28 apr 2013

Road Runner (e il suo beep beep)


La sua corsa è inarrestabile.
Dotato di una inarrestabile carica; Road Runner è quel cartone animato che è rimasto impresso a tante persone. Molti bambini (e anche grandi) hanno tifato per questo simpatico e odiato struzzo, mentre altri non vedevano l'ora di vederlo come stufato, nelle pentole della sua unica nemesi per eccellenza: Willy il Coyote.
Non so se in realtà, lo struzzo in natura ha come antagonista questo selvaggio quadrupede e non penso di aver mai visto un documentario sull'argomento, certo è frutto di una creatività invidiabile e considerato che sono vicende che scorrono davanti ai nostri occhi, anche se solo disegnate, possono scatenare inevitabilmente le solite critiche o le solite domande senza risposta: cosa ha fatto di male quel povero Coyote?
Vuole solo mangiare, si chiama sopravvivenza. Vive in un posto arido dove l'unica cosa commestibile viaggia ai 200 chilometri orari ed è sempre più difficile da acchiappare. Un'ingiustizia senza limite se aggiungiamo il fatto che Beep Beep possiede  abilità soprannaturali ed è in grado di correre più veloce di un treno, passare dentro gallerie dipinte a mano, vincere la forza di gravità, che nella sua condizione di struzzo, non conosce molto bene.
Una lotta infinita che ancora oggi prosegue nelle tv nazionali e mondiali, senza mai un vincitore e con solo un vinto; il povero Coyote.

Un cartone divertente anche se il suo motivo di fondo, ha un significato ben preciso. Non sto parlando di sopravvivenza, perché il Coyote non è cosi isolato come potrebbe farci pensare, in realtà è connesso con un mondo nascosto.
Nessuno potrebbe vietargli di ordinare una pizza, spedendo una delle sue lettere, generalmente destinate alla Acne. Se riescono a mandargli enormi robot da assemblare, pattini razzo e altri gadget al limite dell'assurdo a tempo zero, non vedo perché non dovrebbero mandargli del cibo fresco.
Tutta quella fatica per cacciare mangiare Road Runner  è assurda, questo piccolo e velocissimo struzzo non è un semplice elemento per la catena alimentare.
Road Runner non è cibo, bensì un'Idea!
Quale idea?
L'idea in generale; quella geniale, quella stupida, quella in grado di far partire un progetto, un viaggio, una storia, una svolta.
L'idea più agognata che può colpire chiunque, anche se nel momento e nel luogo sbagliato.
Beep Beep per il Coyote è l'idea per l'uomo che gli sfugge di mano, corre più veloce di lui e chissà dove è in grado di arrivare, lo porta in posti isolati e remoti contro la sua volontà.
Sfuggente e veloce, in un attimo ce l'hai sulla punta della lingua e l'attimo dopo è sparita, quando ecco che fa capolino sopra una montagna, sopra un promontorio e ti fa la pernacchia, fuggendo via ancora più veloce se si cerca di raggiungerla.
L'idea che devi faticare per inseguire e non è detto che riuscirai a trovarla e prenderla. Il concetto che porta alla creazione che noi tutti seguiamo perché  noi tutti, siamo un concetto di creazione, nati da un'idea, inseguita per tanto tempo da un qualche coyote sprovveduto.
Quali altri cartoni possiedono lo stesso concetto di fondo?
Non sono molto aggiornato nella situazione televisiva e possono aggiungere con una certa dose di sicurezza che Scrat della serie cinematografica: L'Era Glaciale è mosso dagli stessi istinti di Willy E. Coyote. La ghianda non è il suo pasto è un concetto. Adesso ha una forma definita, più ci avviciniamo e cambia, si definisce e sparisce di nuovo, l'abbiamo adesso tra le dita e ci sfugge nuovamente appena di muoviamo.
Anche in questo caso non è una caccia, ma una ricerca interminabile verso un'obiettivo mutevole e schivo.
Scrat penso che sia l'erede più prossimo al nostro Coyote e nel profilo della ghianda si può facilmente riconoscere la forma dell'odiato struzzo. Un passaggio di generazione direi quasi naturale.
La prossima volta che guarderete una di queste serie, non prendetevela se il Coyote è cosi sfortunato, piuttosto ricordate se anche voi, avete mai inseguito un'idea con lo stesso accanimento. Perchè Willy E. Coyote non finisce mai di farlo.

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