15 ago 2007

La moto più bella del mondo.


Nel mio blog non si è ancora parlato di motori, moto e tutto quello che concerne il reparto di locomozione rumoroso e inquinante. Quindi, oggi:Ferragosto, invece di crogiolarmi in una spiaggia assolata per godermi un meritato riposo e una doccia solare completamente naturale, sono qui con voi per dare un ulteriore contributo al sito, per renderlo vario e più piacevole (leggesi: tempo di merda). Leviamo lo sguardo dal cielo plumbeo e osserviamo la foto che ho pubblicato qui sopra. Non è una creatura eccezionale? questo motorino è, quello che si dice, un gioiello della tecnologia!
Il Califfone è stata l'invenzione che ha portato l'uomo verso una nuova era, ancora da definire, con le sue due ruote e una cilindrata vergognosa, ha trasportato due generazioni di uomo in giro per ogni via del paese e della città, portando sconcerto ai suoi abitanti o svegliandoli di notte con il suo caratteristico rumore.
Potrà sembrare, oggi, un pezzo da museo, ma vi assicuro che lo era anche il primo giorno della sua uscita. Il Califfone rappresentava, ai tempi della sua gloria, quello che oggi è l'ipod, un prodotto di tendenza, un bene emotivo da avere assolutamente e un mezzo di trasporto discutibile, il perchè di questi meriti non lo so, io allora non giravo con il motorino ma con una più economica bicicletta (moto o bici, i luoghi da visitare nel mio paese non sono cosi numerosi o cosi distanti) decisamente più leggiadra per spostarsi nei carruggi.
Con un motore dotato di più di una eejkeeerntina di cilindrata, una marmitta di eehsdsme dimensioni, manubrio sjksakjdaatto, carburazione di ben eenrnmasssdaoppio e un capace serbatoio capace di contenere più di erekejerei litri (ok non le so le caratteristiche e mi fingevo esperto), il Califfone consumava veramente poco, con un litro si spostava dal parcheggio alla strada, ma la sua vera forza era l'Autostrada, li consumava niente, visto che non vi si poteva transitare perché poteva rappresenzare un rischio per l'intera umanità. All'epoca ha vinto numerosi premi che lo hanno distinto dall'intera categoria, quali:"Miglior metodo per provocare un terremoto" e "Miglior incentivo per usare i mezzi pubblici", gli è anche valso un:"Mascarpone D'oro" mentre era parcheggiato in Via dei Mille.
I giovani (e non) che hanno apprezzato il Califfone ora lo ricordano con nostalgia, nessun altra moto o motorino è in grado di derapare in curva come lo faceva lui, nessuno dei scooter in commercio più competere con le sue impennate, i suoi consumi e il suo diametro di sterzo, molto simile a quello della circonferenza terrestre.
Un ingegnere di Trapani, tempo fa voleva organizzare il raduno di Califfone più grande del mondo, ha chiesto i dovuti permessi si è adoperato per trovare lo spazio dove accorglierli, ha speso una barcata di soldi per la pubblicità, ma il giorno prima dell'evento gli è apparso San Piaggio che gli ha consigliato:"a ingegnè, guarda che stai a fà na cazzata". Da quel giorno non ci furono più raduni di califfone, non solo in italia, ma nel monto intero, anche se non c'erano sono mai stati.
Come le altre glorie del passato, il Califfone verrà ricordato da chi lo ha posseduto, come una antica gloria che nessuno potrà cancellare, un pezzo dell'immenso puzzle di questa epoca di cui non c'era assolutamente bisogno, però in un modo o nell'altro, ce l'hanno incastrato lo stesso.
Ricordo, per dovere, che quando girate in moto di avere sempre il casco allacciato e di stare molto attenti in giro per le strade, in un incrocio potrebbe passarvi il mitico Califfone e avrete una delle rare occasioni per osservarlo un'ultima volta, prima che scompaia lentamente, verso il tramonto con una musica western in sottofondo.

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