21 apr 2008

Una poesia wacraftiana...

INFINITO 2.0

(rivistata da un giocatore di WOW)


Sempre caro mi fu quest'elmo viola
e queste spalline, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte la visuale copre.
Ma guardando e clikkando, interminati
portal di là da quella, e sovrumani
summon, e profondissima gilda
io nel pensier lo misso; ove per poco
il dot non mi resiste. Con il rogue
vado sappare tra queste piante,
io quello infinito teschio a questa voce
su ventrilo: e mi sovvien
le morte connessioni, e la perduta
pozza e il suon dei lol. Così tra questa
lag s'annega il caster mio:
e il wippar m'è dolce in questo pull.

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