25 ott 2015

Welcome to 2015!

welcome to 2015
Sapevate che il 21 Ottobre 2015 corrisponde alla data in cui Doc e Martin raggiungono il futuro nel film:"Ritorno al Futuro parte 2" ?.
Si?.
Certo che si; ne hanno parlato i media, molte riviste online i portali di fantascienza e persino chi all'argomento non si è mai interessato prima.  Facebook e Twitter sono stati invasi con miliardi di immagini simili a questa:
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E' stata, più che altro, una caccia  per trovare le invenzioni del film che nel nostro 2015 non abbiamo ancora, come la classica auto volanti alimentate a spazzatura o lo sfornapizze istantaneo. E' un confronto che può venire spontaneo a chiunque, come chiudere gli occhi durante uno starnuto. La pellicola non ha mai avuto la volontà di voler predire esattamente e scientificamente il futuro; il suo scopo è quello di intrattenere e lanciare qualche provocazione legata all'antica lezione che, benché passi il tempo e arrivino nuove tecnologie, gli eventi continuano inevitabilmente a ripetersi. D'altronde che divertimento ci sarebbe nel vedere dei passanti con lo sguardo fisso sul cellulare, parcheggi selvaggi, comitive che si fotografano con il bastone dei Selfie? Martin avrebbe avuto difficoltà a trovare un negozio di roba vintage, specialmente in questi tempi, che hanno difficoltà a sopravvivere i negozi di oggetti moderni.
A differenza dei fiumi di font buttati per confronti tra inventato e vero, voglio criticare un lato della storia che non ho mai digerito.
Non ho niente contro Ritorno al futuro, è una indimenticabile trilogia che si fa sempre guardare e non soffre degli schiaffi del tempo. E' un racconto amabile, tra la fantascienza e la commedia con spunti geniali e colpi di scena deliziosi. Come ogni film che tratta i viaggi del tempo è pieno di paradossi e interrogativi che difficilmente potranno essere risolti, anche se non influiscono sulla sua qualità (Infatti mi sono sempre chiesto come possa Martin, viaggiando nel futuro, incontrare se stesso).
Eppure nessun paradosso e nessuna assurdità supera la trovata con cui è stata terminata la trilogia. Che Doc sia uno scienziato eccezionale si capisce nel primo capitolo grazie alla creazione del flusso canalizzatore, che permette i viaggi nel tempo e viene incastonato nel lato passeggero della Delorean. Diversamente credo che costruire nell'anno domini 1885 (...mentre si allevano due figli...) una LOCOMOTIVA VOLANTE, alimentata non si sa come e in grado di viaggiare nel tempo, sia una capacità che esula da qualsiasi dote umana e aliena. E pensare che Doc voleva distruggere per sempre la Macchina del tempo.
Vederla apparire per la prima volta, al cinema, ha fatto uscire in me un silenzioso:"Che minchiata!" convincendomi anche nelle visioni successive, che quella locomotiva non sia altro che una troncatura frettolosa dell'intera trilogia. Se proprio vogliamo essere pignoli, rovina anche quel senso di:"Ok è fantascienza però potrebbe accadere veramente un giorno" che possiede ogni episodio, facendo crollare quell'atmosfera che vedeva Martin intrappolato per sempre in epoche diverse, per mancanza di plutonio, quando bastava aspettare che Doc costruisse una cazzo di LOCOMOTIVA VOLANTE.
Se ci è riuscito nel 1885, poteva farlo anche nel 1955.
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"Dai non è cosi assurdo" - Direte voi saccenti lettori:"Doc nei suoi viaggi spaziali ha assimilato la tecnologia del futuro e quindi l'ha applicata per la costruzione della Locomotiva."
Conoscere una tecnologia, in ogni dettaglio, non vuol dire essere in grado di riprodurla interamente in un'epoca in cui non esistevano molte materie prime e ricordo che Doc non ha modo di intervenire nella componentistica della De Lorian, perché quella dell'episodio 3 è distrutta nel 1985, mentre quella dell'episodio 2 è chiusa dentro una caverna in attesa del Martin del futuro, rimasto nel 1955 per la seconda volta (proprio un gran bel casino paradossale). Infatti l'unica cosa che riesce a costruire Doc Westrern, con la sua mente geniale è un macchinario in grado di fare UN Cubetto di ghiaccio:
vlcsnap-00347Dal cubetto di ghiaccio a una Locomotiva spazio temporale, volante, c'è un abisso tecnologico.
L'assurdità di quella scena si associa al pensiero che un'allegra famiglia spazio temporale se la viaggia per il mondo a bordo di un treno volante.
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Neanche fosse Galaxy Express 999 (che si faticava a digerire quando eravamo piccoli)
A questo punto Voi lettori potreste anche dire:"La fai facile criticare un film, prova tu a inventare un finale adatto!".
Di alternative ne ho diverse in mente:
1: Martin tornato nel presente con la ragazza e una De Lorean sbriciolata, incontra il pro pro pro ... (calcolate voi il numero dei Pro adeguati) nipote di Doc, con l'aspetto di Christopher Lloyd però con i capelli neri, che lo accoglie a braccia aperte. Grazie a un passa parola di generazione in generazione è stato in grado di prevedere il suo arrivo e dopo una breve storia della sua famiglia si prospetta un'amicizia con Martin simile a quella con Doc. Ok non è spettacolare come vedere un pezzo di ferro di qualche tonnellata che vola, però ha il gusto di un cerchio che si chiude.
2: Martin tornato nel presente scopre che tutta Hill Valley è molto diversa. Una piccola silicon valley, devota alla tecnologie più moderne, influenzata dagli studi e dalle invenzioni di Doc del 1885 e dei suoi successivi parenti. Una statua dello scienziato, troneggia sulla piazza al posto della torre dell'orologio, con un parafulmine sulla testa.
4: Dai binari, invece della locomotiva di Doc, arriva un treno guidato da Micheal Jackson che ammiccando alla telecamera, dopo un sorrisetto esclama:"Bevete Pepsi!"
Urletto.
Titoli di coda.
Nulla al mondo mi farà cambiare l'odio che ho provato e che provo per quella locomotiva volante, esattamente come nulla al mondo mi farà mai cambiare l'affetto che provo per questa trilogia e non è giusto ricordarla solamente il 21 Ottobre 2015. Ogni tanto bisognerebbe rivederla.
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1 commento:

AleRandy ha detto...

Film mediocre per la massa