8 mar 2007

La vera storia di Mario.



Mario non è solo uno dei più famosi personaggi dei videogame, dopo Lara Croft, Solid Snake, Zelda e Gordon Freeman, ma è l'icona con cui si può benissimo identificare la Nintendo. Ogni console della casa dalla grande enne, dal Nintento Entertainement System (Nes per i nerds ) al Gamecube, possiede uno o più giochi con protagonista l'allegro idraulico o qualcuno della sua vasta famiglia (Luigi, wario, yoshi e compagnia bella).
Le sue origini sono molto nebulose, nessuno al mondo ha ancora chiara la vera storia del piccolo idraulico, che si nutre di funghetti, adora i fiori rossi e insegue la principessa Peach, sempre in pericolo nonostante il suo aspetto discutibile. Io sono qui per svelarlo a voi a costo zero, e consegna a domicilio immediata! basta leggere le parole qui di seguito:
In giappone, quell'anno era molto freddo, la neve cadeva copiosa sulle case, i palazzi, i grattacieli e i venditori di locuste in strada, mentre nell'ospedale di Osaka, la signora Kalinda Bross stava mettendo al mondo suo figlio, in compagnia del suo medico di fiducia: Takahashi Mitsucunimito
"Signora è un maschio!" - gli disse il dottore, mentre scrollava il pargolo per farlo addormentare.
Il padre, Vincenzo Mishima, italo-giapponese, viene a saperlo alla sua dodicesima sigaretta, consumata nel terrazzo della sala d'aspetto, in mezzo alla neve. In giapponese sono molto severi contro i fumatori, se ti beccano che consumi una sigaretta dentro un ospedale, ti prendono e ti mettono nel sushi nel portabagagli.
I Coniugi Bross, decidono di chiamare il pargolo: Mario, in onore a un anziano parente del madre, morto in circostanze misteriose in una casa di appuntamenti. Il piccolo, già all'età di 8 anni, nutriva un insana curiosità verso i tubi, e i suoi pomeriggi dopo la scuola, li passava nei cantieri di costruzioni edili a buttarsi giù dalle enormi tubazioni di scarico, installate dagli operai con tanto garbo. L'anno successivo naque un altro bambino nella famiglia Bross; Luigi, anche questo nome gli venne dato in onore di un lontano parente del padre, Italiano, morto in circostanze incerte mentre disinnescava un ordigno nucleare. Verso l'età di 14 anni, Mario frequenta una compagnia di tossici del suo quartiere, che lo avviano verso il mondo della droga, ma il giovane non ha i soldi per sostenere le spese di tale impresa, per questo sperimenta un nuovo tipo di sballo; mangiare i funghetti arancioni con pallini rossi, questo vizio gli rimarrà per tutta la sua vita, facendolo crescere di statura più del solito. Una volta avuto l'età per la patente; Mario avvia una società di idraulica con suo fratello Luigi, ma al primo intervento dentro una cantina, vengono attaccati da un gregge di tartarughe giganti, granchi incazzati e mosche incapaci di volare, non fu proprio un buon inizio. Figgirono entrambi da quel luogo infilandosi dentro il tubo più grande, quindi si ritrovarono in un mondo fantastico, fatto di colori, gente strana in giro, odore di dolci e deliziosi effetti sonori, erano nei bagni di Disneyland.
Qualche anno dopo, il duo di idraulici, o presunti tali, venne chiamato da uno strano cliente, una sapecie di funghetto che si chiamava Koopa, il suo problema non era una perdita d'acqua ma la sconparsa della principessa del suo regno, chiamata Peach, rapita dal malvagio Bowser. Non era certo un lavoro da idraulico ma il compenso era alto e perchè dire di no?. Si infilarono nel primo tubo e andarono alla ricerca della principessa, la trovarono da sola in una stanza buia in compagnia di questo fantomatico Bowser: Una tartaruga gigantesca, con le punte sul guscio, due zanne che fuoriuscivano dall'enorme bocca e un atteggiamento leggermente incazzato. Fortunatamente questo mostro era l'ultima creatura al mondo toccato dall'intelligenza, a Mario bastò attivare un meccanismo alle sue spalle, per farlo cadere nella lava e sconfiggerlo per sempre (almeno sino al prossimo livello).
Peach, per ringraziarlo, decise di premiarlo donandogli la cosa più importante che aveva nel suo enorme regno; Uno sturalavandini. Mario, ancora oggi è grato alla principessa per questo gesto di generosità.
Mamma Mia!

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