20 mag 2018

Hanno ucciso l'uomo ragno?

Solita notte da lupi nel Bronx,


Correva l'anno millenovecentonovantaedue e l'Italia era colpita da un nuovo fenomeno musicale chiamato:"883".
Improvvisamente e senza che nessuno potesse mettersi in salvo, ogni emittente radio e televisiva dell'epoca suonava la canzone o trasmetteva il videoclip di:"Hanno ucciso l'Uomo Ragno".
Tutti i giorni, ogni ora, ripetendolo con prepotenza e senza pietà, provocando nel pubblico quel solito pensiero che viene anche oggi nel sentire delle nuove canzoni:"Che testo di merda, che ritornello del cazzo, che brutte rime, specialmente quella di BronxStones, questa non è musica". E poi tutti a cantarlo ed a averne nostalgia dopo qualche decade.

L'album di esordio degli 883 è un successo clamoroso, la canzone si diffonde creando una nuova tendenza e iniziando una fulgida carriera per il gruppo.

Caso vuole che qualche mese dopo, assieme alle note della canzone, sento girare una leggenda metropolitana legata al brano in questione.
Anche se allora Facebook non esisteva e Internet era in uno stato larvale è comunque riuscita a diffondersi a velocità luce, grazie al dono della parola e alla voglia di pettegolezzo, innata in ognuno di voi.

Anche se non si poteva controllare su Wikipedia, però bastava usare quello strumento gratuito di cui è dotato l'essere umano, chiamato cervello, per capire quanto grossa fosse quella stronzata:

Le solite voci dicevano che il numero della copertina del album (che sarebbe il nome del gruppo, legato a un modello di Harley Davidson) in realtà era, udite udite!, il numero del fumetto (senza specificare di quale serie):"L'uomo Ragno" in cui il supereroe perdeva la vita, definitivamente, per sempre, kaput, morto per aver fatto uno sgarro a qualche industria di caffè.

[caption id="attachment_10712" align="aligncenter" width="248"] Attacco Cardiaco![/caption]

Nel febbraio del 1992 in America stavano leggendo: The Amazing Spider-Man numero #359 e la Marvel ignorava totalmente il destino presagito per il loro supereroe più amato, anche se la sua fine era ancora molto lontana.

 

Siccome nel frattempo il mondo non è finito nell'anno 2000 è doveroso fare un passo avanti veloce nel tempo per scoprire che, la serie Amazing Spider-man si è conclusa con il numero #700.

[caption id="attachment_10711" align="aligncenter" width="296"] La geniale e incasinata cover del fumetto.[/caption]

Uscito nel dicembre del 2012, questo numero (il quarto fumetto più venduto in quell'anno) ha fatto molto discutere i fans di tutto il mondo per un finale del tutto inaspettato però, se confrontato alle assurdità che ha subito l'uomo-aracnide, non suona cosi paradossale e, ovviamente, non è definitivo.
Se volete spoilerarvelo, non vi rimane che leggere tutti e 700 i fumetti.
I conti però non tornano e mancano ancora 113 numeri alla fine definitiva prevista dalla leggenda, quindi come facciamo?

In realtà un numero 883 della collana non esiste, però se sommiamo il reset di Amazing Spider-man, Spiderverse, i vari spin-off e serie parallele, gli Ultimate, i Team-up e compagnia bella, direi che il numero è stato superato e l'Uomo Ragno aka Spider-Man continua a avere successo e letto da milioni di fans in tutto il mondo. Oltre che apparire occasionalmente al cinema.

Guarda il caso, Spiderman oggi è vivo e vegeto, invece gli 883 non ci sono più.

E' rimasto solamente Max e quel che è successo non lo fermerà, il crimine non vincerà.

 

 

13 mag 2018

La Sfida Azteca.

Il Livello Impossibile.


Per chi non gli ha vissuti gli anni 80 possono apparire un periodo storico fantastico, dove tutti erano felici in un presente luminoso e con un futuro senza problemi.
Io ci sono stato e posso smentire tutto; non era tutto cosi propositivo e colorato, ovviamente.
Lasciatemi condividere con voi una sciagura che ho vissuto proprio in quell'epoca e che mi sono trascinato fino al presente, pesando sulla mia labile psiche.

A quei tempi l'unico modo per giocare ai videogame era possedere un costosissimo e diffusissimo Commodore 64. Era una piattaforma videoludica dotata di una ludoteca ampia e variegata, che si poteva facilmente ottenere comprando le compilation di giochi legalmente pirata, disponibili in edicola a cadenza mensile.
Erano titoli originali modificati artigianalmente e diffusi in modo "illecito" aggirando le allora confuse leggi sui Diritti sul Software.

