23 ott 2017

Riflessione sui Puffi.

Sono piccole creature blu, che vivono felicemente nella foresta, braccati dal malvagio Gargamella e il suo perfido gatto Birba.
Un puffo che sta puffando un puffgelato.I Puffi, li conosciamo tutti, sono entrati nell’immaginario collettivo da prima che nascesse l’europa, da prima che arrivasse il Digitale Terrestre, ancora prima dei Social. Non dibatterò sulla storia delle Puffetta e del fatto che questa povera creatura, sia l’unica femmina presente in un villaggio abitato esclusivamente da 100 maschi (c’è da dire che, anche nelle ultime puntate, dove comparivano nuovi puffi bambini e bambine, il numero dell’intera comunità non è mai salito oltre il 100 unità). E’ un argomento usato anche troppe volte, degno di una sceneggiatura da film a Luci Rosse e un soggetto discusso anche nel film; Donnie Darko (se fate un salto su youtube potete vederlo).
Niente di tutto questo, sono qui a discutere di un dettaglio che pochi hanno preso in considerazione.

Il loro modo di comunicare è sempre risultato singolare e spiritoso, perché nella loro lingua, spiegata a Jhon e Sol Fa Mi nell'episodio Pilot della serie (credo, anche del fumetto) la parola:”Puffo” può venire usata sia come verbo, che come aggettivo. Nonostante questa particolarità, che renderebbe qualsiasi lingua altamente incomprensibile in qualsiasi cultura, i Puffi colloquiano amabilmente senza fraintendersi e si divertono a prendere in giro noi umani che, nella nostra puerile cultura, possediamo un dizionario cosi variegato. Che stolti che siamo!.
Sentendoli nei loro discorsi – “Sono puffato nel bosco per prendere delle puffbacche, da un cespuglio è puffato Puffo Brontolone, che mi ha puffato fino alla sera”
Potremo interpretarlo come:”Sono andato nel bosco per raccogliere delle puffbacche, da un cespuglio è sbucato Puffo Brontolone che mi ha dato aiutato sino alla sera” e intenderla anche cosi:

“Sono inciampato nel bosco per prendere delle puffbacche, da un cespulgio è comparso puffo Brontolone, che mi ha inculato fino alla sera”
Una frase, che può sembrare innocente come questa:”Ieri nel villaggio abbiamo puffato una festa, Puffo cuoco ha puffato la torta, puffo Musicista si è messo a puffare, mentre la Puffetta girava per la piazza, tutta puffata!”
potrebbe apparire a noi cosi:”Ieri nel villaggio abbiamo fatto una festa, puffo cuoco ha bruciato la torta, puffo Musicista si è messo a fumare, mentre la puffetta girava per la piazza, tutta arrapata!”.
Non c’è una logica, che permette a noi umani di interpretare adeguatamente un simile linguaggio, per questo in ogni puntata dei Puffi, il loro vocabolario subiva un drastico ridimensionamento, tanto che nelle ultime puntate, i piccoli omini blu alti due mele o poco più, parlano come noi e la parola:”Puffo” compare raramente e quando le occasioni lo permettono, cosi il pubblico a casa, può comprenderli meglio.
Tipo: “Guarda arriva Gargamella! Presto Puffiamo viaaaa!”
I bambini a casa vedevano i puffi scappare e non servivano spiegazioni.
Strano che nel loro linguaggio non siano presenti imprecazioni con lo stesso stile, come:”Puffferbacco!!” o anche:”Porca Puffana!” oppure:”Vattela a pigliare in quel puffo!” e il classico “Vaffapuffo!”, avrebbero reso il cartone più scanzonato.
Con questa analisi non voglio disprezzare la creazione del mitico Peyo, che ha intrattenuto per tante ore, davanti alla tv, milioni di bambini (me incluso), ma volevo solamente puffare il variopinto mondo dei puffi in una puffata che mi sembrava degna di essere puffata, senza ulteriori puffate.
Con questo, vi puffo alla prossima puffata di questo blog.

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