13 mar 2010

Forbiddent Forest (Commodore 64)



Nome: Forbidden Forest
Software House: Us Gold / Cosmi.
Piattaforma: Commodore 64
Genere: Survival Horror
Una foresta fitta avvolge il panorama, un fitto muro di alberi e foglie, una pallida luna piena sovrasta la volta celeste, quand'ecco che succede qualcosa. Un drago rosso, anche se sembra più un grasso serpente dotato di ali; attraversa alcune volte il cielo, velocemente, quindi si avvicina, minaccioso; note musicali raggiungono un'elevazione grave e drammatica. Un introduzione molto semplice ma efficace, dove il titolo del gioco appare a centro schermo, con uno stile visivo che ricorda vagamente le sigle iniziali film horror degli anni '50.
Neanche il tempo di perderci nelle opzioni, inesistenti, che siamo immediatamente catapultati nell'azione e, senza ulteriori indugi, iniziamo a giocare. Comandiamo un uomo armato di arco e frecce, perso nella foresta proibita, che deve difendersi da una serie di mostruose creature. La difficoltà è progressiva e, ogni ondata di mostri devastata, è intervallata da una simpatica danza, compiuta dal prode arciere. Si inizia con enormi ragni neri, api ubriache dal sorriso malsano, rospi grandi come frigoriferi e pesanti in egual maniera, compare quindi il drago visto nella breve presentazione che, inaspettatamente, non ha il ruolo del mostro finale. E' il turno di un'armata di scheletri armati di lancia, che per sconfiggerli definitamente è sufficiente colpire il fantasma che li controlla e che appare in punti casuali dello schermo. Giunge nell'oscurità, quindi, un cobra gigante, tanto grosso quanto facile da colpire. Infine, l'ultimo nemico che ci separa dalla fine del gioco è una creatura spietata, malefica e minacciosa:"Il Demogorgone!". Un incrocio tra, un pipistrello e un barbagianni, mi piacerebbe essere più preciso nella sua descrizione, ma nell'unico sprite, privo di animazioni presente in game, non è possibile ricavare altre informazioni.
Per uccidere questa creatura serve abilità, prontezza di riflessi e una buona mira, in altre parole, bisogna sparare a caso e sperare di colpirlo nel punto giusto. Per non spoilerare ulteriormente, scriverò il finale del gioco in fondo alla pagina, se siete curiosi di saperlo e non avete voglia di mettere mano su questo titolo, potete sempre andare in fondo e leggerlo.
I comandi non sono il massimo della comodità. Il personaggio, posizionato sempre nel centro dello schermo, per spostarsi in una delle due direzioni (destra e sinistra, per la precisione) compie una lenta rotazione di 180 gradi, che serve anche come mira per la linea di tiro, per colpire i bersagli bisognerà, quindi, inclinare il coraggioso eroe della corretta angolazione e fare fuoco. Ogni freccia usata dovrà essere nuovamente incoccata nell'arco tempestivamente, perché i mostri non aspettano nessuno e non vedono l'ora di trasformare l'eroe in crocchette per gatti.
Le vite a disposizione sono quattro e una volta terminate, potete dire bye bye al fantastico finale (che ricordo è scritto in fondo alla recensione) ricominciando a giocare dall'inizio, riinziando a sparare ai quei deliziosi ragni giganti.
Forbbiden Forest ha il pregio di essere stato il primo Survival Horror della storia dei videogame (almeno nella ludoteca del Commodore 64), questo in un periodo dove la definizione di:"Survival Horror" doveva ancora essere scritta. Possiede ogni elemento idoneo nel catalogarlo nel genere; scene gore, atmosfera cupa che va mano a mano in crescendo, ambientazione oppressiva, mostri grotteschi e il protagonista è da solo, contro un mondo malvagio. Senza contare l'ostilità dei comandi, che riconosciamo in titoli dello stesso genere, dei giorni nostri (chi ha detto Resident Evil 5?)
Per il periodo della sua uscita (circa 1985), la grafica di questo game è stata qualcosa di coinvolgente e strabiliante. Anche se gli sprite sono composti da immensi pixel e le loro animazioni scarne, il contesto Gore nel cui sono inseriti, non fa che accentuare la natura horror/splatter del titolo. L'ambientazione grezza è immutabile ma arricchita da uno scrolling in parallatico che dona un briciolo di profondità alla fitta e interminabile vegetazione. Della serie; come creare un ottimo climax in pochi bit.
Giudizio:
Semplice nel concetto, già dall'introduzione ci si era immedesimati nell'ambientazione, ogni passo all'interno della foresta proibita era un'emozione, ogni nemico affrontato un tuffo al cuore, ogni morte del protagonista uno sproloquio di insulti. La vittoria finale; il tripudio dei sensi.
Forbidden Forest non supera di dieci minuti di gioco continuativo ed è comunque facile raggiungere l'incredibile scenetta finale (ricordo ancora una volta, l'ho descritta a fondo pagina) senza la pretesa di spiegare tutto al giocatore, la mancanza di trama è ininfluente.
Anche se l'eroe che noi pilotiamo è un costrutto di Lego, anche se il più delle volte non riusciamo ad angolarci dalla parte giusta, anche se spesso ci sembra di camminare in un'enorme insalata, anche se il protagonista non ha nome e neanche un volto, Forbidden Forest rimane un piccolo gioiello presente nel ricco forziere del Commodore 64, che brilla di luce propria e che ogni retrogamer dovrebbe provare, almeno una volta.

Voto scimmia:


(Spoiler) Finale: Il protagonista balla.

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