26 ago 2014

La Rievocazione Storica.

Rievocazione di quattro guerrieri in croce.
Con l'arrivo della bella stagione prendono vita alcune manifestazioni.
Non mi riferisco solamente alle numerose sagre eno-gastronomiche, diventate oramai dei ristoranti a cielo aperto gestiti da volontari, dove il cibo devi fare coda per pagarlo, fare coda per prendertelo e combattere per trovare un posto nei tavoli.
Sto parlando delle manifestazioni medioevale. Ce ne sono state tante in giro per l'italia e molte qui in Liguria. Sono interessanti e richiamano un gran numero di curiosi che non vedono l'ora di vedere gli spettacoli itineranti e, soprattutto, bere idromele sino a ubriacarsi.
L'intento di queste manifestazioni e rievocare il medioevo e, in parte, ci riescono anche se con molta leggerezza.
Perchè?
Perchè è impossibile rievocare esattamente quei tempi, senza qualche compromesso.
In una vera rievocazione medioevale, per prima cosa non dovrebbe esserci luce elettrica. Non per nulla si chiamano gli anni bui, dove nella notte se non avevi qualche bastone infiammato, chiamato anche Torcia, non potevi uscire. E in quelle condizioni chi è che girava di notte?
Pochi coraggiosi oppure qualche pazzo, nessuno aveva motivo di muoversi negli orari notturni, specialmente in un periodo ricco di superstizioni e tabù come quello medievale. Quindi per prima cosa, spegnete tutte quelle luci e che la gente si arrangi con i mezzi dell'epoca.
Non deve esserci neanche copertura telefonica, tanto meno internet, quindi i cellulari non devono funzionare e anche se possono essere usati come torce, chiunque venga visto utilizzarlo in questa maniera c'è il rischio che venga catturato e bruciato come eretico. Sempre ammesso che il povero turista, messo al rogo, riesca a capire la lingua delle persone che l'hanno catturato, perché per rievocare esattamente dovrebbero parlare tutti quanti il Latino. A quei tempi non si faceva molta distinzione tra bambino e adulto, quindi sul rogo c'è il rischio che ci vadano anche i bambini che giocavano con il tablet.
Non è sempre detto che gli eretici li brucino, possono anche torturarli con alcuni strumenti utilizzati all'epoca, come la vergine di Norimberga o l'allungatore a carrucole, c'è il vantaggio che ne posso uscire più alti, oppure che smettano di fumare.
C'è anche la gogna esposta in pubblica piazza che potrebbe intrattenere la popolazione locale per qualche giorno.
Le bancarelle che vendono cibo in strada comunque rimangono. Il cibo medioevale rimane simile a quello contemporaneo, certo preparato in maniera diversa, con mezzi diversi, meno puliti e confezionato senza l'utilizzo di frigo, comunque rimane commestibile, per carità. I turisti dovrebbero stare attenti a dei sacchetti che, gli abitanti medioevali, gettano giù dalle finestre. Sono i loro evacuazioni fisiologiche che, in occasione della rievocazione, gettano giù dalla finestra come quei bei tempi, privi di gabinetto. Potrete quindi mangiare la vostra focaccina dura come il cemento e bere l'Idromele che sa vino scaduto, circondati da cumuli di merda e di letame.
Ora ditemi se non è un posto romantico per portarci la ragazza.
La rievocazione continua con dei cavalieri che, armati di spada a due mani, combattono in duelli per allenamento. Capita però che qualche testa venga mozzata o qualche braccio tagliato; una volta non si andava tanto per il sottile e ci si poteva fare male anche allenandosi. E' chiaro anche che se qualche turista si dovesse ferire involontariamente o per colpa di qualche freccia scappata agli arcieri impegnati a colpire una mela sulla testa di un bambino che gioca con il 3Ds, potrà essere soccorso dal medico dell'epoca. Avrà cura di curarlo bisbigliandogli nell'orecchio qualche rito magico e prevedergli il futuro leggendogli la riga del capelli. Quindi a seppellirlo dove capita.
Quanto fascino verso i musicanti che popolano le vie, tanto abili a suonare gli strumenti medioevali anche se con qualche difetto fisico evidente, tipo l'uomo che suona il tamburo non ha la faccia e il ragazzo che suona il piffero è privo delle spalle. Chi era in forze e in salute diventava un guerriero o stava nei campi a coltivare, gli altri potevano andare in giro a mendicare o strimpellare qualcosa. Per le strade, non solo musicanti ma anche prostitute, pronte a vendersi per qualche moneta o del cibo e diffondere qualche malattia venerea, curabile con qualche Ave Maria. Allora il preservativo non esisteva (anche se oggi  qualcuno continua a non usarlo ugualmente con le passeggiatrici) e l'unico metodo di prevenzione era la castrazione. Privo del proprio attrezzo non eri comunque salvo dal primo villico che, starnutendoti in faccia, ti trasmetteva qualche virus letale.
Ora capite perché la gente girava con le armature di ferro.
Per concludere la serata, una bella carrellata di fuochi d'artificio! Con il rischio che qualche botto possa far saltare in aria un casalinga di Torino, o qualche Commercialista di Cuneo. Questi fuochi sono una tecnologia affascinante ma relativamente nuova per l'epoca, difficile da controllare e gli artificieri si affidavano alle mani di Dio.
Sarebbe una rievocazione singolare, emozionante, pericolosa dove chi sopravvive ne uscirebbe emaciato, sporco e affamato, quindi correrà immediatamente a mangiare in qualche Sagra gastronomica, fanculizzando per sempre il Medioevo.
Questa si che è una rievocazione come si deve.