In un nuovo numero di Special Playgames avevo trovato un titolo che, per noi ragazzini, era mostruosamente bello: Maya Adventure.
Nella sua pagina dedicata, all'interno del manuale incluso, era presente questa debole descrizione:"Un'avventura nel mitico mondo dei Maya, la popolazione dell'America centrale sottomessa dagli Spagnoli. Gli dei Cuculcan, il serpente piumato e il tempio di Chichen Itzù rivivono in questo gioco elettronico disseminato di trabocchetti in cui il sacrificio umano può essere il vostro se non riuscite a superare i vari schemi facendo attenzione alle istruzioni che procedono ogni schermata. E' molto importante".

Il livello di sfida era alto e per ognuno degli "schemi" serviva una certa dose di prontezza di riflessi e, le istruzioni menzionate nel libretto, non erano certo d'aiuto.
Superando con fatica i numerosi trabocchetti si raggiungeva quindi all'infame Livello della vasca dei Piragna, che possedeva un ulteriore scalino al livello di difficoltà; i Piragna erano invisibili su uno schermo in bianco e nero.
Sfortunatamente all'epoca, avevo il C=64 collegato a una Televisione in Bianco e Nero.

[caption id="attachment_10704" align="aligncenter" width="300"] Il livello infame a colori (i piragna sono macchie marroni)[/caption]

[caption id="attachment_10705" align="aligncenter" width="300"] lo stesso livello su uno schermo in bianco e nero, in pratica: un omino che nuota sui disturbi di sintonizzazione.[/caption]

Una scoperta avvilente. Da una parte avevo la difficoltà del gioco elevata e dall'altra, l'impossibilità di vedere un nemico che terminava la vita dell'azteco e che allora, non sapevo ancora fossero piragna.

Nonostante Universo contro, mi sono armato di buona volontà, dettata dal fatto che oltre a Maya Adventure, non avevo altro da giocare (i fantastici anni 80), dopo un quantitativo di prove elevatissimo riesco finalmente a superare la vasca utilizzando la tattica mordi e fuggi: eseguendo brevi e fugaci movimenti alla cazzo nel bordo alto e basso dello schermo, nella speranza di non venire divorato.
E' stato un momento delirante che non dimenticherò.
Le nuove generazioni che vogliono vedere un film Treddì sul 60 pollici però giocano a Fortnite sul cellulare da 5", non potranno mai comprendere il dramma di giocare in bianco e nero.

 

6 mag 2018

Viaggio sulla Luna.

Raccontato ai Giovani.


Bella rega!.
Oggi voglio presentarvi una pellicola molto importante; Le Voyage Dans La Lune di George Mèliès. Prodotta a Parigi nel lontano 1902.  Guardato oggi potrebbe sicuramente annoiarvi essendo sprovvisto di colore, alta definizione, sonoro e scene di sesso, per questo spero di incuriosirvi nel descriverlo come meglio posso, evitando tecnicismi del cazzo.

https://www.youtube.com/watch?v=_FrdVdKlxUk

Questo cortometraggio è il pioniere dei film di Fantascienza, lo possiamo vedere anche come la nonna centenaria dei Superheroes Movie. Merita di essere visto almeno una volta, solo per comprendere il genio visionario di Mèliès e le sue idee geniali agli albori del Cinema, in un tempo in cui era praticamente impossibile catturare un Pokemon.

La pellicola inizia senza il quarto d'ora di presentazione di loghi a cui siamo abituati nei film moderni.
In una sala gremita di persone strane, un gruppo di matusalemme vestiti come Babbo Natale trasforma dei telescopi di ottone in sgabelli di legno e ci si siede sopra. Da questo si capisce che sono astronomi.


Discutendo animatamente come in una puntata normalissima di Amici, i personaggi vogliono raggiungere la Luna e scarabocchiano a muzzo sulla lavagna, uno schema teorico del loro viaggio.


Eccoli quindi arrivare in officina per supervisionare la costruzione della navicella; operai instancabili saldano i pezzi del proiettile dentro il quale viaggeranno i vegliardi. Può sembrare una scena ridicola, però se credete sia pertinente che un miliardario, da solo, è capace di costruire una armatura tecnologica in grado di volare e sparare laser dai guanti, allora potete credere a un team di fabbri del 1900 che forgiano un'astronave.


