18 giu 2013

Into The Darkness

Questi film moderni oramai non hanno più anima.
Sembrano tutti dei videogame.
Hanno pochi dialoghi e sono pieni di scene d'azione caotiche che servono solo a dar senso a quegli occhialetti tridimensionale che siamo costretti ad indossare.
Li fanno prima con la computer grafica e poi pensano alla trama.
Sono pellicole costruite e girate per questi giovani che non riescono a rimanere attenti su qualcosa, per più di 10 minuti.
I film erano belli vent'anni fa, quando i registi usavano mezzi poveri ma avevano tante idee.
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Sono queste, più o meno, le lamentele che si sentono spesso; nelle chiacchierate tra amici, nei forum, su Facebook, al bar, dal parrucchiere. Lamenti pertinenti, che non avranno mai fine e, anzi, muteranno ancora per trasformarsi in movimenti di protesta, che faranno sicuramente poca strada. Eppure la verità è cosi evidente, vicina come sempre, pronta a essere raccolta da quei pochi che hanno voglia di chinarsi.
Il cinema, cosi come il nostro linguaggio e qualsiasi altra forma di intrattenimento è mutevole e segue l'umanità con i suoi tempi, le sue mode e le sue tecnologie. Sono curioso di sapere come è stato accolto il cinema, i primi giorni della sua divulgazione, dalla popolazione che era abituata a vedere gli spettacoli a teatro.
Sicuramente è stato criticato con ferocia.
Evoluzione, alcuni la chiamano. Altri dicono che si stava meglio, quando si stava peggio. Scegliete voi da che parte stare.
I film rappresentano il biglietto da visita della nostra società, sono diventati quello che la società sta diventando. Se sono frenetici è perché anche la nostra società lo è, se hanno tanta "computer grafica" è perché i giovani a cui sono destinati (gli stessi che alimentano il mercato del cinema) sono quotidianamente abituati a mondi virtuali e ritmi videoludici.
Possiedono una trama superflua, perché a chi cazzo importa della storia?, basta vedere l'astronave esplodere.
Nella prima proiezione del cinema dei fratelli Lumiere, un piccolo pubblico rimase spaventato nel vedere una locomotiva avvinarsi, sempre di più, all'obiettivo.
Tanto da fuggire pensando di venire travolti.
Il cinema moderno non è distante da questa metafora, al pubblico non interessa tanto cosa ci faccia una locomotiva sullo schermo, vogliono vedersela arrivare addosso, travolgere la sala e uscire dall'altra parte con una detonazione colorata e psichedelica. Trame elaborate o complesse, dettagli nascosti in un dialogo tra due amanti, li possiamo vedere nei serial televisivi, mai cosi numerosi in questi ultimi anni.
Per questi motivi Star Trek non può essere STAR TREK, quello con James Tiberiun Kirk; le inquadrature strette, le luci posizionate esattamente tra la sua fronte e il suo naso, gli alieni di gomma, i cani abbigliati con la paglia per sembrare esotici, i pianeti di carta pesta, le piante carnivore animate da mani inserite in guanti colorati.
La gente è cresciuta, non crede più a tante cose, è più intelligente e erudita che negli anni 60, sembra difficile crederlo ma è cosi. Sulla luna ci siamo andati e abbiamo trovato delle rocce. Nello spazio ci siamo andati e un gruppo di astronauti continua a viverci e l'unica cosa che vediamo,  sono oggetti che fluttuano a gravità zero, in un'ambiente grande come uno sgabuzzino.
L'universo non è più quella grande novità che era un tempo. Con internet è diventato un altro portale da guardare ogni tanto. Non siamo cosi isolati come una volta, dove l'unica cosa che separava un uomo dalla sua potenziale fidanzata era un filo del telefono o una lettera che non arrivava mai; oggi siamo in grado di sapere che cosa fa un nostro amico andato in vacanza dall'altra parte del Mondo. Seguirlo a ogni passo a distanza rimanendo seduti in sala, nella nostra casa in Italia. Sappiamo cosa fa la nostra Ex e quanti figli ha, senza averla mai sentita al telefono.
Le gente è cambiata.
Il cinema è cambiato.
Il trucco è non dare cosi tanta importanza al passato.
Poi, per il resto, esisteranno sempre film che ci piaceranno e che non ci piaceranno.
E se vi state chiedendo una critica su Into The Darkness , posso dirvi che ho trovato decisamente migliore il primo capitolo del restyling di JJ Abrams al vecchio e immortale Star Trek.
 

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