16 giu 2013

Una notte da Millantatori 3


Siamo certi di cosa dobbiamo aspettarci da Una Notte da Leoni (un titolo italiano contestabile), una saga che ha saputo divertirci con due capitoli che hanno, bene o male, definito il contesto folle e trasgressivo  di questa particolare saga, arrivata con questo nuovo film al suo epilogo (almeno per ora). Anche questo film sarà fuori di testa come gli altri?.
L'avventura comincia con una trama che copy pasto da Wikipedia, per fare prima:
"Alan, qualche tempo dopo il matrimonio di Stu a Bangkok, ha smesso di prendere da circa sei mesi i suoi farmaci. L'ultimo disastro che combina (bloccare un'intera autostrada poiché la giraffa che trasportava viene decapitata da un cavalcavia troppo basso) costa un pesante sfogo al padre, che viene colto da infarto poco dopo. Sua madre e sua sorella decidono quindi di farlo ricoverare in un istituto psicoterapeutico in Arizona, perciò Doug si rivolge a Phil e Stu affiché il "branco" accompagni Alan nel viaggio."

Ottimo, il quartetto è di nuovo riunito, non vedo l'ora di vedere i casini che faranno!.
"In autostrada, però, i quattro vengono assaltati da uno squadrone di sicari guidati da Doug, lo spacciatore di colore del primo film, e il suo capo Marshall. Questi ordina al "branco" di ritrovare Chow in quanto questi gli ha rubato un carico di ben ventuno milioni di dollari in lingotti d'oro, frutto a loro volta di una rapina ad un magnate arabo (i soldi rubati da Chow sono solo metà del colpo, l'altra metà è nelle mani di Marshall stesso)."

E' in questo punto del film che si i sente un rumore strano.
OIIIIIIIIIIiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
E' il filo di trama che tiene assieme i tre film, che si sta slacciando lentamente.
"Stu, Phil e Alan riescono ad incontrare Chow a Tijuana, in Messico, poiché Alan si era tenuto in contatto con lui tramite email e i due si sentivano regolarmente. All'incontro, però, Chow scopre Phil e Stu (aveva chiesto ad Alan di venire da solo), ma dopo averlo convinto, lo strampalato criminale asiatico si calma."

Lo spettatore navigato, in questo momento esatto si aspetterà che, nella scena successiva, il quartetto si svegli dopo una nottata di eccessi, alcool, oppure sotto l'effetto di un semplice stupefacente. Niente di tutto questo.
"Chow conduce dunque il branco a quella che afferma essere la sua ex villa messicana: qui, infatti, si trova la refurtiva, nascosta dietro un muro. Dopo essersi intrufolato nella villa con la complicità dei tre, Chow li tradisce e scappa con il malloppo, chiudendo i tre nella casa, facendo scattare l'allarme e rubando l'auto di Phil. I tre scoprono così che la villa non era di Chow, ma di Marshall stesso, il quale, dopo aver ucciso il suo sottoposto Doug per aver permesso ai quattro di intrufolarsi nella villa, afferma che Chow non ha ripreso la sua parte, ma ha rubato quella di Marshall, intascandosi così tutti i quarantadue milioni. Il criminale intima dunque ai tre di ritrovare entro tre giorni Chow, altrimenti Doug sarebbe morto."

IiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiIIIIIIIIIIIIIIIIiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii.
La trama si sta lentamente lacerando.

"Grazie allo smartphone di Alan, che rintraccia quello di Phil (che si trova nella macchina dello stesso rubata da Chow), i tre scoprono che l'asiatico è tornato a Las Vegas."

Una volta a Las Vegas, succederà sicuramente qualche evento infausto che porterà gli uomini in uno stato euforico talmente elevato, da fargli fare qualche casino, che scopriranno, afflitti da un mal di testa colossale, il mattino successivo. Invece succede altro; epiloghi che non posso raccontarvi, perché vi rovinerei la visione della storia.
In ogni caso il film volge al termine con un epilogo molto sobrio; mi metto l'animo in pace pensando di non trovare nessun'altra scena che donasse dignità al titolo del film (sia inglese che italiano), arrivano i titoli di coda titoli; sono pronto per alzarmi e andare a criticare il film sul mio blog, ma le luci non si spengono, spariscono le scritte e...vi lascio immaginare cosa potete trovare.
Ormai è troppo tardi.
Che dire; posso essere d'accordo sul fatto che un genere si possa evolvere con l'età, certi argomenti vengono affrontati diversamente oppure evitati; sembra quasi che gli autori, dopo le follie e gli eccessi mostrati nei primi capitoli, si siano fatti un'esame di coscienza, dicendosi:"Abbiamo esagerato, questa volta facciamo un film meno trasgressivo, cosi magari la trasmettono su Disney Channel". In ogni caso, avrebbero dovuto conservare una condotta più fedele ai primi film;  Una Notte da Leoni 3 non appartiene allo stessa famiglia e sembra più un capitolo a parte, quasi uno spin-off, oppure un primo episodio di un'altra stagione televisiva, i personaggi ci sono, funzionano, ma vivono in un mondo più ordinario e scontato.
E' un po stato come vedere un Rambo III,  testimone di Geova.
Oppure potete immaginarvi un Iroman terzo con Tony Stark che salva il mondo, senza armatura?

Lo spettatore, a parte qualche ritorno forzato e qualche acrobazia nella trama, si divertirà ma  pagherà il biglietto per un prodotto non molto distante dalla banale commedia americana; una Notte da Leoni Parte III è un componente alieno di una famiglia di sballati, che nonostante la loro demenza, intrattenevano offrendo argomentazioni paradossali, ma convincenti, senza la pretesa di inserirli nell'ottica della quotidianità. Sono quindi costretto a giudicare questo film, come opera distaccata rispetto le altre e pensare che, se avesse avuto un altro titolo, lo avrei giudicato diversamente, anche se, al cinema sarei andato con spirito diverso.
 
The End.

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