Prima di partire per l'impresa i matusalemme danno una ultima occhiata al cielo senza vedere un cazzo, perché l'atmosfera della terra è piena di polveri sottili. Nonostante questo, i babbi continuano a provarci fino a scorgere la verità attraverso il fumo, come un tossico che si è appena fatto un cannone.

Arriva il fatidico giorno ed è tutto pronto per il viaggio.
Alcune ballerine che non colpireste neanche dopo una aver ingoiato una manciata di Viagra, presentano al pubblico il Proiettile. Si apre uno sportello e gruppo di astronomi entra, salutando tutti sventolando le braccia.



Chiuso lo sportello, le inchiavabili ballerine spingono il proiettile dentro un cannone enorme, puntato verso la Luna. Hashtag figo.


Un corte di ragazze ciospo suonano le trombe che non sentiamo, minchia, perché è un film muto. Dopo una cerimonia noiosa come una supercazzola di Piero Angela, un gendarme sventola una scimitarra e il cannone spara.


Il proiettile attraversa l'atmosfera e crasha sul suolo lunare in una scena memorabile che fa parte della storia del cinema e che insegna a voi giovani a non puntare mai negli occhi, quando si fa sesso con la propria ragazza.


Gli Astronomi, ora astronauti, stanno alla grande e si scambiano dei:"Sei grosso Frà" -"Che spesso, Zio!
La Luna è un posto tranqui, l'aria è respirabile e la gravità simile a quella della terra, certo manca la figa e non c'è abbastanza luce per farsi i selfie.
Stanchi dal lungo viaggio e dalla Jet Lag, i babbani decidono di dormire all'aperto.


Nel cielo scuro compaiono le sette stelle di Hokuto che salutano i nuovi arrivati facendo nevicare. I viaggiatori si svegliano cercando un posto dove ripararsi. All'interno di un cratere scoprono nuove forme di vegetazione, uno dei Astronomi/Astronauti trasforma un ombrello in fungo, per scopi scientifici.


Improvvisamente compare un Selenita. La sbalconata creatura, dopo una iniziale sorpresa, viene presa a ombrellate esplodendo in una nuvola di fumo.


Poco dopo, i babbi di minchia vengono catturati dai Seleniti e portati al cospetto del loro Re che li giudica colpevoli, condannandoli a morte per decapitazione.
Uno degli uomini però non ci sta e sclerando come un giocatore di Fortnite che ha perso perché gli si è spenta la fibra ottica, prende il Re dei Seleniti e lo sbatte a terra facendolo svapare.
I terrestri fanno come Baglioni e fuggono verso il loro razzo che sta in bilico, sopra un burrone.



Con i Seleniti alle calcagna, gli uomini conigliano dentro il proiettile. Il capo dei vegliardi perciò si aggrappa a una corda legata sulla punta e con il suo peso trascina giù la navicella, mentre un Selenita fa appena in tempo a aggrapparsi per cadere assieme al proiettile.
Può sembrare una scena stramboide, però se non vi fate domande sulla fisica in alcune scene degli ultimi Fast & Furious, allora potete valutare questo pezzo di Cinema come:"Documentario".

Il proiettile cade a palla sulla terra e finisce nell'oceano, dove una nave a vapore lo rimorchia nel vicino porto.



Un corteo festoso accoglie il gruppo di Astronomi. Un corteo di ragazze sexy quanto un piatto di fettine panate onora il loro ritorno con una marcia sincronizzata e il Sindaco nomina quel giorno Festa Nazionale di Salcazzo.
In quel momento compare il Selenita sopravvissuto al viaggio abbracciato al proiettile. Invece di prenderlo a ombrellate, scatta un balletto assieme a un marinaio "Il tempo per combattere è finito maddaffakka!" - esclama questo in perfetto silenzio.

FINE


Non aspettate la scena dopo i titoli di coda, perché i titoli di coda non ci sono.

1 mag 2018

Incipit.

Tante storie mai finite.


Iniziare una storia non è mai facile e per molti è uno scoglio duro da superare. A me le prime frasi di racconti escono senza tanti problemi. Il problema arriva dopo; quando bisogna creare un corpo e, specialmente, la fine di una storia.
Ecco perché ho iniziato tutte queste storie lasciando nel limbo il resto del racconto, senza una idea di come portarlo avanti, però, con in mente un nuovo incipit per un altro racconto:

Luca era giovane, bello e con tanta voglia di vivere. Aveva una passione instancabile per le auto veloci, i bolidi da corsa. Quella notte, a bordo della sua auto, gareggiò per la sua prima e ultima gara clandestina, per le vie di Roma. 
Arrivò ultimo; aveva una Panda 4x4.

