18 feb 2018

L'importante è la sicurezza.

Mastomonte è un luogo come tanti altri, però troppo piccolo per essere una città, troppo grande per essere un paese. I suoi abitanti fanno scorrere la loro esistenza tra il silenzio e il rumore, tra un litigio e una festa, tra una gioia e una lacrima.
Molti la chiamano normalità, senza sapere che è stagnante abitudine nata giorno dopo giorno, attraverso un stanco percorso di azioni che sanno fare, senza impararne a farne altre.
I Residenti sono bravi a lamentarsi; i parcheggi che mancano, il nuovo sindaco eletto con promesse che non ha mai mantenuto, il meteo che non obbedisce ai loro voleri e il vicino di casa che disturba quando dovrebbe dormire, il cane che abbaia quando non deve abbaiare.
Un Lunedì come tanti altri lunedì, la città viene svegliata da un triste e insolito evento: Nel campo sportivo dove era in corso una partita la domenica precedente, un tifoso ha perso la vita coinvolto in una lite tra tifosi.
E' un ragazzo di neanche vent'anni, con una famiglia che l'amava e una passione per il calcio. Le indagini portano a scoprire come si sono scatenati gli eventi, insulti sempre più pesanti che sono iniziati contro loro rispettive squadre e quindi contro le rispettive madri, il diverbio è diventato uno spintone e lo spintone si è trasformato in rissa.
Quel povero ragazzo lo conoscevano tutti, lo vedevano ogni giorno girare in motorino con la sua ragazza, che al suo funerale era presente assieme ai parenti, a piangere tutte le sue lacrime.
Non è giusto che un ragazzo muoia per uno stupido passatempo.
E' il pensiero della comunità.
Dal Municipio arriva una notizia che i cittadini hanno sempre sostenuto nelle loro polemiche da bar e nei loro dibattiti dal barbiere.
Lo stadio viene chiuso per sempre. Basta partite di calcio; è uno sport prepotente che provoca violenza e nessuno vuole problemi.
Polemiche e critiche feroci piovono dai tifosi verso questa decisione e qualcuno minaccia azioni legali e nonostante questo, il campo da calcio si trasforma in un parcheggio a pagamento, risolvendo due problemi al prezzo di uno. Per le prossime elezioni il sindaco è convinto di essere rieletto, ascoltando le opinioni in giro, sono in maggioranza le persone soddisfatte che quelle scontente.
Si torna alla normalità e il tempo scorre esattamente come prima.
Una sera di abbondante pioggia, un'auto sbanda dopo una curva e sbatte violentemente contro un palazzina, la famiglia a bordo muore.
Sconcerto e disappunto si diffondono, i credenti si interrogano sul perché un Dio cosi magnanimo permetta che accadano queste cose. Era una famiglia affiatata e felice, a Mastomonte la vedevano sorridenti per le vie del centro.
Si decreta Lutto cittadino e ogni singolo abitante lo rispetta.
In giro non si sente che una frase sola:"Le auto sono pericolose" e sembra uscire da ogni vicolo e da ogni negozio. Persino i tombini sembrano sussurrarlo.
Così il Sindaco vieta l'accesso delle auto in tutto il territorio, vengono messe barriere e dissuasori negli angoli di accesso e nessuno può usare le quattro ruote, persino le biciclette vengono guardate con sospetto. La decisione provoca non poche polemiche e critiche, specialmente dai commercianti, però non si vede più un auto circolare e sembrano tornati i bei tempi che solo gli anziani ricordano.
Passa il tempo e gli abitanti sanno che non potrà più succedere una cosa del genere.
Molti giorni dopo, infatti, accade un evento diverso. Il Meccanico di piazza San Giovanni viene trovato impiccato nella sua abitazione. I vicini non vogliono crederlo finché sul giornale non compare sul giornale la sua foto.
Sconcerto da parte dei suoi parenti e specialmente chi conosceva uno dei pochi meccanici onesti del posto.
Ogni cittadino si interroga sulle possibili cause; lo stress, i debiti di gioco, la droga, nessuna di queste arriverà essere vicina alla realtà, rovesciando fiumi di parole inutili su solite teorie lette da un film giallo.
Anche questa volta l'amministrazione si muove per tranquillizzare gli animi, vietando l'uso di corde a chiunque, nessuno escluso. Assurda e sconveniente, la direttiva viene presa inizialmente per uno scherzo, quindi aspramente criticata. Si arriva anche a manifestazioni in municipio con persone che usano le corde nel loro lavoro.
La cittadina diventa "Corda Free" e scompaiono dall'uso quotidiano tutti gli oggetti simili a una corda. Anche se riluttanti, ogni abitante del posto addestra il loro cane impossibilitati a usare un guinzaglio, si fa questo e altro per la sicurezza di tutti.
Il tempo metabolizza tutto e ogni cambiamento diventa normalità.
I giorni passano ancora in un ritmo moderato però onesto, fino al giorno in cui avviene un altro evento.
Un ex militare dopo aver letto la sentenza di separazione, impazzisce uccidendo la moglie, strozzandola. Quel uomo taciturno si vedeva assieme a lei, mano nella mano e prendere un caffè al bar in centro ogni mattina.
Sembrava una coppia cosi felice e invece...
Appariva lampante come i divieti l'Amministrazione sono restrittivi però giusti, perché non avviene mai un caso simile al altro. Ovviamente in questo caso non è possibile impedire l'uso delle mani a tutti gli abitanti, cosi si decide di rimuovere l'elemento che ha scatenato tanta scellerata brutalità, vietando a ogni abitante l'uso della scrittura.
Per questo motivo, ora, non posso più proseguire nel racconto.

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