10 giu 2014

XXX a quattro tempi.

SITO-PORNO
Solo qualche anno fa era impensabile ottenere con discrezione, quello che oggi si riesce a procurarsi velocemente e gratuitamente su internet. Mi sto riferendo a un genere di film che, nei tempi delle videoteche, venivano esposti in un posto nascosto, oscuro e accessibile a una ristrettissima cerchia di clienti. In genere ne avevano accesso i più coraggiosi o quelli che volevano fare colpo sugli amici, riuscivano a affittare una cassetta ostentando il viso dell'uomo vissuto, anche se minorenni. Una volta a casa si scopriva un mondo nuovo, una realtà mai vista prima che colpiva per la sua franchezza e allo stesso tempo, stupiva per quelle bellezze e misure fantascientifiche.
Il porno nell'Internet 2.0 si ottiene con un click, basta veramente poco per accedervi, cosi facile che è alla portata di tutti. Miliardi di video sono pronti per essere visti da miliardi di occhi in tutto il mondo e, inevitabilmente, questo brusco cambio di tendenza (nessuno di noi avrebbe previsto un simile sviluppo per i film Hard) ha modificato l'intero genere.
Non serve un grande osservatore per notare che nei film XXX di oggi è sparita completamente la trama. Le storie che precedevano le infinite sessioni di pompaggio sono sparite per dare visibilità al sesso come spettacolo principale, senza presentazioni o perdite di tempo, confezionate con lo stesso pacchetto standard.
Una stanza, un letto, un divano, la scusa di un provino, qualche frase fatta e scattano i corpi nudi in movimento. Nessuna sorpresa comunque, il pubblico vuole vedere una cosa sola e la vuole vedere ora; una cultura popolare di culi e tette in movimento oscillatorio. A suo favore abbiamo una videoteca pressoché infinita, di qualsiasi qualità, tipo, costruiti a misura per gli utenti esigenti che si somigliano tutti.  Anche le persone comuni fanno porno per diletto, magari per esibizionismo, grazie al fatto che qualsiasi bipede nelle terre civilizzate possiede una telecamera e senza saperlo. Persino i palazzi, cortili e muri di cinta le utilizzano, anche se viene usata per videosorveglianza.
Se leviamo la storia al film Hard moderno lo riduciamo in quattro fasi temporali, che ricordano molto i quattro tempi del motore a scoppio.
Non ci credete? Proviamo a analizzarle:
ASPIRAZIONE:
L'attrice bellissima entra in scena con un vestito sottilissimo e scollatissimo, che evidenzia le sue curve e mette in risalto il fondo schiena che sembra moltiplicato. Inizia a agitarsi in maniera languida, con movimenti lenti e circospetti, come se volesse richiamare tutti i maschi del circondario, compresi gli animali. Il suo sguardo fissa la camera, due occhi magnetici che la puntano abbassandosi periodicamente sulle sue forme ancora coperte da mezzo millimetro di seta. Ovviamente l'attrice non sta guardando voi, ma un operatore scazzato, sveglio dalle 6 di mattina che tiene in mano una telecamera da 90 minuti e non vede l'ora di andare a casa per curare il suo Bonsai. Una volta che ha finito di sculettare, l'attrice si sdraia sul pavimento e ci striscia sopra lavorando meglio del Roomba. A furia di strisciare e sculettare, raggiunge il divano in sala dove incontra finalmente il partner. Seduto e vestito con una camicetta e dei jeans sfilacciati, l'attrice lo saluta con un semplice:"Hi!" e scattano frasi di circostanza che non usano neanche i pensionati dal panettiere, tanto sono banali e scontate. Lei, sempre sculettando, si avvicina all'attore e lo spoglia iniziando a slacciargli i pantaloni. Dal momento che l'uomo non porta le mutante, la ragazza troverà immediatamente lo scettro custodito dai pantaloni. Dopo l'iniziale stupore, prende in mano il vermetto di bosco e a furia di lavorarlo per ore come un mottarello comprato a spiaggia, lo trasforma in un cobra reale. L'uomo la guarda mantenendo un'espressione da Cicciobello, mugolando continuamente con lo stesso tono cadenzato, ogni tanto accarezza l'attrice spostandole quei ciuffi di capelli che, malauguratamente, le coprono il volto in favore di camera.
COMPRESSIONE:
Mentre mani e bocca sono in azione, gli attori si denudano completamente, con esclusione dell'attrice che rimane con un tacco 30. Una volta nudi, l'attore esibirà al pubblico la sua anaconda domestica, sfoggiandola in tutta la sua inconcepibile lunghezza e dopo averla accarezzata per qualche secondo, come per renderla più docile, la introdurrà con competenza nell'intimità femminile, liscia come un tavolo da biliardo. Gli attori ululano sincronizzati quando inizia la compressione. Lei subisce un movimento oscillatorio che vara di durata, dal quarto d'ora alle abbondanti due ore. In questa fase sbraiterà delle richieste, dirette verso il partner, che testimonieranno la sua innegabile passione verso i rettili. Il balletto comporta diversi cambi di posizione, con inquadrature ingrandite nel dettaglio, che mostrano l'indice elevato di recitazione dei protagonisti.
ESPANSIONE:
Il corpo dell'uomo si allontana dalle effusioni femminili per far prendere l'aria all'anaconda domestica e, intanto che continua a accarezzarla, una inquadratura di opportunità individua un secondo orifizio posto a pochi centimetri dal primo, decisamente più piccolo. L'attrice completa la scena con alcune frasi di incoraggiamento rivolte al serpente e qualche altro litro di saliva. Ritrovato il suo coraggio, il rettile si intrufola lentamente in questa nuova fenditura per espandersi dentro il più possibile, con estrema gioia dell'interprete lasciva, che non sembra nuova a questa esperienza.
SCARICO:
L'anaconda, in mancanza d'aria, esce dalla tana secondaria. E' molto provata da quell'esperienza e anche l'attore è molto preoccupato per il suo animaletto domestico, quindi lo avvicina dell'attrice che, con naturalezza e mai infastidita, lo prende tra le sue mani per accarezzarlo. Gli occhi di lei guardano il partner trasmettendogli:"Sai cosa devi fare, fallo in fretta che sono stanca". Lo accarezza ancora qualche minuto senza che succeda nulla. Il viso di lui esce dalle inquadratura, l'attenzione si focalizza sul duetto.
L'atavica lotta per la sopravvivenza tra l'uomo e la bestia..
Passano altri minuti di buffetti e mentre l'attore urla con soddisfazione, il rettile sputa una sostanza bianca filamentosa che inzacchera il viso dell'attrice. La fase finale di scarico vede le ultime scene del film con l'attrice che si spalma la sostanza addosso, come fosse una lozione emolliente. Al termine delle riprese, gli attori raggiungeranno il ristorante più vicino per mettere qualcosa sotto i denti che non siano peli pubici.
Però non al ristorante cinese, all'attrice le fa schifo il Sushi.
PS: Non sono un grande estimatore del genere, devo molto di questo articolo grazie all'aiuto di mio Cugino.
Grazie tante Rocco.

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