20 apr 2007

Recensione: 300

In una Sparta abitata da uomini nerboruti e donne con il seno piccolo, la vita è dura per chi vuole intraprendere la carriera di Re. Leonida già al primo giorno di vita, viene esaminato dai saggi per sapere quale sarà il suo futuro per il suo paese, per la sua gente, per il suo commercialista.
Ritenuto sano, all'età di 9 anni viene portato via da sua madre e da suo padre, proprio mentre questi gli avevano regalato una barca a remi per il suo compleanno, la sua rabbia gli sarà utile per le prove che dovrà affrontare nell'immediato futuro, di fatto lui aveva chiesto una chitarra.
A 10 anni viene lasciato sul monte Ciofreddo, senza cibo, acqua, alcool e playstation, armato solamente di uno stuzzicadente e dello spazzolino e dentifricio, gli Spartani erano si selettivi nel cercare uomini migliori, ma tenevano tantissimo alla pulizia orale.
Una notte fredda, buia, dall'oscurità spunta un lupo minaccioso, due occhi luminosi squadrano il piccolo intimandogli un secco:"Altro non c'è da mangiare in questa fredda montagna". Non servono solo i muscoli al guerriero, ma serve anche astuzia e la forza della lucidità. Con una mossa in zona cesarini, il piccolo Leonida incastra il lupo tra due roccie, lo perquote con lo stuzzicadente e, osservando che non danneggia l'animale, lo uccide con lo spazzolino, giù per l'esofago.
Il giorno dopo ritorna al suo villaggio fiero di essere sopravvisuto alla prova più dura di tutta la sua vita, dopo il giorno in cui gli hanno levato le rotelle alla sua bicicletta. Tutto il popolo è riconoscente e ringrazia gli dei per quella impresa che decretò l'ascesa del nuovo Re, mentre Leonida disse furioso:"Ma che dei e dei! sono io che mi sono fatto un mazzo cosi al freddo e con un lupo mannaro alle calcagna!"
Passano gli anni, i mesi e i giorni e se lo dicevo con ordine inverso, forse avrei sortito un effetto migliore, comunque...a Sparta arriva uno strano messaggero, abbigliato con stoffe ricamate, un cappello strano e una elegante collana di teschi umani, quindi chiede udienza al Re.
Leonida è diventato un uomo completo, statuario, un pezzo di marcantonio, il fisico da atleta, il classico muratore Greco - "Cosa vuoi straniero?" - infine gli domanda davanti al messaggero.
"il re Serse agogna questi posti, sono qui per chiedere al vostro popolo di andarsene via"
"Vi serve acqua e cibo per rinfocillare le vostre gole riarse dalla merda che mangiate in Persia?"
"No, ci deve fare un parcheggio!"
Il re è attanagliato dai dubbi, il suo popolo costretto a traslocare da un altro re che si crede un dio; Leonida, ridotti in schiavi o magari uccisi, quindi rivolge il suo sguardo severo all'ambasciatore e dice:"Giammai!"
"Ma sei pazzo! lo sai che il nostro Re possiede un esercito di milioni di soldati, quando si muovono trema la terra e quando si abbeverano spariscono i fiumi!"
"Non immagino l'effetto che producono quando scoreggiano tutti!, non posso tollerare un simile miasma nella mia terra! " e conclude buttando in un pozzo il messaggero, il suo paggio, sua madre, la nonna e parte del 5 per mille. Per anni avvenire gli abitanti di sparta sentiranno nella loro acqua un retrogusto di persiano.
La guerra è iniziata, Serse schiera il suo esercito per conquistare la Grecia, mentre il re di Sparta si prepara al peggio, quindi consulta i veggenti del costone ovest del monte Polineso, che tanto saggi non sono, perchè per arrivare alla loro sede, si rischia l'osso del collo, non avendo un sentiero praticabile. Leonida vuole il favore degli dei e, per ottenerlo è disposto a tutto, i veggenti sono un popolo a stretto contatto con la natura, adorano l'acqua, il vento e tutto quello che li circonda, in più, non si curano quando sono malati, per questo sono tutti deformi e quando dicono la lettera
"S", sputano come cammelli.
A debita distanza, Leonida dona loro delle monete d'oro per avere alcuni favori, il primo una preghierina a Zeus, Apollo e pure Athena, non si sa mai. Quindi, un incantesimo tipo:"Palla di fuoco" ma si stupisce quando uno di questi lo avverte:"Siamo saggi, mica dei maghi di livello 10!"
Mogio mogio se ne va per la sua strada, a casa sua. Lo aspetta sua moglie, è tardi e la luna è alta in cielo, grande come si vede solamente nei film, talmente grossa che si vedono le impronte di Amstrong, che ha lasciato quando ha smesso di suonare il Sax (questa minchiata è quasi un must ,quando si parla dello sbarco lunare). Leonida prepara la moglie al peggio.
