11 ott 2014

Sin City: il fottuto sequel.

un uomo e una donna nuda. decisione difficile
Notte calda nel mio paese.
Il caldo di Agosto sta ancora baciando in bocca questo Ottobre, un lungo e articolato lavoro di lingua. Guido la mia auto cubica nelle strade deserte mentre la luna con una faccia perplessa, spara in tutte le direzioni il suo alone urina. Qualsiasi sano di mente questa sera andrebbe con la ragazza, in qualche fottuto posto romantico per cercare qualche inutile di paradiso in mezzo a qualche parola.
Invece no.
Mi fermo davanti alla casa di un amico, una via anonima con un paio di bar, entrambi chiusi. Vado alla porta e pesto il campanello, ha il suono di un'ape che precipita colpita da un missile terra aria.

Lui apre la porta con uno scatto, mi guarda e mi chiede:"Che cazzo vuoi?"
Non lo avevo avvertito e non sono solito fargli sorprese.
"Andiamo al cinema, c'è un film al cinema che spacca!"
"Non me ne frega un cazzo!"- fa lui facendo per chiudere la porta, sulla sua mano destra c'è un tatuaggio cazzuto; un teschio sopra un coltello di Chef Tony -"Questa sera ho altro da fare; inizia la nuova stagione di Grey Anatomy".
"Che cazzo dici Alex? Sto parlando del seguito di Sin City!"
Il suo volto si accende, la porta si riapre -:"Potevi dirmelo prima cazzo!" - In un attimo è vestito per la serata e con questo cazzo di caldo ci vuole davvero poco.
"Porca puttana, quando inizia? riusciamo a arrivare in tempo?" - Mi domanda mentre entriamo in macchina.
"Inizia tra venti minuti, non ti preoccupare che ce la facciamo" L'auto parte e appiccico qualche metro di pneumatico sull'asfalto. Guido veloce senza paura di morire, nessuno si deve intromettermi nella mia traiettoria, chi osa farlo viene punito accecato dagli abbaglianti, se ci riprova è un uomo morto.
Generalmente sono sempre donne, per questo le lascio andare.
Una manciata di chilometri ci separano dal cinema e più volte supero i limiti di velocità, sperando che non ci siano sbirri nascosti da qualche parte o autovelox infilati nel culo di qualche scatola metallica. Pesto sull'acceleratore con tutta la forza, il motore ringhia feroce superando la barriera del suono.
Mi pare di aver letto che si abbatte verso i cinquanta chilometri orari, più o meno. C'è scritto su wikipedia.
Entriamo nella città; è buia, cupa, silenziosa e sembra abbracciarci come un parente che desidera la nostra morte. Una città triste, dove le prostitute preferiscono lavorare a maglia. In giro ci sono giovani che vagano senza destinazione e un paio di camion della spazzatura. L'odore dei rifiuti si mischia a quello del Kebab. O forse sono io che ho lasciato le scarpe da lavoro nel bagagliaio.
Giriamo un paio di vie cercando un parcheggio, quando vediamo una panda uscire da un buco. Mi avvicino con arroganza mentre un anziano con una Volvo cerca di rubarmelo. Gli mostro il ferro e il vecchio si allontana sgranando la marcia. La Volvo scivola dietro l'orizzonte; nel parcheggio non ci sarebbe mai stata.
Chiudo l'auto e raggiungiamo il cinema, è deserto. In giro c'è una fottuta crisi che blocca la gente a casa dalla paura o forse c'è qualche cazzo di partita di calcio. Non sono uno sportivo.
Raggiungo la cassa e compro due biglietti:"Due per Sin City e dammi dei posti come si deve, baby"- Dico alla cassiera bionda da due enormi occhi blu. E' sprecata in quel posto, starebbe bene a casa mia, sopra di me, sopra il mio letto.
"Cosa intende per come si deve?" - Mi domanda mentre quelle gemme blu mi scannerizzano.
"Intendo due cazzo di posti dove il film si vede fottutamente bene" - rispondo io infilando due bigliettoni sotto il vetro antiproiettile. Succedono cosi tante sparatorie al cinema?
"Ah, ok allora Fila Efffe sala 6" - Mi allunga due biglietti e mi getta un'ultima occhiata. E' innamorata e magari ci vediamo dopo, come è probabile che non ci vedremo mai più.
Dopo che un nano pelato ci strappa con cattiveria i fottuti biglietti, entriamo nell'anticamera del cinema, siamo in anticipo. Alcune macchinette sibilano immobili contro i muri. Scaffali illuminati espongono bibite e patatine. No grazie ho già mangiato, non sono il tipo da assimilare queste porcherie.
Raggiungo una commessa dietro un bancone e prendo una confezione di due chili di poc-corn al cioccolato. Sperando che mi bastino per la durata del film. Il mio amico compra tre litri di Thè all'Amianto e infila un paio di banconote per comprare qualcosa da mangiare. Ci vogliono tre persone per estrarre dalla macchinetta la confezione, formato condominio, di patatine.
Trascinandoci dietro le nostre vettovaglie entriamo nella sala, dove uno schermo per noi troppo piccolo, mostra delle insulsi spot pubblicitari. I posti sul biglietto non soddisfano i nostri canoni di perfezione. Cosi vaghiamo di sedia in sedia finché non riusciamo a vedere quello schermo, come cazzo si deve. Finisce che io mi siedo in G19 mentre il mio amico in W21, per fortuna la sala è vuota e non serve ammazzare nessuno per ottenere i posti. Dopo il carosello di cazzate, che a noi non frega un cazzo, la sala si spegne e parte il film. Neanche un trailer prima, giusto per scaldare l'attesa, peccato.
Sfila una interminabile sequenza di nomi, titoli di case cinematografiche che si pavoneggiano per aver fatto un fottuto film che dura meno delle loro scritte sullo schermo. Patetici stronzi che vogliono due minuti di notorietà.
Questa volta il film è diviso in tre storie distinte, alcune senza continuità, una decisamente inutile. Lo stile del primo è stato ereditato e, anzi, migliorato con quella dovuta maestria che viene apprezzata da chi ha amato Sin City. Le voci fuori campo che raccontano e commentano la storia ci sono, è quella caratteristica che ho apprezzato nell'opera di Miller, più di tutte le altre.
I personaggi sono carismatici e decisamente cazzuti. Qualcuno lo conosciamo già, qualcuno invece è morto, questo però non gli  impedisce di apparire ogni tanto, Jessica Alba c'è ancora e sembra più gnocca e più brava a ballare. La storia che da il titolo alla pellicola è la più godibile e intrigante:
Il solito uomo duro, pronto a ammazzare per avere dei buoni benzina, incontra la sua ex in un bar malfamato, che poi è quello frequentato da qualsiasi classe sociale di Sin City. Il duro, con la faccia squadrata come una stufa in ghisa (per inciso, l'attore che lo interpreta è il fratello maggiore dei Goonies, quando cazzo di tempo è passato?) viene stregato dagli occhi affascinanti della ragazza.

