29 mar 2008

Recensione film: Non è un paese per vecchi di merda.



Non sono molte le pellicole che sono in grado di regalare soddisfazioni autentiche, come il piacere di levarsi le scarpe dopo una giornata di lavoro o di picchiare un bambino dopo che ti ha rubato il parcheggio. Ma questa pellicola ci riesce e in un modo del tutto innovativo, audace e sperimentale, ma è opportuno prima spiegare la sua articolata trama:
In un paese ligure, prendetene uno a caso, la popolazione è composta dal 75% di anziani, vecchi o persone che non riescono a fare altro che giocare a briscola nei bar. Le poste sono sempre gremite di anziani che non vedono l'ora di ritirare la loro pensione e versarla nel loro conto, piuttosto che adoperarsi in operazioni bancarie automatizzate, troppo complicate per loro. Nelle latterie c'è sempre la coda per comprare i meloni e le edicole finiscono a tempo recordo tutte le copie del:"Gazzettino del Vecchio" e :"La settimana Enigmistica", tutti i parcheggi sono indirizzati ai disabili e non se ne mai trova uno libero e nel cielo svolazzano milioni di gabbiani bramosi di ricevere il cibo dai vecchi che, ogni giorno, lanciano loro molliche di pane e mangime per gli uccelli.
In questo scenario apocalittico, entra in scena un eroe, giovane, destinato a cambiare il corso degli eventi.Il suo nome è Polimero Mandrappone e non vede di buon occhio tutte queste persone di una certà età, capaci di fare una coda chilometrica al supermercarto perchè non trovano, nel loro ridicolo borsello, una moneta da 50 centesimi e confondendola con altre. Percorrendo con la sua Jaguar un rettilineo da 200 Kmh alla folle velocità di 50 Kmh, grazie a un anziano a bordo di un panda 4x4 del 82, a Polimero gli sale una rabbia incontrollata, dopo aver strombazzato per 20 minuti al pensionato davanti a lui, passa alle maniere forti, speronandolo. La panda, dopo alcuni sobbalzi, esce fuori strada ma, arrivando a una velocità ridicola, non si fa nulla ne la macchina, ne il conducente, che scende immediatamente dall'auto urlando in dialetto:"Cossu belin l'è successu?"
In una scena che sicuramente è stata decisiva per l'assegnazione dell'Oscar (ricordo che questo film ne ha vinti ben; non me lo ricordo), il protagonista entra in città e senza pietà, investe tutti i pensionati che, temerariamente attraversano la strada fuori dalle strisce pedonali, non fa molta fatica a centrarli, perchè sono lenti e, in più, si fermano in mezzo alla strada dopo aver subito l'abbagliante luce dell'auto, anche se di giorno.
Polimero diventa latitante, viene ricercato dalla polizia di stato, dai carabinieri e dall'associazione:"Salvate l'anziano", ma riesce ugualmente a scappare da molti posti di blocco, in un inseguimento più bello di quello che si può vedere nel film:"Blue Brothers", l'ammazza vecchi si rifugia in una cittadina, soleggiata, semi deserta e delle spiagge ancora incontaminate, almeno sino a giugno.
Bussa alla prima abitazione e, prima che il senile proprietario riesca a avvicinarsi la porta per chiedere:"Chi è?" con la sua voce gracchiante, Polimero raccoglie il fucile da caccia e lo carica con uno scatto, quindi fa fuoco sull'anziano che collassa a terra con un ultimo:"cossu belin è successu?"
Mandrappone esce in strada, sempre incarognito e, non trovando nessuno, decide di trappolare una trappola ai suoi mortali nemici di sempre:"i vecchi", cosi elaborando stratagemma diabolico, organizzando una sagra della Minestra e invitando ospiti d'eccezione quali:"Little Tony" - "Roul Casadei" - "Tiziano Ferro" e tanta altra gente, quindi aspetta paziente. Nel giro di pochi minuti, dall'inizio della saga improvvisata, milioni di anziani si riversano nelle strade, con i loro sorrisi artificiali, l'andatura barcollante e i vestiti sgualciti, tutti bisognosi di compagnia e di un piatto caldo, si avvicinano al palco, dove Casadei da il meglio di se con la fisarmonica in un pezzo walzer demoniaco:"La Susina dei monti".
E' il momento giusto, Mandrappone con il suo fucile, entra in scena e fa fuoco su tutti, devastando la sagra, ma gli anziani sono troppo numerosi e finisce prima le munizioni, mentre questi tentano di darsi alla fuga in tutte le direzioni, fa ancora in tempo a cercare un'altra arma, ricaricarla, per poi continuare la sua strage. Anziani che si buttano al terra, privi di vita, altri che corrono giù da un burrone, altri vecchi che muoiono da soli grazie a un provvidenziale infarto, altri che si riparano dietro a un muro ma dal lato sbagliato, la morte viene seminata senza pietà e nel giro di pochi minuti, nel strade del paese vengono tappezzate di persone in andropausa.
"Non è un paese per vecchi di merda" - recita il protagonista tenendo in mano il suo fucile fumante, ma prima di raccogliere i cadaveri per farci un allegra pira, si volta verso il palco e spara a Tiziano Ferro che, in pochi istanti collassa al suolo esclamando:"Cossu belin l'è successu?"
Non sarà stato vecchio però a Mandrappone stava particolarmente antipatico, invitandolo nella sua pittoresca trappola, per farlo fuori.
Una regia geniale, una trama non scontata e degli effetti speciali discreti, ecco il mix di successo che rende questo film unico e piacevole da guardare, ogni scena possiede quell'angolo di malinconia e humor, ogni secondo della pellicola è destinato a divertire e soddisfare lo spettatore, non importa se è stato fatto con un budget ridicolo di un milione di dollari, non importa se gli attori sono stati presi dal bar, non importa se la colonna sonora è cantata da Mino Reitano, quello che conta è che guardiate questo bel film, a patto che non siete vecchi, forse potreste offendervi per alcune tematiche.
Voto: 7 - si poteva fare di più, magari aggiungendoci qualche donna nuda.



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