"Da domani non potrei più tornare!"
"E dove vai caro?"
"A comprare le sigarette!" quindi la preparazione raggiunge un livello più raffinato poichè la tromba eseguendo ogni mossa di kamasutra e kenshiro, con il vento a favore.
Il mattino dopo, Leonida schiera 300 dei suoi soldati migliori per andare a rallentare l'avanzata delle armate persiane.
"Ma siete 300 e loro sono più di 1 milione!" - gli dice il sergente cercando di non sembrare troppo offensivo.
"Mi piacciono le sfide!" - gli risponde il suo Re.
Il cammino è breve, cosi come la Grecia è piccola, in pochi passi l'esercito raggiunge la costa dove può osservare le truppe Persiane schierarsi lungo tutto il litorale. Sono tanti.
"Diamoci da fare!" - sprona Leonida i suo uomini.
E si inizia a sfoltirne una decina, quindi una ventina e via via di questo passo, i soldati persiani sono spauriti, possiedono tecniche poco efficaci e non amano stare vicino alle persone mezze nude, il numero si assottiglia, in approsimazione circa 1.104.042. Con i cadaveri, i Spartani costruiscono un muretto per ostacolare l'avanzata del nemico, qualche stronzo riesce pure a scriverci sopra:"A tre metri sopra il cielo"
Prima di iniziare una nuova battaglia, Serse riprova la via del dialogo mandando un suo schiavetto per dialogare con il re di Sparta.
"Leonida, sappiamo che sei incazzato, ma il nostro Dio Serse è magnanimo e ti concede la possibilità di diventare un suo ufficiale se tu deporrai le armi!"
Un paio di risate e il Re risponde con il suo vocione che pare quello di Swarzenegger (perchè ha lo stesso doppiatore):"Puoi pure dire al tuo Re che può ampliare i suoi cimiteri e aprire un fondo per le mogli delle vittime della guerra in Grecia, perchè noi vi uccideremo tutti, finchè avremo fiato!".
Il messaggero se ne va via, molto velocemente, con un orecchio in mano, prova lampante che il suo nemico non scherza.
"Soldati!" - sbotta Leonida per l'ennesima volta - "Ne rimangono solo 1.104.042, facciamo presto che stasera voglio vedere la partita!"
Parte un altra battaglia fatta di sangue, sgozzamenti, urla, spade cozzate, lancie lanciate, asce lasciate e mazze mazzate, condito tutto di un rudimentale Bullet Time tanto utile per vedere dello splatter a pieno dettaglio. Serse manda tutto quello che ha; elefanti, rinoceronti (anche se non erano stati ancora inventati), un gregge di ippocastani, dei cavalcaramarri, un centinaio di casalinghe armate di matterello, pensionati privati della pensione e tifosi ultà armati di pietre e motorini. Un fiasco totale, i 300 non cadono, mentre loro scendono a quota 1.051.110
Serse è disperato, comincia a dubitare della sua divinità, comincia pure a dubitare dei suoi strateghi e di sua suocera che, prima di partire, gli disse:"In Grecia fa freddo, mettiti il maglioncino". Quindi un bambino che casualmente frequentava il suo harem, gli fa una domanda:"Ma c'è solo quella strada per arrivare a Sparta?"
Consultando la planimetria, si viene a conoscenza di altre 45 strade, sentieri e cunicoli, in uno di questi c'era anche un buon Agriturismo.
Il giorno dopo, Leonida manda i suoi uomini verso il campo di battagli all'urlo diventato famoso anche in italia:"For SPARTA!" e non ci trova nessuno, subito gli viene in mente:"Saranno in sciopero?". Ma quando si gira, vede che l'esercito li ha aggirati, e si sa, l'attacco alle spalle ha dei malus sui tiri. (SPOILER)Muoiono tutti e 300 portandosene via ancora 51.110, facendo cifra tonda. (FINE SPOILER) l'ultimo persiero di Leonida rimarrà nei libri di storia:"Però una palla di fuoco potevano farla quei veggenti del cazzo!"
Fine.

Critica:
il film è un ottimo mix tra azione, storia, fantapolitica e romanzo giallo. Miscela sapientamente delle ottime formule che tengono lo spettatore incollato alla poltrona (o sulla sedia nel caso lo avesse scaricato illegalemente), si vede che la miscela è di una colla. Il fumetto di Frank Miller è stato tradotto per il grande schermo (o il piccolo, nel caso lo avete comprato dal marocchino) in maniera sublime, ottima, anche se non ho avuto modo di leggerlo perchè costa troppo e non ho nessuno amico a cui scroccarlo. Per questo, il voto totale è di:4



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