17 ago 2014

Miao nel Paradiso Terrestre.

Paradiso Terrestre: la prima Graphic Novel
Si fa tanto parlare del peccato originale, di come Dio abbia creato l'uomo a sua immagine e somiglianza e poi l'abbia punito per avergli disobbedito. "Tale padre, tale figlio" mi verrebbe da pensare, quindi se l'uomo è stato cacciato dal Paradiso Terrestre per aver preso una mela, non riesco proprio a immaginare i casini che ha fatto in gioventù Dio.
Molto probabilmente, laggiù da qualche parte dell'universo, se ne parla ancora.
Non ho mai capito perchè accanirsi tanto con l'uomo, come se fosse l'unica creatura sulla terra che non può sbagliare. Anche gli animali peccano, in misura minore, ma con la stessa costanza e intensità. E non si sentono obbligati ad andarsi a confessare, perché non parlano. Proprio per questo motivo che non hanno la parola.
In ogni caso, prima dell'uomo Dio aveva nel paradiso terrestre un piccolo gatto. Era tenero e pacioccone e dormiva tutto il giorno, si faceva le unghie sugli alberi e faceva la cacchina nella sabbia finissima di un deserto, creato appositamente per lui dal Creatore. Era una creatura affascinante che sapeva incutere timore e tenerezza in momenti diversi della giornata.
Arrivò il momento in cui questo piccolo gattino, divenne un maschio adulto scattante e energico. Aveva delle strani pulsioni che non riusciva a sfogare e non gli bastavano le incursioni notturne contro i topi, che non mangiava perché già sazio. Dio, che aveva già capito tutto e oramai gli erano chiari quei meccanismi di un mondo che aveva creato lui, creò una bellissima micetta, dagli occhi grandi e dal pelo candido come la neve. Quella coppia di gatti divenne motivo d'orgoglio per il creatore, che non vedeva l'ora di accarezzarli e accudirli ogni giorno, dando a loro tutto quello che avevano bisogno.
Il tempo scorreva placidamente, in quel dolce fluire di eternità che solo nel Paradiso e nel Centro Massaggi si può sentire.
Venne il giorno in cui Dio si costruì una casa; voleva stare da solo e riposare in quel periodo molto difficile della sua infinita esistenza, lontano dalle sue creature. Solamente la coppia di gatti poteva entrare, anche se solo in cucina, giusto per nutrirli.
Il creatore era molto fiero di un'altra sua creazione; un divano immenso e comodissimo che prendeva posto nel suo salotto. Una volta sedutovi sopra, Dio si sentiva comodo e rilassato, si insomma si sentiva da Dio.
Era talmente geloso e orgoglioso di quel divano che vietò dai gatti di salirci sopra.
"Se vi becco qui sopra" - tuono il creatore con una voce dal tono inequivocabile, anche gli Acari lo compresero - "Vi butto fuori dal Paradiso a calci in culo!".
Appena finita di dire quella minaccia e aver sbattuto le palpebre degli occhi, entrambi i gatti erano raggomitolati nelle profondità del divano, in perfetta simbiosi con il mobile. Peli microscopici seminati ovunque.
Inutile dire cosa avvenne.
I gatti volarono fuori dalla casa di Dio e dal Paradiso con una parabola ascendente e un spaventato:"MIAOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOoooooooooooooooooooooooooo!", ritrovandosi dove stanno oggi, diventando selvaggi, cacciandosi il cibo da soli ma attratti dai divani, specialmente quelli grandi e soffici.
Qualche tempo dopo, Adamo e Eva subirono la stessa sorte, per aver preso una semplice mela, niente di che paragonato al danno del divano di Dio. Quando la coppia si ritrovò sulla Terra, soli e impauriti, senza cibo, vestiti e soprattutto senza il Natale, il gatto era li che li guardava da sopra un albero.
Li guardo incuriosito e poi sbadigliò e riprese a dormire.