27 ott 2014

L'educazione mutante.

Lungi da me a fare una critica sui metodi di educazione di oggi; non ho figli e non sono ferrato nel discorso.
Sono nato agli inizi degli anni 70 e cresciuto in un mondo diverso da quello moderno, anche se stiamo parlando di un paio di decadi. I miei genitori mi hanno educato con l'unico metodo che conoscevano: imposizioni, sgridate e dove non arrivava la parola, arrivavano gli schiaffi. Niente maltrattamenti, solamente un'alzata di mani quando la situazione diventava ingestibile.
Quasi la prassi per quei tempi, oggi farebbe subito alzare la cornetta del telefono azzurro.
E' chiaro che questo metodo di educazione non era infallibile ed è stata riscritto completamente nei giorni d'oggi. Se in meglio o in peggio non saprei dirlo. Affermare che sono cresciuto in un altro mondo può sembrare bizzarro, però alcune mie esperienze possono dimostrarlo:
A quei tempi i miei genitori mi dicevano sempre:"Bere l'acqua dalla bottiglia è maleducazione! Non si fa!" c'erano due motivi per questo divieto; il primo era che se altri volevano bere dalla stessa bottiglia, condividevano anche il tuo dna, il secondo perché il gesto non era elegante e facevi la figura del cafone. Quindi noi bambini bevevamo nel bicchiere con rispetto per paura di venire puniti.
Poi cosa è successo?

Esce in commercio la bottiglia da mezzo litro, piccola e personale; ecco che tutti si mettono a bere dal collo della bottiglia senza paura di tramandare i germi ai posteri. Gli Spot si riempiono di testimonial che ingollano litri di acqua senza usare bicchiere e il gesto diventa sportivo e pratico. Diventa naturale bere anche della bottiglia da un litro.
Se facevo una cosa del genere,qualche anno prima prendevo scapaccioni.
Noi bambini degli anni 80 siamo cresciuti con una tecnologia spartana però in continua evoluzione, quando il computer era un pezzo di fantascienza che costava un'esagerazione e limitato a un briciolo di memoria. Per giocare andava benissimo e in fin dei conti si comprava per quello e non per fare i compiti di certo. Inevitabile che attorno a questa nuova tendenza, utilizzata allora da pochissimi, siano nate delle imposizioni che ne volevano limitarne l'utilizzo.
Il bello è che, a distanza di anni, gli stessi genitori trasgrediscono a quelle regole a cui noi dovevamo ubbidire. Tipo:

"Utilizzare computer per troppo tempo fa male!" - Negli anni 80 giocare per più di due ore a Monty Mole per Commodore 64 era un impegno non da poco, perchè serviva mezzora di caricamento buona per caricarlo. Faceva male poi a cosa? Al Pancreas? Alla cistifelia? alle Gengive? Al metacarpo?.


"Non state troppo vicini alla televisione quando usate il computer (Nb: allora si collegava alla Tv con il tubo catodico) la vista potrebbe peggiorare" - Ogni bambino Commodore-munito o Spectru-munito giocava talmente vicino alla tele che poteva baciarla senza alzarsi. Eppure quelli che oggi portano gli occhiali, tra i miei conoscenti, sono gli stessi che li indossavano prima di avere un computer.
"Un giorno di questi prendo quell'affare (il computer) e lo butto dalla finestra" - Provate oggi a levarglielo il Pc ai miei, buttano voi dalla finestra.
"Giocare con i videogiochi è una perdita di tempo" - Forse negli anni 80 poteva avere ragione, se escludiamo il divertimento intrinseco del passatempo, ma nel mondo di oggi?

Lee Jae Dong - Campione di Star Craft 2- Il 10 novembre 2013 Lee vincendo 45000$ si posiziona al primo posto della classifica dei giocatori che hanno vinto di più nella storia degli e-sports (notate, non porta gli occhiali).
Non solo giocare con i videogiochi è diventato una disciplina, si possono vincere anche dei bei soldoni. Fermo restando che preferisco sempre intrattenermi tra sparatorie online e battaglie fantasy digitali che stare a guardare Carlo Conti o I Bellissimi di Rete 4.
Una giorno di qualche anno fa, mia madre entra nella mia cameretta e mi accusa:"Sei sempre attaccato a quell'affare (l'oggetto a rischio volo dalla finestra) esci fuori e fai quattro passi!" - Cosi, sono uscito e ho fatto quattro passi, fino alla sala giochi. Ero un caso perso, ne sono consapevole.
Parlando di passatempi, in quella decade tutte le famiglie avevano una televisione, mia nonna continuava a averla in bianco e nero; per lei era come vivere ancora negli anni 50 e per questo non la cambiava.
Le prime vittime di questo nuovo focolare domestico eravamo noi bambini, che pur di non lasciarci ipnotizzare da quel buco luminoso, si inventavano scuse elaborate e assurde. Molte imposizioni nascevano perché i genitori le avevano sentite in televisione, pensate il paradosso.
La cazzata più grande della storia della Rai è stato quando qualcuno ha dichiarato che, guardare i cartoni di Goldrake poteva manifestare nei ragazzini, comportamenti violenti a lungo termine. Se pensiamo che Jhon Lennon è stato ucciso da uno spostato che stava leggendo un libro, noi che guardavamo quei cartoni animati cosa saremo mai diventati? Quale futuro da criminali ci attendeva?.
Tutta questa polemica non ha generato altro che critiche inutili e una ancora più inutile interpellanza parlamentare verso un'arte che ha continuato a crescere regalandoci nuove storie e nuovi protagonisti, ancora più violenti di Goldrake e Mazinga, comunque altrettanto carismatici:

(notate, neanche loro portano gli occhiali)
Obblighi e divieti cambiano con il tempo e ogni bambino sarà costretto a seguire per crescere nel migliore dei modi e preparasi per quel futuro incerto, che comunque incerto è sempre stato. Non dev'essere stato facile fare il genitore negli anni ottanta cosi come non deve esserlo nel 2014, spero che le nuove generazioni imparino quanto prima dai loro genitori quello ho imparato io dai miei:
"E' sbagliato dire a un bambino che una passatempo fa male quando tu fumi un pacchetto di sigarette al giorno. Sei poco credibile..."
Sono cresciuto in un altro mondo, ora mi credete?
 
 

Nessun commento: