5 feb 2014

47. Morto che parla.


Ogni tanto, sulla rete compaiono notizie come questa che, leggendole anche solo da titolo, formulano nel mio esile ma frenetico testolino l'impulso di chiederm perchè mai, si debba ancora parlare di persone, in questo caso Steve Jobs, che sono defunte. Pace all'anima sua.
Jobs ha assemblato un'azienza in grado di sovvertire il mercato dei telefonini e inventare il mercato dei lettori Mp3; è stato geniale, selettivo ma soprattuto accorto negli affari e oggi non c'è più e il mondo va avanti ugualmente, Apple prosegue nel suo lavoro e il saggio di turno potrebbe aggiungere:"tutti utili e nessun indispensabile". Eppure non passa tempo che spuntano confessioni di presunti amici che aveva sentito di Jobs che desiderava un Iphone più grande, Jobs che voleva L'ipod triangolare, Jobs che voleva suonare nei Beatles. Quasi come se volessero resuscitarlo, donare un pezzo del suo genio postumo, al mondo, magari all'Italia, dove prima dell'uscita del'Iphone era un americano come quell'altro, li, come si chiama, ah si, come Bill Gates.
Un passato che, ogni tanto, torna in forma di aria fritta che farà forse sognare i fanboys di Apple.
Abbiamo ancora bisogno di Jobs?
Sono fermamente convinto dell'esistenza di altre persone dotate quando lo stesso Steve, che lavorano nello stesso settore con passione, ma ignorati dal mondo almeno fino al giorno in cui non lanceranno sul mercato un prodotto tecnologico, in grado di affascinare le folle e renderglielo necessario.
Io spero vivamente sia il teletrasporto.

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