7 mar 2010

"Real fuking life" Nei telefilm

Ogni giorno, noi umani, abbiamo a che fare con una forza estremamente potente che ci circonda e, nello stesso tempo, ci unisce in un'unica famiglia universale. Non sto parlando della: "Forza" di Guerre Stellari illustrata con maestria dal Maestro Yoda o qualche altra forma mistica di potere, ma della Realtà. La realtà in cui viviamo è spietata, senza regole e senza giustizia. Neutrale nei nostri confronti, anche se molti pensano di averla contro e che sia nata con il solo scopo di ostacolarci, essa è presente in ogni attimo della nostra vita, senza mai lasciarci. Non possiede nessuna continuità e non favorisce nessuno; la realtà è spietata e non guarda in faccia nessuno quando deve fare il suo lavoro. Imprevedibile nella sua onnisciente volontà, muta le sue condizioni da un momento all'altro e ci spiazza per le sue trovate che, spesso, non sono per nulla attese. Nella stragrande maggioranza dei telefilm (anche film, ma oggi preferisco prendere come vittima questi prodotti per la televisione), le regole che argomentano la trama, sono pilotate da uno sceneggiatore indottrinato, giustamente, a divertire, stupire, incuriosire lo spettatore e, inevitabilmente, seguono regole ben precise bypassando le rigide dottrine della realtà.
Non possiedono punti morti, il protagonista è sempre vestito bene, anche se indossa un pigiama, quando è al telefono riattacca senza salutare, non lo vedi mai pagare il conto del ristorante (a meno chè non venga rilevato un dettaglio utile per la trama) e compie spostamenti di tempo e spazio, durante la pubblicità. Inoltre nei dialoghi non ci sono tentennamenti, anche nei momenti incerti, nessuno ostenta difficoltà a trovare una replica che comunque deve essere pronunciata in tempi brevissimi, perchè il tempo già è prezioso nella vita reale, figuriamoci in un telefilm che dura mezzora.
In questa mia elucubrazione nata per caso mentre accarezzavo il gatto (ebbene si, il felino è la mia musa) cerco di analizzare alcuni telefilm sotto un'ottica conforme alla realtà quotidiana, senza molti colpi di scena escludendo il genere Giallo/investigazione/poliziesco che possiedono quei soliti cliché incredibili che possono essere riassunti cosi; Le donne cadavere sono tutte belle, il colpevole viene sempre trovato e condannato, lo stesso colpevole è cosi pirla da confessare sempre il suo delitto se messo alle strette e a Cabot Cove (il paese di Jessica Flecher) il numero degli abitanti dovrebbe essere ridotto a poche unità.
Ecco quindi un breve elenco di tutti quei telefilm che, a mio giudizio, potrebbero risultare diversi se ridisegnati nell'ottica della stessa realtà che, dal mattino sino alla sera, notte compresa, ci tiene compagnia tra gioie e dolori.
A-team:
10 anni fa gli uomini di un commando specializzato operanti in Viet-nam, vennero condannati ingiustamente da un tribunale militare. Rimasero nel carcere di massima sicurezza, sino a scontare l'intera pena, uscendo oramai anziani e pronti a infinite code in posta e divertenti, quanto patetici, pomeriggi davanti alla televisione, oppure al bar a giocare a briscola davanti a un bicchiere di sanguinella. Fine. Non sarebbe neanche iniziato, perchè primo uscire dal Viet-nam non è mai una cosa piacevole e non credo che, sopravvissuto a un inferno simile, possiedi ancora lo spirito da vendicatore, facendo le spiritore e girando come un idiota per l'america a fare favori agli altri, non retribuiti, assieme a un compagno malato di mente. Secondo perchè da cercere di MASSIMA sicurezza non penso sia cosi facile evadere.
Baywatch (1989):
Un gruppo di bagnini delle spiagge della california, nella loro quotidianità, sono spesso al centro di situazioni pericolose che rendono il loro lavoro più movimentato, dovendo aiutare molte persone che, nelle loro spiagge, creano situazioni ogni puntata, sempre più pericolose. Ora, non sono mai stato in california e non mi sono mai preso la briga di informarmi sul lavoro dei "baywatch" americani, ma non penso che la vita reale debbano affrontare, ogni giorno; rapinatori, ladri, terroristi, attacchi biologici, squali assassini, assassini, saltimbanco malefici, urinatori impazziti, forze mistiche, gare clandestine di Quad.
Io vivo in una località balneare e, penso, che la vita del bagnino:"baywatcher" americano sia similare a quella dei nostri liguri. Le spiagge saranno diverse, decisamente più grandi e ampie, magari non con cosi tanta gnocca come si vede nel telefilm (a detta da alcuni amici che ci sono stati, le balene ci sono anche in America) comunque è un lavoro impegnativo, ma non cosi movimentato. Il massimo dell'emozione che potrà impegnare l'operatore balneare, sarà quella di salvare l'anziano che sta per affogare a poche bracciate dalla riva, oppure contrastare un'inarrestabile di ondata di morsi di meduse consigliando il bagnante come curare quel fastidioso dolore, oppure sgridare un gruppo di trenta bambini che, in quel momento, stanno distruggendo con i loro salti,  la boa gonfiabile collaudata per dieci. L'unica cosa che posso credere sia più interessante, sia la vita sessuale dei Baywatch; in ogni caso sono fatti loro.
