16 lug 2014

Privato e personale.

Enzo è un ragazzo timido ma sa quel che vuole dalla vita.
Possiede un buon livello di cultura e legge molto ed è laureato con 110 e Lode. Lavora come creativo in una Agenzia Pubblicitaria e non vede di buon occhio i social network. Troppa gente li prende a cuor leggero e condivide informazioni che andrebbero tenute private. Si, lui ha un'account di Facebook a cui dedica attenzioni quotidiane, ma lo usa principalmente per comunicare con gli amici e specialmente, per ricordarsi i compleanni di amici e parenti. Almeno quelli iscritti. Non ha mai condiviso foto che riguardavano la sua vita privata e non ha intenzione di farlo nell'immediato futuro. Le diapositive delle vacanze le seleziona con cura, di solito ne scatta più di duecento, poi quelle che non sono mosse, quelle spettacolari, quelle meritevoli e con un soggetto interessante le sceglie accuratamente per stamparle. Quella ventina di foto le custodisce gelosamente in Album fotografici che stanno, piano piano, conquistando lo scaffale della sala.
Anche il suo stato sentimentale lo tiene per lui, ogni vicenda personale rimane segregata nei suoi pensieri. Quanto esce l'argomento Privacy con gli amici, Enzo la difende con tutte le sue forze: Ogni uomo del mondo, ha il diritto e l'obbligo morale di vivere nell'anonimato. Avesse qualche soldo in più farebbe causa a Google Street, anche se adottano un efficace sistema di censura, che sfoca le targhe e i volti delle persone, è comunque un attacco alla privacy di ogni cittadino. Cittadini che sono continuamente osservati da sempre più numerose telecamere, pronte a farsi gli affari degli altri e infrangere un diritto sacrosanto! Molte vite coinvolte in un gigantesco Grande Fratello che nessun ha chiesto di parteciparvi.
Un sistema che andrebbe combattuto dal mattino alla sera e eliminato dalla faccia della terra!. Immediatamente!
Una notte Enzo subisce un furto. Era uscito la sera per andare a una conferenza, appunto sulla Privacy, quando rientrando nel suo appartamento se ne accorge. I ladri sono stati veloci. Hanno scassinato la porta con abilità, chissà quante ne avranno aperte di quel tipo, poi sono entrati e hanno portato via tutto quello che aveva di valore. Non era molto perché non teneva gioielli o contanti in casa. Però il suo bel TV da 40 pollici e il suo portatile Apple sono spariti, assieme a una copia dell'Urlo di Munch che evidentemente pensavano fosse autentica e alla Playstation 4. Dopo lo stupore iniziale, Enzo chiama i Carabinieri denunciando il fatto. La collera gli sale sulla pelle e benché non sia mai stato un tipo violento, vorrebbe prendere a calci nel culo i ladri d'appartamento, sino a farli morire di emorroidi esplosive.
Dal giorno della denuncia passano tre giorni e nulla si viene a sapere, saranno stati degli Zingari? Un ladro Professionista? A nulla portano le indagini che sono state fatte, con le poche prove a disposizione. Enzo è fuori di se, violato da sconosciuti che hanno violato la sua abitazione privata.
Il quarto giorno si reca dalla stazione dei Carabinieri per vedere se ci sono stati sviluppi.
"Nulla ancora, mi spiace" - gli viene detto
"Ma come? Non vi siete presi la briga di guardare le registrazioni delle telecamere? Sicuramente saranno passati davanti, ce ne sono un mucchio la fuori! Cosi potevate identificarli e scoprire dove abitano, magari hanno pure un account Facebook con cui si vantano con gli amici per la roba che mi hanno rubato! E che cazzo, siamo nel 2014 e con tutte queste tecnologie questi ladruncoli riescono a farla franca! Non è ammissibile!"
Vedete, combattere per la Privacy è una bella cosa ma, se ti fottono la Playstation 4, la Privacy non vale più un cazzo.

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