13 giu 2006

La ricetta del mese

Nome: Vergolotti Fritti
Tempo di preparazione: 15 minuti in in umido, 2 ore all'asciutto.
Ingredienti consigliati:
10 g di Burro
34g di Farina
32g di Fette di Verga
1 Chilo di pasta al sodomino
4 Pomidori con la i al posto della o
56 tonnellate di Anselmo imburrato
1 Putrella
Ingredienti Sconsigliati:
23 litri di Grappa del Cairo
12lt di Acido solforico
1 rotolo di pasta abrasiva
1 Cesta di Funghi psichedelici.

Preparazione:
Inanzittutto vestirsi con una tuta che protegge dalle radiazioni gamma, isolare la cucina dal resto del mondo con della carta stagnola e reprimere gli starnuti con una garza imbevuta di cloroformio. Alla fine di queste tranquillizanti operazioni, prendere una pentola con il fondo armonico, a pressione e il coperchio in adamantio, affettare bene bene la putrella e impastarla con il burro, la farina, farne una pastella di consistenza affidabile, capace di durare alcuni millenni. Quindi fatela fermentare alcuni decenni (per fare prima, perchè dopo 100 anni poi si comincia con il dimenticare di averla lasciata fermentare da qualche parte nella cantina, quindi, si butta via come il resto del ciarpame), comprimetela, portatela allo stato liquido, quindi allo stato gassoso e nuovamente allo stato solido, prendete una forchetta e praticate dei buchi sulla sua superfice, molto delicatamente, cantare durante l'operazione potrà esservi d'aiuto.
Prendete le fetti di verga e mettetele a bollire a 234 gradi per alcuni minuti, quindi applicate i pomidori sulla pastella, avvitandoli lentamente, mescolate e quando la pastela diventerà omogeneamente rossa, versate le tonnellate di Anselmo, non vi preoccupate se esce fuori dalla pentola, è tutto calcolato e fa parte della ricetta.
Con una pala liberate la cucina dall'Anselmo in eccesso, con il fine di liberare il piano di lavoro, quando i 3 camion rimorchio lo avranno scaricato nella vicina spiaggia, continuate a fare bollire i vergolotti. Aggiungete un pò d'acqua, giusto un paio di barili, lasciatela evaporare e trasformarsi in nuvole, spegnete il forno anche se non l'avete mai acceso e versate la pastella su un piatto fondo, piano, largo, stretto, bianco, bello, intarsiato, di legno, aiutatevi con makete se l'operazione risulta troppo complicata. Una volta nel piatto, rivestitelo con un finissimo strato di carta moschicida, avvicinate una lampata al neon blu, quindi aspettate qualche minuto e il piatto è pronto. Va servito fresco, da mangiare preferibilmente quando le mosche sono ancora vive.

Vini in abbinamento:
Il Fallippio dolce del Vademontese, un vinello bianco, delicato
oppure un Ragamello di Montegiuggiolo (GL), ambrato ma ugualmente dolce.

Attività fisica per smaltire codesto piatto:
Direi un annetto buono di sollevamento pile da 200 dvd bruciati.

Giorno dell'anno consigliato per consumarlo:
Il 32 Gennaio

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