, erano nei bagni di Disneyland.
Qualche anno dopo, il duo di idraulici, o presunti tali, venne chiamato da uno strano cliente, una sapecie di funghetto che si chiamava Koopa, il suo problema non era una perdita d'acqua ma la sconparsa della principessa del suo regno, chiamata Peach, rapita dal malvagio Bowser. Non era certo un lavoro da idraulico ma il compenso era alto e perchè dire di no?. Si infilarono nel primo tubo e andarono alla ricerca della principessa, la trovarono da sola in una stanza buia in compagnia di questo fantomatico Bowser: Una tartaruga gigantesca, con le punte sul guscio, due zanne che fuoriuscivano dall'enorme bocca e un atteggiamento leggermente incazzato. Fortunatamente questo mostro era l'ultima creatura al mondo toccato dall'intelligenza, a Mario bastò attivare un meccanismo alle sue spalle, per farlo cadere nella lava e sconfiggerlo per sempre (almeno sino al prossimo livello).
Peach, per ringraziarlo, decise di premiarlo donandogli la cosa più importante che aveva nel suo enorme regno; Uno sturalavandini. Mario, ancora oggi è grato alla principessa per questo gesto di generosità.
Mamma Mia!