9 dic 2007

La guerra dei mondi: Spielberg o Haskin?




E' un genere di film che ti sconvolge, soprattuto se lo vedi per la prima volta quando hai 14 anni; La Guerra dei mondi è stato un titolo che ha influenzato la fantascienza contemporanea; è stata la prima vera narrazione di un'invasione Marziana sul nostro pianeta, anche se il titolo del libro (e dei film) fa pensare a un conflitto da parte dei due pianeti che, effettivamente, non c'è mai stato, perché l'umanità soccombe inesorabilmente, contro l'avanzata tecnologia aliena, decisamente superiore e invincibile, sopravvivendo all'invasione solo grazie a un galattico colpo di culo.
Il libro, di Herbert George Wells sfortunatamente non l'ho letto, ma i film usciti nel corso di questo millennio, si. Sono due; il primo del 1953, diretto da Byron Haskin e l'ultimo di Steven Spielberg datato 2005 con il nostro amico Tommy Cruise.
La differenza tra le due pellicole è spaventosa, non solo per il mezzo secolo che li separa, ma anche per la scelta del punto di vista, con cui è stata narrata l'intera invasione; Nel primo del '50, il protagonista è un geologo accorso sul luogo dell'impatto, in quello che si pensa, sia un'asteroide, che poi si rivela essere un'astronave aliena, con intenti bellicosi verso i terrestri, seguita poi da un'altra e un'altra ancora nel corso dei giorni successivi, ogni minuto dell'invasione viene descritto dettagliatamente, in prima linea, con i mezzi cinematografici dell'epoca, in uno scenario di devastazione e distruzione, che lascia lo spazio a poche speranze, ma non manca di concederci una storia d'amore tra il protagonista e una ragazza della cittadina in cui inizia il tutto.
Nella pellicola del mitico Spielberg, Tom interpreta uno scaricatore di porto, che non bestemmia, divorziato, due figli che lo odiano e un futuro incerto, in questo clima idilliaco, giungono i marziani, non solo per rovinare la vita dei terrestri, ma anche quella di tom, che oltre a fare da balia ai due marmocchi è costretto a fuggire, per non venire trasformato in polvere, dai mortali raggi laser marziani. L'invasione viene osservata sotto il suo punto di vista, veramente limitato e gli alieni sembrano creati, non per un'invasione in scala mondiale, ma per ostacolare Tom a mantenere in vita la sua relazione turbolenta con i figli, per questo, in alcuni tratti del film, sembrava più adatto il titolo:"Le tormentate avventure di Papà Tom" invece di:"La Guerra dei Mondi", che rispetto al film di Haskin, qui di "guerra" si vede veramente poco, se rimuoviamo la ridicola scena in cui, Tom, si abbassa velocemente per evitare un F14 TomCat in volo a rasoterra...
In entrambi i film c'è poco da fare contro gli alieni, sono superiori in tecnologia, sono tatticamente ineccepibili, spietati, l'esercito terrestre può solo che soccombere, sono inutili pedine, anche se in numero maggiore delle armate aliene, l'uomo non può fare altro che subire e morire. Le città cadono, masse di persone tentano di fuggire verso un luogo sicuro che, apparentemente, sembra non esistere; per rimandare il loro inevitabile sterminio. I mezzi di devastazione, però, sono diversi; nel primo film sono astronavi sostenute da tre raggi laser colorati, sembrano giocattoli di plastica (allora gli effetti speciali non potevano offrire molto, oltre il modellino in scala), dotati di una torretta laser e spaventosamente lente e invincibili, dopo il secondo tempo vengono anche colpite da una testata atomica, ma sortisce lo stesso effetto che può avere un sassolino sulla carlinga di una porta aerei. Nell'ultima pellicola, gli alieni girano su comodi e avanzatissimi Tripoidi, già descritti nel libro (come ho detto prima, non l'ho mai letto, ma ho trovato qui l'informazione) del 1897. Sono più agili e più rumorosi, perché sono cosi gentili da annunciare il loro arrivo con un segnale che è simile a quello usato dalle navi quando si avvicinano al porto, cosi uno ha tempo di preparasi e farsi bello prima di venir tramutato in cenere.
Proseguendo nella trama, in tutte e due le pellicole, c'è la scena più importante che qualsiasi spettatore si aspetterebbe (non per nulla si chiamano:"spettatori"); vengono svelati, in tutta la loro nudità, i mariani. Prima di mettere piede sulla superficie terrestre, gli invasori mandano una scomodissima sonda ottica, per osservare e sondare il terreno, ma non decidono di sbarcare sopra una prateria immacolata o in un qualsiasi altro ambiente privo di ostacoli, no, loro decidono di esplorare una casa appena devastata, con una struttura instabile, prossima al crollo ('50), oppure dentro una cantina buia e umida ('05). La tecnologica sonda esplora ogni centimetro quadro e non si accorge, nemmeno minimamente, della presenza di essere umani (in tutti e due i film), lascia pensare che sia efficente quanto uno spioncino da porta d'entrata, usato per esplorare l'interno del Titanic a milioni di chilometri sott'acqua. Dopo "l'accurata" analisi, il marziano entra in scena, come "bau, bau" nel film di Haskin, in tempo idoneo per spaventare la ragazza e fargli cacciare un agghiacciante urlo, che ogni attrice dei film di quell'epoca, doveva eseguire su contratto. (secondo me, venivano scritturate in base al loro urlo, più era convincente e acuto, può avevano probabilità di recitare). Oppure come protagonista di un teatrino alieno, nella versione Spilgberiana; scendono giù dal tripoide bene tre alieni (i tre Stooge), che mostrango un'imprudenza senza eguali, maneggiano qualsiasi oggetto nella cantina buia , da una bicicletta marcia a un pallone dei mondiali del'84, sino ad arrivare a bere da un rubinetto arrugginito. Nonostante l'aspetto orribile, di fronte a questi comportamenti, l'alieno invasore appare un'emerito imbecille.
Andando avanti veloce, passando i tragici momenti in cui il delirio collettivo ostacola il cammino del protagonista ('50 e '05), dopo che l'intera umanità si è oramai rassegnata (azzeccata la scena del primo film, dove migliaia di persone pregano dentro le chiese) dopo che l'intera razza umana pare avere un futuro come cioccolatino Marziano (nel primo il dettaglio che, gli invasori mangiassero gli uomini, è stato omesso), succede l'imprevisto, un miracolo, un proverbiale colpo di culo.
Il mondo si salva in zona cesarini, grazie anche al gap tecnologico dei marziani, verso le malattie veneree; tanti anni di progettazione, studi e calcoli per pianificare un'efficiente strategia volta alla conquista del nostro pianeta, quindi, venire nullificata da un dettaglio puerile come i microbi che popolano la nostra atmosfera. E' dura credere a una razza di intelligenze superiori, che sviluppano attrezzature in grado di attraversare indenni milioni di anni luce, senza prima aver inventato l'Aspirina.
Comunque, se penso a un finale alternativo, non credo di riuscire a trovarne uno cosi definitivo; i Marziani che riescono nel loro intento e usano l'uomo come schiavo
lascerebbe lo spettatore incredulo, mai si sognerebbe una realtà cosi irreale per la propria l'umanità, continuerebbe ad avere dubbi e perplessità anche durante la sue mansioni in casa, quando deve spostare il pianoforte in angoli differenti della sala, comandato a voce alta, da una severa moglie armata di frusta.


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