Quella notte, ritorna a casa e se la trova a letto, completamente nuda. Dopo un iniziale tentennamento dovuto ai loro trascorsi tribolati, entra sotto le coperte e se la fotte senza mezzi termini. Anche se il film è vietato ai minori, le parti intime più interessanti sono oscurate da un intelligente e artistico effetto bi-cromatico, che poi è lo stesso che domina incontrastato per tutta la durata del film. Dopo il coito notturno, il duro è cotto come un adolescente che ha visto per la prima volta i Pokemon ed è pronto a assecondare ogni suo desiderio. Scopre che la sua nuova fiamma viene maltrattata dal suo attuale marito, convinto di salvarla da questa fottuta situazione, assolda Marv per farsi aiutare a irrompere nella villa del marito stronzo e spaccare qualche testa. Però le cose non stanno proprio cosi e il duro con la mascella di Pininfarina si ritrova in un pericoloso (e fottuto) gioco di potere. Uomini statuari a prova di proiettile dalla parlantina volgare, con un passato violento che vengono manipolati da una donna: Morti di figa senza vergogna.
La storia centrale termina,  lo apprezzo in silenzio mentre rido per le scene violente, volutamente grottesche e fenomenali, anche se il sangue è uno schizzo bianco e fa pensare a uomini riempiti di latte.
Si prosegue e finalmente Jessica Alba abbandona il ruolo della ballerina spogliarellista che non si spoglia mai, per il ruolo di ragazza incazzata che vuole vendetta e continua a non spogliarsi. Tornano vecchi rancori, torna Bruce Willis con i capelli.
Sin city ha alti e bassi, quest'ultimi vengono sempre perdonati per via dei primi. Due ore sono volate via, la sala si accende nuovamente, accanto a noi le frattaglie di quello che abbiamo appena consumato, davanti a noi un bel film che ci abbandona salutandoci tristemente con i titoli di coda. Usciamo dalla sala commentando lo spettacolo appena visto, siamo entrambi entusiasti, era quello che volevamo vedere.
Esco dal cinema buttando gli occhi sulla cassiera, sembra stanca, posso capirla; non deve essere facile stare seduta tutta la sera e stampare dei biglietti che poi ti strapperà in due un nano. Un lavoro che non invidio.
L'auto scorre verso casa, conosce la strada. Non servono le luci, la luna illumina tutto, pennellando di strano il paesaggio familiare. E' troppo presto per una birra e troppo tardi per una rissa. Lascio l'amico a casa e alla sua cazzo di Grey Anatomy. Poi rombo verso casa, parcheggio nel vialetto, butto un'occhio al cielo dove non sembra succedere un cazzo.

Entro in casa, lancio le chiavi da qualche parte e mi siedo davanti al computer, sono ispirato per scrivere una recensione del film. Mi piacerebbe farla articolare, una di quelle che vengono scritte in quelle cazzo di riviste che leggono solo gli intellettuali, dove si parla di tutto e di nulla, però con eleganza.
Clikko su worldpress e davanti alla pagina vuota del mio Blog, scrivo:

"Sin City una donna per cui uccidere" mi è piaciuto molto.


E non serve aggiungere altro, cazzo.

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