27 mar 2010

Alice in Wonderland


"Un buon non compleannnoooo a te!"
"A me?"
"A te!"
"Un Buon non compleannooOooOoOoO a te!"
"A me?"
Quanta allegria e spensieratezza nel mitico cartone della Disney, uscito molti anni fa al cinema, ancora oggi, indimenticabile. I colori, la fantasia, la storia deliziosamente senza senso. Un Cartone d'annata con una forza narrativa stupenda. Fino a ieri era l'unica maniera per conoscere le avventure di Alice, per chi non aveva tempo e voglia di leggere il racconto originale di Caroll. Ma Burton è riuscito a rinvigorire la trama in questo primo Live Action Movie?. Prima di rispondere alla domanda, è giusto approfondire il discorso trama:
Alice si sveglia da un sogno strano e si ritrova da sola nel letto, si copre il volto con le coperte, impaurita, quindi chiama ad alta voce suo padre. L'uomo arriva velocemente e chiede alla piccola:"Hai fatto il solito incubo?"
La bambina risponde con un filo di voce:"C'erano un coniglio bianco con un orologio, uno strano bruco blu e un gatto che spariva in una nuvola di fumo dopo aver fatto un sorriso strano, sono matta?"
Il padre sorride, accarezza la fronte della piccola e risponde con voce calma:"Domani diciamo alla mamma di non mettere più i peperoni nella Pastasciutta".
"Ti giuro Papy" - esclama Alice - "Era tutto cosi reale, ma non come un film, perché non ho visto i bordi del sedici noni"
"Alice stavi sognando, non ti preoccupare, domani ti alzerai e te lo dimenticherai, ora torna a dormire che ho da fare una cosa importante" e spegnendo la luce, il padre torna a discutere di tette e veline con gli amici, in salotto.
Passano gli anni e Alice cresce, diventa una bella ragazza dallo sguardo canuto, sembrerebbe anoressica ma, in quei tempi doveva essere ancora scoperta l'anoressia. La madre organizza per lei un party e, mentre sono in carrozza assieme, svela a lei gli ultimi e insignificanti dettagli.
"Ah mi sono dimenticata di dirti una cosa Alice"
"Dimmi madre, tanto siamo in carrozza e non è stato ancora inventato l'Ipod (che tempi duri) per sollazzarmi durante il viaggio"
"Oggi verrà annunciato il tuo matrimonio" - le dice la madre, quasi in sordina.
"Cosa?" - esclama Alice infiammando con lo sguardo sua madre.
"Sai, tu sei una persona cosi di carattere elevato, nobile e con modi di fare raffinato e ho pensato di farti sposare un uomo di simile levatura"
"Me Cojoni!"
"E comunque è un matrimonio di comodo e ci servono i soldi"
"Ah"
Durante la cerimonia Alice si prepara per il ballo, vestita come una bomboniera schiacciata da un carro armato, ha modo di conoscere in anteprima il suo promesso sposo e i suoi parenti prossimi. La sua futura suocera è una donna con gusti raffinati e semplici e vive in una villa costruita con i Lego. Nel mezzo della cerimonia che dovrebbe annunciare il suo matrimonio, il suo futuro sposo si inchina di fronte a lei e dice:"Alice, io sono ricco, nobile, certo mi scaccolo violentemente, ma ho anche dieci personaggi all'80 in world of wacraft, mi vuoi sposare?"
Alice scappa via, non tanto per lo scaccolarsi, quando per il poco impegno nel gioco della Blizzard. Correndo la ragazza si allontana velocemente dagli ospiti, fugge dal continuo vociare; quello è un mondo non è più suo e vuole dimenticarlo. In prossimità di un albero vede una buca, molto profonda, curiosa, si avvicina per guardare meglio ma non riesce a vederne il fondo. Per mezzo di un espediente idiota, Alice cade nel pertugio, si prende in testa un pianoforte e si ritrova in una stanzetta circolare. In questa stanza ci sono tante porte, ma nessuna è aperta, bussando nessuno apre e imprecando nessuno risponde. Sul tavolo al centro c'è una chiave e l'intelligenza della ragazza la pilota nell'impiego più logico per uscire da quella situazione. Con il tavolino sfonda una porta e esce. Il mondo in cui è capitata è strano, volano i dondoli, strisciano gli arachidi, trottano i lemuri e evaporano gli umidi. Il cielo è colore camomilla e i fiori hanno un volto umano e mangiano solo pizze Margherita. Alice viene accolta da un gruppo impossibile di personaggi; ci sono due gemelli obesi, un coniglio con l'orologio e una topolina che parla sempre di calcio.
"Dove sono?" - domanda Alice
"A Civitavecchia" - risponde il bianconiglio.
"Impossibile, ci sono stata a Civitavecchia e non è cosi"
"Ci sono stati dei lavori di urbanistica"
"Aaaah!"
