12 mar 2017

Super-Stizione!

superstizione
Devo ammetterlo, quando ero giovane credevo al paranormale.
Ero affascinato dalla fantascienza e mi piaceva l'idea che alcune persone, alcune autorevoli altre no, fossero fermamente convinti che abitanti di altri mondi erano in grado di visitare la terra a bordo di velivoli, in grado di viaggiare per anni luce, senza produrre nessun tipo di prova concreta.
Alleggerito dal carico di cercare di dare una risposta plausibile a eventi sporadici come quello degli UFO (che tratterò più avanti, semmai me ne ricorderò), davo quasi per scontato che esistesse anche la superstizione.
Certo, la affrontavo in maniera diffidente, conoscevo tutti i presagi che potevano scatenare nefasti eventi e, anche se cercavo di evitarli, una volta che mi capitavano eseguivo un gesto scaramantico, più che altro per abitudine, che per allontanare la sfortuna.
Pensavo che le persone più fortunate del mondo fossero i titolari di un maneggio, avendo tutti quei ferri di cavallo a disposizione, per uso scaramantico.
Una visione del mondo scatenata da una ingenuità tipica dell'adolescenza.
Non so quando è successo, non ricordo il giorno esatto, forse leggendo qualche libro che trattava tutt'altro argomento, ho capito quanto fossi condizionato da credenze sbagliate tramandate per rispetto e, specialmente, ignoranza.
Come poteva un umile gatto scombussolare gli eventi meteorologici, solamente lavandosi dietro le orecchie?.  Come riuscivo a rovinarmi il mio futuro, aprendo semplicemente l'ombrello dentro casa? .
Un giorno un mio amico mi informò che, non era vero che i carri funebri portassero sfortuna. In un momento di confidenza mi disse:"Portano sfiga solamente se la bara è vuota!"
Cosi, ogni volta che ne incontravo uno per strada, mi immaginavo di avvicinarmi e bussare al conducente, questo abbassava il finestrino incuriosito e poi diceva:"Prego?"
"Mi scusi se glielo chiedo, la bara è vuota o piena?"
"Eh?"
"Si, mi serve per sapere se toccare ferro o no. Mi sarebbe utile, grazie".
"Ma vaffanculo!".
Nella mia immaginazione, il dialogo terminava sempre cosi.
Se osserviamo la natura che ci circonda, ad esempio, possiamo notare che se ne frega altamente di qualsiasi credo. La sfiga della gazzella è la sopravvivenza del Leone, il formichiere ha il muso allungato e la lingua filiforme per riuscire a leccare le formiche dai loro nidi, e li ha acquisiti dopo una lunga fase di evoluzione e non perché ha avuto una botta di culo a nascere cosi. Lo Stercorario spinge una pallina di sterco grande come lui per sopravvivere e deporvi le uova, non lo fa perché porti fortuna pestare la merda.
Cosi da un giorno all'altro mi sono liberato di queste superstizioni e non sono stato più attento a quelle manifestazioni della sfortuna che, nelle credenze popolari, si possono scatenare quotidianamente. Cosi come non ho più fatto caso agli eventi che, sempre seguendo la stessa superstizione, dovessero portare fortuna. Tipo trovare un quadrifoglio, un chiodo (ne trovavo quanti ne volevo, qualcuno conficcato nei pneumatici dell'auto) e calpestare la cacca.
Contemporaneamente e senza che me ne rendessi conto, ho smesso anche di credere nel destino (quindi nell'oroscopo), perché indissolubilmente legato allo stesso malsano meccanismo. Come non può essere condizionata dal sale caduto su una tavola imbandita, la nostra storia non può essere stata già scritta da qualche entità superiore, che ha deciso cosa per noi è bene e male. Troppo facile delegare le proprie responsabilità a qualcosa che crediamo più grande di noi, senza non fare nulla.  La sfortuna, il fato, l'universo, la dea bendata, quello lassù, gli angeli, il demonietto dei pensieri, la mia vita precedente, colpa loro!
Troppo semplice lamentarsi delle persone che non siamo, perché il destino ha voluto che siamo quello che siamo.
Ci vuole tanto tempo e tanta fatica per cambiare le cose ed è un sacrificio troppo grande cambiare il nostro atteggiamento. Nel dubbio, crediamo a qualsiasi cosa che possa rendere la nostra vita migliore, criticando le scelte degli altri, quando dovremo prima di tutto, criticare ogni credenza che vuole rivelarci una verità assoluta e credere a cosa noi vogliamo veramente.
Ognuno di voi è libero di credere in quello che vuole, io personalmente ho smesso da anni di farmi condizionare dalle mistiche cazzate e non passo sotto una scala solo perché ho paura mi possa cadere addosso.
Semplice sopravvivenza.
Buona Pesca!.

1 commento:

Marina ha detto...

Simpatico, irriverente..mi piaci!
Andrò a pesca e cercherò qualche gatto nero da farti attraversare la strada davanti....
:)
complimenti per il blog.