3 giu 2013

L'animale con tre pasti al giorno.

Si parla tanto dell'uomo come figura vicina a quella divina. Forse perché ci riteniamo intelligenti, riusciamo a rimandare la morte grazie alla medicina e abbiamo una società innalzata sopra le macerie di trascorsi conflitti. Non passa giorno che l'umanità non tenti di superare i suoi limiti, andare oltre la propria immaginazione e arrivare sempre più in alto, elevarsi oltre la sfera animale di madre natura.
Anche se riusciamo a viaggiare nello spazio o trasformare in materia i nostri pensieri, anche se siamo in grado di comunicare tra di noi in tutto il globo e catalogare con rigida precisione ogni dettaglio captato del nostro universo, siamo tuttavia animali.  Viviamo legati indissolubilmente a una serie di bisogni e istinti che ci rendono schiavi, anche se non con la stessa intensità nostri antenati, possediamo dei meccanismi basici che ci connettono con la sfera animale.
Istinti che usano i pubblicitari per vendere un prodotto, sfruttano i direttori di riviste per divulgare la propria rivista in edicola, le stesse pulsioni che riempiono le pagine di cronaca nera.
A casa nostra possediamo un gatto; è carino e lo alleviamo con amore, dandogli cibo e acqua, portandolo dal veterinario, un rapporto che sembra cosi naturale, forse lo è. Ma se sia il gatto che l'uomo, vengono privati del cibo e dell'acqua, il rapporto cambia. Non è più rispetto ma sopravvivenza, non esiste la discrezione quando lo stomaco brontola. Un filosofo senza cibo, non è più un filosofo, bensì un morto di fame.
L'inedia è una condizione che la nostra società non considera più, la indirizza soprattutto verso quel fantomatico terzo mondo, che possiamo osservare in televisione, tra una pubblicità dei Sofficini e una della Fiat. Pochi in questa società (spero) conoscono veramente i morsi della fame vera, incluso me.
Ci atteggiamo tanto con tecnologia che amplificano i nostri sensi e cambiano la nostra percezione, il voler salvare il mondo da noi stessi e chissà quante altre seghe mentali quando, anche noi, esattamente come qualsiasi altra forma di vita. qui sulla terra, siamo una forma di vita effimera, attaccati a un innato e incrollabile istinto di sopravvivenza.
Provate a guardare il vostro animale da compagnia in maniera diversa, non più come il vostro amorevole compagno di giochi e carezze, piuttosto come un piccolo tassello di questo enorme puzzle chiamato natura.
Siete in grado di farlo?...perché lui, nei vostri confronti, ci riesce benissimo.

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