13 mag 2018

La Sfida Azteca.

Il Livello Impossibile.


Per chi non gli ha vissuti gli anni 80 possono apparire un periodo storico fantastico, dove tutti erano felici in un presente luminoso e con un futuro senza problemi.
Io ci sono stato e posso smentire tutto; non era tutto cosi propositivo e colorato, ovviamente.
Lasciatemi condividere con voi una sciagura che ho vissuto proprio in quell'epoca e che mi sono trascinato fino al presente, pesando sulla mia labile psiche.

A quei tempi l'unico modo per giocare ai videogame era possedere un costosissimo e diffusissimo Commodore 64. Era una piattaforma videoludica dotata di una ludoteca ampia e variegata, che si poteva facilmente ottenere comprando le compilation di giochi legalmente pirata, disponibili in edicola a cadenza mensile.
Erano titoli originali modificati artigianalmente e diffusi in modo "illecito" aggirando le allora confuse leggi sui Diritti sul Software.

In un nuovo numero di Special Playgames avevo trovato un titolo che, per noi ragazzini, era mostruosamente bello: Maya Adventure.
Nella sua pagina dedicata, all'interno del manuale incluso, era presente questa debole descrizione:"Un'avventura nel mitico mondo dei Maya, la popolazione dell'America centrale sottomessa dagli Spagnoli. Gli dei Cuculcan, il serpente piumato e il tempio di Chichen Itzù rivivono in questo gioco elettronico disseminato di trabocchetti in cui il sacrificio umano può essere il vostro se non riuscite a superare i vari schemi facendo attenzione alle istruzioni che procedono ogni schermata. E' molto importante".

Il livello di sfida era alto e per ognuno degli "schemi" serviva una certa dose di prontezza di riflessi e, le istruzioni menzionate nel libretto, non erano certo d'aiuto.
Superando con fatica i numerosi trabocchetti si raggiungeva quindi all'infame Livello della vasca dei Piragna, che possedeva un ulteriore scalino al livello di difficoltà; i Piragna erano invisibili su uno schermo in bianco e nero.
Sfortunatamente all'epoca, avevo il C=64 collegato a una Televisione in Bianco e Nero.

[caption id="attachment_10704" align="aligncenter" width="300"] Il livello infame a colori (i piragna sono macchie marroni)[/caption]

[caption id="attachment_10705" align="aligncenter" width="300"] lo stesso livello su uno schermo in bianco e nero, in pratica: un omino che nuota sui disturbi di sintonizzazione.[/caption]

Una scoperta avvilente. Da una parte avevo la difficoltà del gioco elevata e dall'altra, l'impossibilità di vedere un nemico che terminava la vita dell'azteco e che allora, non sapevo ancora fossero piragna.

Nonostante Universo contro, mi sono armato di buona volontà, dettata dal fatto che oltre a Maya Adventure, non avevo altro da giocare (i fantastici anni 80), dopo un quantitativo di prove elevatissimo riesco finalmente a superare la vasca utilizzando la tattica mordi e fuggi: eseguendo brevi e fugaci movimenti alla cazzo nel bordo alto e basso dello schermo, nella speranza di non venire divorato.
E' stato un momento delirante che non dimenticherò.
Le nuove generazioni che vogliono vedere un film Treddì sul 60 pollici però giocano a Fortnite sul cellulare da 5", non potranno mai comprendere il dramma di giocare in bianco e nero.

 

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