10 set 2006

I film rimasti in Cantiere:

La sposa del Mostro Coperto di Sangue

In una cittadina dei giorni nostri, succedono dei fatti che chiamarli inquetanti, è riduttivo nonchè politicamente scorretto. Un pazzo maniaco omicida, servo della gleba, depravato, dilettante allo sbaraglio, pezzente, pazzo, incapucciato, con il coresterolo basso, incazzato e interista, udcide a sangue freddo, le prostitute a sangue caldo utilizzando un attrezzo molto singolare; Il Mocio Vileda.
Nella stesura originale del film, abbiamo progettato alcune scene di una violenza scorcentante e estremamente splatter. In una di queste, si può vedere la ragazza (il film non siamo riusciti poi a completarlo perchè si soffriva della mancanza delle attrici, degne di tale nome...e degli attori) prostituta che, mentre entra nella vasca, viene morta fulminata dall'amperaggio di un Game boy lanciado dentro la vasca. Un altra scena, la vittima viene tritata tutta dal tritarifiuti mentre in un altra, la battona prende il mocio in testa mentre tenta di scappare con il suo Ferrari Testarossa firmato Giamiro Quake.
gli omicidi si susseguono come i pelati in una lista della spesa, prima le prostitute più brutte, infine quelle più bella, generalmente dovevano possedere dei seni grossi, perchè una legge del cinema parla chiaro:"Quello che interessa alla gente, non è la trama elaborata o gli effetti speciali, quello che guardano sono le tette, più grosse sono più successo può sperare la pellicola". Si scopre che, tale mostro nat per uccidere prostitute, è stato plasmato da un manufatto del mesozoico, rinfenuto a seguito di uno scavo per incassare la vasca della signora Rossi, in viale Europa. Tale manufatto recava incise sopra alcune lettere in antico sanscritto, che non si sarebbero mai dovute pronunciare ad alta voce, ma caso vuole, che il muratore che rinviene tale manufatto sia un profondo conoscitore del sanscritto e riesce a decifrare lo scritto per enunciarlo ad alta voce, a tutto il palazzo e anche alla signora Rossi che, preoccupata, chiede:
"Ora che ha trovato questo reperto di antichità, non è che si alza il prezzo del preventivo?"
Dopo l'avvenuta del rito occasionale, il mostro riemerge dall'oceano incazzato come un camionista a cui gli hanno rubato il calendario che custodiva gelosamente nel suo tir. e si avvicina lentamente alla vicina spiaggia, pianificando piani di origine diabolica.
Il mostro inizia, quindi, a uccidere tutte le persone che incontra nel periodo della giornata, in cui si vede con più difficoltà; la notte. Nel piccolo paese dove viene evocato questo piccolo mostro, non ci sono molte persone che girano nella notte, quelle poche sono prostitute che, a causa dello scarso numero dei clienti, danno via per posta la propria merce per poche migliaia di euro, escluso spese di spedizione. Il mostro, che per comodità noi della produzione l'abbiamo chiamato Gino, massacra senza pietà 4 signorine dal sesso a pagamento e, siccome ha molta fame, decide di cibarsi dei loro corpi, ma quando sta per mettere in bocca un pezzo di gomito, si schifa e decide di cambiare dieta. Dopo la quinta vittima, il mostro diventa vegetariano e prende a mangiare le piante dei giardinetti, le betunie della Signora Dinalin e i cactus del Municipio, la polizia locale e le forze dell'ordine, affidandosi al fatto che costui è un entità immortale e virtualmente invulnerabile, lo lasciano cibarsi con codeste pietanze, rallegrandosi della sua scelta di non mangiare più le prositute; sarebbe stato un peccato per i futuri sabato sera.
Gino, una volta inghiottito tutto il verde del paese, nella scena finale, torna nelle profondità dell'oceano con passo zoppicante e un solo pensiero:"Era meglio bere due goccie di limoncino per digerire, prima di immergermi!"
THE END





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