11 lug 2015

Mia nonna, con un cacciavite, sapeva fare di meglio.

Questa storia è una allegoria, ovviamente, e l'ho sentita e letta in diversi adattamenti.
Uno è questa (trovata sul portale dei luoghi comuni: FaceBook):
"Un Ingegnere viene chiamato per aggiustare un Pc molto complesso del costo di 12 milioni di €. Seduto di fronte allo schermo,preme un paio di tasti, asserisce con la testa, mormora qualcosa a se stesso e spegne il Pc, estrae un piccolo cacciavite dalla tasca e dà un giro e mezzo a una minuscola vite. A questo punto accende il Pc e verifica che funziona perfettamente. Il Presidente dell'azienda,felicissimo,si offre di pagare il conto immediatamente."Quanto le devo?" - chiede.
"Sono 1000 euro" - risponde l'Ingegnere.
"1000 euro?! 1000 euro per stringere una semplicissima vite? mì rendo conto che il computer vale 12 milioni di €, 1000€ è una cifra esagerata! pagherò solamente se manderà una fattura che giustifichi questa cifra!"
L'Ingegnere acconsente e se ne va.
Il mattino dopo il Presidente riceve la fattura, la legge e la paga senza lamentele; la fattura diceva:
SERVIZI EFFETTUATI:
-avvitamento vite 1€
-sapere quale vite avvitare 999€ e una vita di studi."
In una versione, invece dell'ingegnere, il protagonista era un meccanico che con un colpo di martello ben assestato, aggiustava il motore di una Mercedes costosissima, facendosi poi pagare una cifra enorme. Cambiano i soggetti, gli oggetti e l'ambientazione comunque il concetto di fondo è lo stesso.
Conoscere il proprio lavoro non sempre viene riconosciuto come si dovrebbe perché stiamo attraversando un'epoca in cui la gente si auto-promuove competente solo perché ha digitato l'argomento su qualche motore di ricerca, ha clikkato sui primi due/tre risultati (molte volte si accontenta del primo di Aranzulla) e si letta i passaggi più importanti del testo, magari quelli più comprensibili per lui o quelli colmi di immagini.
 
[caption id="attachment_1923" align="aligncenter" width="480"] Conosco il kung fu, l'ho imparato su Google![/caption]
In questo scenario in cui si pensa di sapere meglio di chi sa qualcosa in più degli altri è molto difficile farsi ascoltare e ancora più difficile farsi riconoscere. L'identità del professionista è messa continuamente in discussione e le sue competenze possono venire fraintese, contestate da critiche che arrivano da persone che non hanno minimamente chiaro l'argomento. Non mi riferisco a nessun campo in particolare; ogni professione necessita di studio e di esperienza, anche il mestiere che più sembrare più facile. Una lettura veloce a un testo scritto da un appassionato non può sostituire nessuna esperienza in campo, importante quanto (se non di più) all'istruzione. E' anche vero che chiunque può fare delle domande, pertinenti o meno, per conoscere la natura della spesa che dovremo affrontare, però è anche vero che non possiamo nasconderci dietro uno schermo di onniscenza, privo di qualsiasi responsabilità.
Anche se è una storia inventata per (ri)valutare la professionalità in ambito lavorativo, purtroppo nella vita reale la competenza è svalutata da un mercato spietato che non vuole creare protagonisti, ma anonimi operai e la conclusione dell'allegoria dell'Ingegnere, se influenzata dal pessimismo in circolazione, può essere brutale:
"1000 euro?! 1000 euro per stringere una semplicissima vite? mi rendo conto che il computer vale 12 milioni di €, 1000€ è una cifra esagerata!, facciamo che te ne do 100 e non mi fai la fattura.
Arrivederci."
Ne approfitto augurando un buon lavoro a tutti.
 
 

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