16 dic 2009

Riflessione sui Puffi...

Piccole creature blu, che vivono felicemente nella foresta, braccati dal malvagio Gargamella e il suo perfido gatto Birba.
Un puffo che sta puffando un puffgelato.I Puffi, li conosciamo tutti oramai, sono entrati nell'immaginario collettivo già da un pò, da prima che nascesse l'europa, da prima che arrivasse il Digitale Terrestre, ancora prima dello Scontrino. Non dibatterò sulla storia delle Puffetta e del fatto, che questa povera creatura, sia l'unica femmina presente in un villaggio abitato esclusivamente da 100 maschi (c'è da dire che, anche nelle ultime puntate, dove comparivano i nuovi puffi bambini e bambine, il numero dell'intera comunità non è mai salito oltre il 100 unità). E' un argomento usato e abusato anche troppe volte, degno di una sceneggiatura del genere Erotico e spesso utilizzata per battute spiritose, nonché, utilizzata come discussione anche nel film; Donnie Darko (se fate un salto su youtube potete vederlo voi). Niente di tutto questo, sono qui a discutere di un dettaglio che pochi hanno preso in considerazione.
Il loro modo di comunicare è sempre risultato strambo e spiritoso, perché nella loro lingua, spiegata a Jhon e Sol Fa Mi nel primo cartone della serie (e penso anche nel fumetto) la parola:"puffo" può venire usata, sia come verbo, che come aggettivo. Nonostante questa particolarità, che renderebbe qualsiasi lingua altamente incomprensibile in qualsiasi cultura, i Puffi colloquiano amabilmente senza fraintendersi e, quindi, si divertono a scanzonare noi umani che, nella nostra puerile cultura, possediamo un dizionario cosi vario. Quanto siamo stolti!.
Sentendo parlare loro - "Sono puffato nel bosco per prendere delle puffbacche, con me è puffato anche Puffo Brontolone che mi ha puffato una mano" potremo interpretarlo come:"Sono andato nel bosco per cogliere delle puffqualcosabacche, mi ha accompagnato anche Puffo Brontolone che mi ha dato una mano" ma anche cosi:
"Sono inciampato nel bosco per raccogliere delle puffbacche, con me è caduto anche puffo Brontolone che mi ha spaccato una mano"
Una frase, che può sembrare innocente come questa:"Ieri nel villaggio abbiamo puffato una festa, Puffo cuoco ha puffato la torta, puffo Musicista si è messo a puffare una puffa, mentre la Puffetta girava per la piazza, tutta puffata!"
potrebbe apparire a noi cosi:"Ieri nel villaggio abbiamo fatto una festa, puffo cuoco ha bruciato la torta, puffo Musicista si è messo a fumare una canna, mentre la puffetta girava per la piazza, tutta arrapata!".
Non c'è una logica, che permette a noi umani di interpretare adeguatamente un simile linguaggio, per questo in ogni puntata dei Puffi, il loro vocabolario subiva un drastico ridimensionamento, tanto che, nelle ultime puntate, i piccoli omini blu alti due mele o poco più, parlavano come noi e la parola:"Puffo" appariva quando le occasioni lo permettevano e, il pubblico a casa, poteva capire il vero significato.
"Guarda arriva Gargamella! Presto Puffiamo viaaaa!"
E i bambini a casa vedevano i puffi scappare, non ci volevano didascalie.
Strano che, la stessa fantasia che ha generato una simile lingua, non abbia pensato anche di condire il linguaggio dei Puffi, con imprecazioni dello stesso genere, del tipo:"Puffferbacco!!" o anche:"Porca Puffana!" oppure:"Vattela a pigliare in quel puffo!" e "Vaffanuffo!", avrebbero reso il cartone, di certo, più divertente.
Con questa analisi non voglio disprezzare la creazione del mitico Peyo, che ha intrattenuto per tante ore, davanti alla tv, milioni di bambini (me incluso), ma volevo solamente puffare il simpatico e variopinto mondo dei puffi in una puffata che mi sembrava degna di essere puffata, senza ulteriori puffate.
Con questo, vi puffo alla prossima puffata di questo blog.

1 commento:

Shining Aurora ha detto...

Meno male che non hai scritto la solita menata della società comunista puffa!
Bella riflessione XD
Però una frase tipo 'vattela a pigliare in quel puffo' in un episodio del fumetto c'era.