27 apr 2008

Qualche anno dopo: Hunchback.


Correva l'anno; non me lo ricordo perchè è passato troppo spedito e i giovani aveva pochi metodi per divertirsi durante il corso dei lunghi pomeriggi; Si passavano ore davanti alla televisione con lo sguardo perso tra immagini colorate, oppure si usciva con gli amici a giocare al pallone in qualche parco triste e fuorimano e sbucciarsi tutte le ginocchia o magari provocarsi la prima storta alla caviglia o anche, giri interminabili sulla bicicletta nelle vie del paese senza avere una meta e senza soffrire di fatica (fino a quando non si affrontavano le salite). Oppure, c'era una terza possibilità; andare in casa dell'amico e scroccargli una partita con il Commodore 64, un vero mito della tecnologia che ha reso adulti di nerds di oggi e ha fatto conoscere all'umanità il significato della parola:"Resettare".
Nei primi anni che il piccolo home computer si diffondeva, era possibile giocare a titoli spartani, dalla grafica semplice con pochissimi colori, con il sonoro inascoltabile ma dalla giocabilità scadente e che abbisognavano di ore per venire caricare con l'ausilio del Datacassette (per fortuna, negli anni successivi qualche nerd ha inventato il Fast Loader), in ogni caso era un'alternativa migliore che sbucciarsi le ginocchia o di vedere la stessa puntata di Braccobaldo trasmessa nelle reti locali. Uno di questi titoli, diciamo cosi, "mitici" era questo "Hunchback (ocean software), che in inglese sta per Gobbo e in questo caso è quello di Notredame (il gobbo più famoso dopo il gobbo del proverbio) presentato al giocatore spaurito di allora senza molta trama:"il protagonista deve salvare una dolce e bella fanciulla imprigionata nel castello" e non doveva lottare contro draghi, sconfiggere soldati o sfondare con il cheyenne il portone d'ingresso, no. Al gobbo bastava attraversare dei livelli, composti da buchi, crepacci, crociati all'interno di nicchie nel pavimento e armati di lancia; saltando come un grillo, senza l'utilizzo di violenza e senza rubare auto (il riferimento a GTA è chiaro), quindi raggiungendo il termine del livello (allora, senza un motivo che mi è chiaro oggi, non si chiamavano livelli, stage o altro ma bensì:"Muri") in fondo a destra suonando una campana. Ad aiutare il piccolo essere c'era visualizzata una minimappa in fondo a sinistra nello schermo, che penso nessun giocatore di allora ha mai guardato, ben quattro vite a disposizione, qualche corda per permettere di attraversare dei buchi larghissimi (all'interno di un castello? problemi con i costi della manutenzione?). Gli ostacoli e le difficoltà si complicano ogni volta che Hunchback si avvicina alla sua amata e se, nel primo livello è necessario saltare semplicemente una palla di cannone sparatagli contro in una direzione, nei "muri" più avanzati sarà necessario evitare le lance dei crociati, saltare le buche mentre si evitano frecce e proiettili provenienti da ogni direzione (che, per fortuna, essendo un gioco ancora in 2d, le direzioni sono solo due), una volta giunto al termine del gioco, il gobbo salvava la ragazza che, per ringraziarlo solerte, si univa carnalmente con un suo amico di vecchia data, elargendo due buffetti al piccolo invalido.
Nella sua semplicità, questo titolo non richiedeva molti riflessi per essere completato e il suo successo era dovuto al fatto che, il suo caricamento nella memoria del C64 era superiore come durata del tempo necessario a terminarlo, era l'attesa di giocarci, quindi, che teneva incollato il giocatore davanti al computer, creando il primo caso di "hype" del mondo informatico. Non a caso, una volta terminato, il pomeriggio era già finito e l'oscurità si faceva largo tra le colline, allungandosi leggiadra nel parco dove, alcuni ragazzi tornavano nelle loro abitazioni, attesi dai genitori, con le ginocchia completamente sbucciate. Ma ora passiamo a un'analisi più attenta delle caratteristiche del titolo, come nelle riviste dell'epoca:
Presentazione: 40%
Molto sterile e priva di introduzione in computer grafica con combattimenti, lotte e donne poco vestite che si agitano in una accesa lotta nel fango, ma è giustificato dal fatto che, in quei tempi, la lotta nel fango era poco conosciuta dalla gente.

Grafica: 76%
Nonostante lo sfondo privo di qualsiasi artwork, i personaggi sono animati in maniera tale da credere che nell'universo non ci siano forme di vita intelligenti.

Sonoro: 56%
Nell'epoca che non era stato ancora inventato l'mp3, non ci si può aspettare dei gandi capolavori di suono digitale; ascoltando Hunchback vien voglia non sono di abbassare il volume della Tv, ma anche di strapparsi le orecchie con le mani.

Longevità: 54%
5 Minuti di gioco dopo 4 ore di caricamento, secondo me si poteva fare di più.

Globale: 50%
Un titolo memorabile che tutti gli appassionati dei videogiochi dovrebbero ricordare, con un sorriso sulle labbra, mentre ricevono una botta in testa appena caduti dalla bicicletta.



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