Il gruppo conduce Alice in giro per quel fantastico mondo, chiedendosi se la ragazza fosse effettivamente quella che stavano aspettando e senza mezzi termini gli fanno qualche domanda.
"Ma tu sei Alice, Alice?"
"Si, certo è il mio nome"
"Ma Alice, Alice, Alice, Alice?"
"Si, si, si, si"
"Hai mai giocato nell'Arsenal?" - domanda la topolina.
Tormentandola per ora con domande inutili, continuano ugualmente ad avere dubbi sulla identità della ragazza e, dopo altre ore di consulti, decidono di condurla alla casa del Cappellaio Matto.
"Chi è?" - chiede Alice
"E' un attore famoso truccato come un tossicodipendente da Lsd e vestito come un'idiota"
"Allora ok"
Il Cappellaio, assieme a un coniglio idiota che, in tutto il film ha fatto una sola battuta bella e ha avuto anche seguito come gruppo su Facebook, prende un caffè facendo discorsi da malato mentale, tipo:"Hai visto che gnocca la Letizzetto su Rai3? sai che due colpetti ce li darei" oppure:"Non prendo mai il carrello al supermercato, impegnare un euro è sempre un rischio con la crisi al giorno d'oggi" quando compare Alice e la schiera di accompagnatori.
"Ci stavamo chiedendo" - dice il bianconiglio - "Se questa Alice è quella autentica"
"Avete provato a chiederle il cognome?" - chiede il Cappellaio
"ehm no"
"Siete pazzi" - annuncia il cappellaio versandosi del rosmarino nel thè - "Io ho buon occhio e posso dire con certezza che, questa ragazza è la vera Alice"
"Ve lo dico io!" - esclama la ragazza - "Io sono Alice, l'autentica e la sola! L'inimitabile!"
"Molto bene" - prosegue il bianconiglio - "Allora armatela e fatela combattere contro il drago Sputacazzate!".
"Vi state sbagliando, in realtà mi chiamo Franca" - Annuncia Alice, tormentandosi il vestito.
"Lo dice la profezia" - annuncia il cappellaio srotolando una pergamena infinita "Leggi tu stessa"
Sul foglio compaiono alcune gif animate dove è figurata, con disegni rupestri, una ragazza brandire un'arma e combattere un'enorme creatura.
"Le profezie son cazzate, dalle mie parti hanno fatto evacuare un paese perché Nostradamus aveva predetto un maremoto e poi non è successo un cazzo".
Il banchetto viene interrotto da un manipolo di carte blindate che, senza mezzi termini, portano via Alice e la conducono in un palazzo magnifico a forma di cuore. Viene accolta da una donna con la testa enorme e il corpo piccolo. "Fico!" - pensò alice - "Un Deformed". La regina di cuori squadra la ragazza dal basso verso il basso quindi pronuncia l'unica frase imparata a scuola:"Tagliategli la testa".
Non sa rispondere in altro modo e il suo regno ha una grande richiesta di manovalanza, i posti si liberano in poco tempo e molti settori sono costretti a chiudere per mancanza di personale.
"Cosa vuole per cena?" - chiede il cuoco.
"Tagliategli la testa" - risponde la regina.
Una persona pericolosa si, ma noiosa. Più volta ha rischiato di morire di fame. Durante i ricevimenti di gala e nelle cerimonie ufficiale i suoi monologhi risultano fastidiosi ai presenti e sono un continuo:"Tagliategli la testa, tagliategli la testa, tagliategli la testa, tagliategli la testa, tagliategli la testa, tagliategli la testa, tagliategli la testa, tagliategli la testa, tagliategli la testa, tagliategli la testa, tagliategli la testa, tagliategli la testa, tagliategli la testa".
Alice si ribella all'ingiusta sentenza:"Ma a Civitavecchia non c'è la pena di morte!". La regina ci pensa su un attimo, poi, non trova le parole per replicare, perché sarebbero sempre le solite:"Tagliategli la testa". Cosi con un gesto inequivocabile evoca una creatura che tiene segregata in cantina e tira fuori nelle occasioni speciali, proprio come un buon vino:"Il drago Sparacazzate".
Alice vede arrivare l'enorme creatura e, con lo sguardo si gira dal bianconiglio e chiede:"Cazzo faccio adesso?"
L'animale, guardando l'orologio, controbatte:"Sono le 21 e tre quarti", mentre la topolina annuncia fiera:"Spero che Balotelli, il prossimo anno, lo compri il Milan"
La creatura plana silenzisamente e, con voce neutra tipica della fonetica dei rettili, comunica:"Un daino incontra a un altro daino e assieme giocano a nascondaino".