Batman (1966):
Troppo facile...
Walker Texas Ranger (1993)
Il telefilm che ha lanciato Chuck Norris nel favoloso mondo dei tormentoni e rendendolo, più che un'icona dell'uomo duro, un nuovo soggetto per le barzellette dopo i Carabinieri, le Suore e Pierino. Anche in questo caso, non sono documentato sulla vita di un Texas ranger, ma non credo che nella realtà questi agenti dell'ordine, girino per il loro paese ad arrestare i criminali con calci e pugni, con rispetto parlando per Norris.
Il Commissario Rex:
Una squadra omicidi tedesca investiga sui maggiori delitti avvenuti facendosi aiutare da un simpatico Pastore Tedesco addestrato per questo genere di situazioni e sempre pronto in qualsiasi evenienza. A parte il fatto che i Pastori Tedeschi, avranno si un gran fiuto, ma non penso siano capaci di rintracciare un'auto annusando la targa che ha perduto per strada. Al massimo il cane può essere d'aiuto a individuare droga, trovare la gente sotto la neve, ma non credo sia efficace contro terroristi o in grado di fare da spalla in una sparatoria. E il bello che l'hanno fatto pure commissario, come se potesse riconoscersi in quel rango.
Mc Gyver (1984 sino al 1994):
Direttamente da Wikipedia:"MacGyver è un agente della Phoenix Foundation, un non precisato organo governativo che opera in vari campi e le cui missioni sono spesso top-secret. MacGyver è un agente atipico: detesta le armi, è altruista, positivo, non fuma e non fa uso di alcolici, è dotato di un certo humour e sa sacrificarsi per gli amici, ai quali cerca sempre di dare il buon esempio. La sua preparazione in campo scientifico gli consente di creare vari espedienti geniali con cui se la cava in ogni situazione".
Prima missione, non usa armi, in ogni situazione trova sempre il modo giusto e gli ingredienti giusti per costruire un'arma/trappola posticcia in grado di risolvere la situazione, non solo, riesce anche a ottenere il tempo necessario per fabbricarla. Questo, in termini di realtà, significa che questo agente della Phoenix è inutile quanto una pala Eolica sulla luna. Mc Gyver finirebbe crivellato davanti al primo nemico dotato di pistola, beccato in flagrante dentro un magazzi, mentre tenta di assemblare una catapulta con delle corde e due scatole di cartone. Con buona pace al suo pacifismo, ma se aborri l'uso delle armi, non vai a fare l'agente per una società che opera anche contro il terrorismo, piuttosto iscriviti a Green Peace. Pirla.
The O.C. (2003/2007)
Ryan aiuta il fratello a rubare una macchina e, siccome sono entrambi molto scaltri e abili, vengono arrestati e sbattuti in carcere immediatamente. L'avvocato Sandy Cohen (ma Sandy non è un nome di donna?) riesce a farlo scagionare e, non solo, lo adotta ospitandolo nella sua enorme villa, in compagnia di sua moglie e di suo figlio nerd chiamato;"Seth". Anche in questo caso, nella realtà questo telefilm non sarebbe neanche iniziato perchè, una volta in carcere, Ryan ci sarebbe rimasto e, il suo avvocato d'ufficio, non sarebbe stato cosi clemente da liberarlo e ospitarlo nella sua casa, facendogli usare pure la piscina. Ma si sarebbe congedato con una bella pacca sulla spalla e un caloroso:"Cosa vuoi che siano 3 anni di carcere? poi quando esci sei più adulto è una maniera per crescere! Arrivederci!".
DR. House Medical Division (2005 sino a oggi):
House è un medico estremamente bravo nel suo lavoro, scrupoloso e intelligente, il suo carattere chiuso e scorbutico produce una serie infinite di conflittualità tra i suoi colleghi e gli stessi pazienti che, in ogni caso e con intuizioni più che geniali, verranno curati perfettamente dal dottore che sarà in grado di congedarli con un cortese:"vada a fanculo". La sua metodologia in campo medico è nello stesso tempo, affascinante e anticonformista, cosciente che la sua professionalità è superiore a qualsiasi medico all'interno dello stesso reparto, Doctor House millanta a tutti la sua infinita conoscenza che, dai suoi colleghi, viene sempre ostacolata da quello o quell'altro dettaglio medico o patologie che solo i dottori sanno comprende e noi, umani, non ci resta che guardare spensierati, aspettando con il nostro beniamino non dimostri di avere ragione, resuscitando il malato.
Un personaggio del genere non potrebbe durare un attimo nella realtà, un pò lo sappiamo tutti, in ogni campo e in ogni ambito lavorativo se non lecchi un pò il culo non fai strada e, in genere, i medici che sono in grado di curare patologie che altri dottori non riescono, non vengono riconosciuti dall'ordine medico come validi e rimangono a fare il loro lavoro nell'anonimato, soli, reietti in qualche clinica in culo al mondo. Doctor house è il medico che tutti noi vorremo avere, ti dice le cose come stanno in faccia e se ti rimangono 2 mesi di vita non ha difficoltà a dirtelo:"in sessanta giorni ne hai di cose ancora da fare, puoi ancora divertirti prima di parlare del tempo con Caronte", ma è anche il dottore che nessuno di noi vorrebbe ascoltare.
Un sentito ringraziamento a Carlotta per avermi suggerito alcune idee.

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