Quando Eluana entrò nel Ristorante, tutti si girarono a guardarla. Alta e dalla corporatura robusta e abbondante, i suoi movimenti erano in grado di accalappiare lo sguardo di qualsiasi essere umano dotato di buon gusto, uomini e donne. Con un movimento lento e elegante allontanò la sedia da un tavolino e si posò sopra, delicatamente. Restò sola tutta la sera perché il suo fidanzato era uno stronzo.

Il Comandante Mirranson aveva un broncio preoccupato, era la prima volta che affrontava un vascello del popolo degli Nuvari. Aveva sempre letto di loro nei files che custodiva l'Accademia Spaziale. Guardò il suo equipaggio in attesa e poi sbottò un ordine seecco:"Preparate l'Idromassaggio". Quei fottuti alieni potevano aspettare.

Era un bacio di quelli che ti facevano sognare e a Chiara piacque molto. Un abbracciò che sembrò durare un'eternità. Era bello farsi coccolare all'infinito, ascoltare bisbigli teneri nell'orecchio che imprimevano nella sua anima l'immortalità di quell'amore inossidabile. I due amanti si lasciarono il giorno dopo perché Chiara aveva fatto un Pompino a Enrico nei bagni della scuola.

Una tormenta improvvisa colpì Jombs mentre era al sicuro nella cantina. L'acqua batteva sulle finestre e si sentiva tamburellare sul tetto, che sembrava debole per quel genere di condizione atmosferica. L'uomo preoccupato guardò fuori e vide un cielo scuro squarciato da violenti lampi e fulmini.
"Prima o poi finirà questa maledetta pioggia!" - disse più che altro a se stesso.
 Le previsioni davano sole con una nuvoletta.

Si svegliò con una sensazione di essere stato in paradiso. Quando si girò nel letto trovò una bellissima donna che dormiva. Era nuda, aveva dei seni bellissimi e  un fisico degno di comparire in una rivista per adulti. Quel corpo invitante accese la sua passione e provò a baciare le sue labbra carnose.
Lei si svegliò e domandò se era arrivato il Corriere.


L'investigatore Bubino Mack entrò nella stanza molto lentamente. Schizzi di sangue macchiavano il parquet e il cadavere di un uomo era accasciato a terra in una posizione di sofferenza. I membri della scientifica stavano raccogliendo le prove con la massima cura. L'uomo si inginocchiò per vedere il volo del morto; era il suo Commercialista.
L'indagine venne archiviata immediatamente.

Quel pomeriggio aveva preso una decisione. Quelle importanti che cambiano la vita. Aveva fatto la valigia ed era pronto a partire. Salutò i suoi cari e la sua fidanzata di cui era innamorato, conosciuta da appena un mese.
Con una sofferenza senza pari imprigionata nel suo cuore, prese il treno che lo portò a vivere in un altra città, lontana, a quattro chilometri dalla sua.


Ulisse era ritornato finalmente a casa, dopo tanti pellegrinaggi. Ne aveva viste di cose e era sopravvissuto a condizioni ostili che avrebbero piegato qualsiasi uomo. Si era attaccato al desidero di rivedere sua moglie più a qualsiasi altra cosa. Entrò in casa sua e in salotto la televisione era accesa sul Derby. Era tornato appena in tempo.

Faceva freddo cane. Una neve impertinente ricopriva tutto, case, auto, strade e colline. Un maledetto manto candido che non aveva risparmiato nessuno. Gli abitanti stavano rintanati nella loro abitazioni, congelati nel tempo e nello spazio. L'unica cosa buona è che avevo trovato parcheggio.

Ghurgghasansnfvur il mago pronunciò un incantesimo mentre Lascia del Barbaro cadeva, mortale, sul collo di un Orchetto.
"Sono troppi, dobbiamo ritirarci!" - Esclamò Nialobenrbgagadsbtr, il Ranger Ladro Arciere Guerriero Chierico Bardo.
"Non lo faremo mai! Combatterò fino alla morte!" - Urlò Fasfaatrumbalroreblobet, il Paladino.
Molte creature dalla pelle verde comparvero dalla foresta e in quel momento l'incantesimo del mago si manifestò, esplodendo con furia innaturale, cambiando tutti quei nomi impronunciabili degli eroi.
"Ben fatto!" - Esclamò Piero il Barbaro.