Scavalcato con fatica mostruosa l'altissimo muro di trenta centimetri che attornia il castello della regina, compare il Cappellaio matto che urla:"Alice, questa spada ti aiuterà!"  lancia alla ragazza una gladio a forma di cilindro rovesciato, a cono, con la punta rivolta verso il baricentro. So che è difficile da immaginarla, ma questo luogo è regolamentato da leggi fisiche astratte.
La ragazza prende al volo l'arma e si avvicina al drago che, con rabbia, sbotta:"Forse non tutti sanno che; Hulk è verde perchè è arrabbiato". fendenti, colpi di lato, una lotta violenta, interminabile dove la giovane si rivela una professionista con la gladio senza aver preso neanche una lezione o non aver visto neanche un video su youtube. Il Drago spalanca una mascella e, dopo aver detto:"Gli animali a sangue caldo, quando fanno un prelievo, devono essere sfiatati" mangia Alice con un sol boccone, masticandola per benino.


Il Cappellaio matto, sorsando l'ennesima tazza di thè, si gira verso lo stupido spettatore e annuncia:"Alice aveva ragione, le profezie sono tutte cazzate". Assieme alla gang di personaggi impossibili, spariscono nelle vie di Civitavecchia, canticchiando una canzoncina idiota.
Critica:
Una pellicola dalle tinte cupe, tipica dei lavori di Burton, soppressa dalle ambientazioni fantasiose, dai personaggi precisi e delineati ad arte con l'ausilio dell'inevitabile computer grafica. Ogni singolo personaggio del libro di Caroll è azzeccato, sia nei suoi movimenti che nella caratterizzazione. La stonatura più grossolana, secondo me la si può notare nella presenza della Regina bianca, interpretata da Anne Hathaway che sembra essere l'unica attrice non ritoccata con la grafica digitale. I suoi modi esageratamente armoniosi, lenti e la sua camminata esageratamente composta, esageratamente fiera la fa sembrare un personaggio uscito da un altro film, del genere comico, degli anni '30. L'incredibile ordine del suo regno e il messaggio banale di pace della regina fa a pugni, con il contesto di spensieratezza che dovrebbe evocare il film. La motivazione del ritorno di Alice nel paese delle meraviglie non sta in piedi, un altro stupido espediente per dare un senso al seguito di una storia che, il pubblico, conosce più grazie al cartone della Disney, piuttosto che al racconto originale di Lewis Caroll. La storia ha uno svolgimento stantio, privo di particolari emozioni, le scenografie evocative in tre dimensioni sono orpelli per distrarre lo spettatore dalla mancanza di idee che tengono su la pellicola. Il non-sense del racconto di Caroll perde qualsiasi efficacia, grazie anche ai dialoghi tra Alice e le altre creature presenti nel film, lo fa pericolosamente somigliare a un'episodio della serie di Narnia, con tanto di combattimento finale tra una teenagers catapultata in un mondo in cui lei è l'eletta e un drago così idiota da farsi infiocinare dalla prima ragazzina di passaggio. Il Cappellaio matto è un personaggio marginale nel Paese delle Meraviglie, però l'interpretazione di Jhonny Deep è importante e, quindi, la sua presenza è costante nel film e le sue apparizioni sono una palese forzatura della trama che lo proietta, assieme ad Alice, sempre nel fulcro dell'azione.
Burton perde qualsiasi virtuosismo, il suo solito dark è corretto dalla politica buonista della disney è l'humor nero a cui siamo abituati si palesa in poche e inutili battutine che fanno solo sorridere. Avrei gradito, decisamente, un rifacimento della storia di Alice, piuttosto che un seguito dal contenuto labile.
Mi chiedo che,  se il film non avesse avuto questo Hype, avrebbe ottenuto ugualmente lo stesso successo, che si merita solo in parte. Indirettamente (o magari volontariamente, chissà) Alice ha ricevuto una dose massiccia di ulteriore pubblicità anche per la notizia che, la Francia, avrebbe boicottato il film per colpa della politica di distribuzione che, avrebbe visto il film nel mercato dell'home video, entro solo sei mesi dalla sua uscita al cinema. Io, se fossi stato nei panni del distributore francese, non mi sarei preoccupato più di tanto; difficilmente lo spettatore potrà tornare al cinema per spendere altri 10 euro per riguardarlo.
Commento finale:
Perché andare al cinema,inforcare gli occhialetti e vedere Alice in Wonderland? C'è chi ci andrà solo per ammirare Jhonny in una perfomance decisamente sottotono, rispetto a Jack dei Caraibi. C'è chi vorrà gustarsi i panorami in tre dimensioni. C'è il curioso che vuole osservare come è fatto il paese delle meraviglie e quello che non ha capito nulla e vuole vedere qualche scena di sesso. L'unico motivo valido per entrare in sala è quello di ammirare lo Stregatto. Peccato che si veda cosi di rado.
Voto: 3,5

Nessun commento: