4 giu 2014

C'era una volta...il Gioco di Ruolo.

dadi dadi e ancora dadi
Non sono solito criticare senza motivazione una moda, comunque il tempo si trascina via usi e costumi senza che abbiamo la possibilità di abituarci. Se guardiamo troppo il passato rischiamo di diventare nostalgici e non avere una chiara visione di cosa stiamo vivendo ora, in questo momento. Ci sono comunque dei momenti in cui mi faccio delle domande e guardandomi in tasca, scopro che qualcosa ho perso e altro ho guadagnato.
I giochi di ruolo sono cambiati molto, per esempio, tanto da allontanarsi da quel concetto creato dai due fondatori della TSR, qualche anno fa. Negli ultimi Mmorpg, dove per RPG si intende proprio la componente del Gioco di Ruolo che è stato pesantemente strumentalizzato e semplificato per avvicinarsi a delle meccaniche ideate per milioni di giocatori. Immediati e coinvolgenti i Mmorpg, a cominciare da World of Warcraft, possiedono il fascino del Gdr cartaceo, non la loro essenza. L'intera filosofia si basa su una corsa alle armi che, grazie all'aggiunta di nuovi "Content", continua a essere inarrestabile e infinita, focalizzata verso un combattimento che viene corretto in ogni patch, modificandolo fino a renderlo sempre meno complesso, alla portata di tutti e immediato. Servono Tank, Curatori e DPS (Nuker); una classe che tiene l'Aggro sul Boss/nemico, un'altra che cura a debita distanza e altre classi che lo spaccano di danno. Numeri immensi sullo schermo, diventano ancora più grossi in caso di critico. Non è più un dado da 20 facce da lanciare ma 200 dadi da 10 facce.
Quanto tempo ci vorrebbe per sommare il risultato?.
Si parla tanto, troppo, del Lore, della storia, quanto può essere importante. Comunque non puoi modificarla, anche se raggiungi il livello massimo, anche se hai risolto milioni di missioni, rimani comunque uno stronzo, come altri milioni di stronzi che si chiudono dentro una mappa piena di mostri per trovare dei pezzi di un vestito, seguendo una storia che non possono cambiare.
Di che storia stiamo parlando?
La storia di un libro, raccontata attraverso i dialoghi di mille NPC o da una voce fuori campo in qualche filmato d'intermezzo.
Nel gioco di ruolo la storia è importante perché è pura improvvisazione e non è delegata a un gruppo di programmatori che copiano pari pari una sceneggiatura. E' qualcosa impossibile da implementare in un videogioco, anche se più volte ci hanno provato, avvicinandosi ma rimanendo comunque lontani.
Sia chiaro non sono contro questo genere, sono divertenti e in grado di aggregare centinaia di migliaia di persone. Ma sono nati da un incredibile e complesso mondo di regole, creatività e fantasia, evolvendosi verso la morra cinese del Tanka-Cura-Nuka, qualcosa di enormemente diverso e limitante.
Massive Multiplayer Online Game: Questo sarebbe l'esatto acronimo.
MMOG

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