8 set 2006

Favole rivisitate, parte Prima...

La bella addormentata nel Bosco

Tanto tempo fa, in un paese che non descrivo perchè troppo banale e noioso, viveva una vecchia strega, brutta e con più rughe in faccia che una pergamena del '700 che, grazie alla pensione, non aveva un cazzo da fare tutto il giorno. Per questo motivo, girava per il paese da sola, ridendo quando qualcuno particolarmente brutto incrociava la strada o quando posava il suo bieco sguardo su qualcuna di particolamente grassa. Dagli amanti del villaggio triste, non era ben vista, anzi era la più odiata, per via della sua fastidiosa abitudine di mangiare i bambini e cagare in mezzo alla strada. Ora, morto un bambino se ne fa un altro, però l'igiene è l'igiene!
Un giorno di aprile, la vecchia megera incontrò una ragazza stupenda; chioma dorata, occhi blu intenso, seno prosperoso e un metro e ottanta di allegria fatta a persona. Il tipo di ragazza giusto per sorridere in televisione mentre si accarezza un cuscino della Mondialcasa. L'odio per questa giovane si scatenò immediatamente, perchè gli abitanti cosi come odiavano la strega, amavano con la stessa intensità questa bella ragazza, chiamata: Laura. Cosi architettò un piano per levarla di mezzo e non vedere più, quelle scene di servi della gleba che facevano ogni abitante del villaggio per accontentare la giovane, tipo; usare i propri corpi per coprire una pozzanghera e consentire il suo passaggio o prodigarsi in vere e proprie risse all'ultimo sangue per decidere chi la avrebbe aiutata a portagli la spesa a casa.
Trammite dei lavori, che neanche lei sapeva spiegare come, inventò un sortilegio sulla giovane, un misto tra voodoo, magia nera e un ritornello del Mago zurlì. Laura si addormentò e cadde in un sonno profondo e l'intera popolazione maschile del villaggio si disperò senza sapere più come sacrificare il proprio corpo. Ma la tragedia si amplificò dopo che la strega dichiarò le modalità del maleficio
"Solamente un bacio di un Principe azzurro, di nobili origini, schioccato in estate sotto il sole morente, potrà fare svegliare la bella addormentata. Altrimenti il suo sonno sarà Eterno!". Confidando nel fatto che, la tutti i maschi villaggio, erano contadini o scansafatiche, la straga era sicura che il maleficio sarebbe durato in eterno, mai come l'immagine di Laura dormiente, gli riempiva di gioia nel suo oscuro cuore di strega.
Gli abitanti del villaggio triste, avendo speranza zero virgola zero zero zero di trovare un rimedio al maleficio, posizionarono la bella giovane dentro una teca di cristallo e la piazzarono in mezzo a un lussureggiante bosco, con una targhetta d'oro con incise le seguenti parole:"Solamente il bacio di un principe azzurro può risvegliare questa fanciulla dal sonno eterno"
Passarono i mesi, gli anni, quando da est, in groppa a un cavallo bianco disegnato benissimo, galoppa verso la teca di cristallo un bellissimo ragazzo, dai capelli corvini, lo sguardo fiero e un sorriso rassicurante. Quando lesse la targa d'oro e osservò Laura addormentata, il suo cuore si riempì di tristezza, ma sapeva che lui era la persona giusta per salvarla. Sollevò con un gesto il coperchio di cristallo e si prodigò per darle un bacio, ma venne assalido a alcuni pensieri:
Si vide lui e lei, abbracciati in un amore eterno, tenero e duraduro, felici. Poi vide lei con gli abiti da nozze, sorridente, lei che lo costringe ad andare all'ikea prorpio il giorno del derby dell'anno. Nella camera da letto, lui non desidea altro che una bella nottata di sesso, mentre lei la impiega tutta nella lettura di un giallo dal finale scontato. Assieme ancora una volta nella scelta dell'auto che lui vorrebbe sportiva, ma che lei gli fa comprare una station wagon perchè cosi stanno più larghi con il bambino. Poi lui, che torna a casa dopo aver ammazzato un ennesimo drago e lei che gli fa una ramanzina perchè non sta mai in casa, quindi si immagina lui stravaccato sul divano a vedere un rilassante fuoco nel camino e lei che lo redarguisce perchè non fa mai nulla durante la giornata. Poi i suoi figli, 3 o 4, che gli girano per il castello, gli spaccano le armature donategli da Re arù, gli rovinano i suoi preziosi arazzi. Lui di fronte alla gloria di una battaglia da vincere, lei che lo costringe a lavare i piatti. Lui che desidera un futuro da guerrieri per la sua prole, lei che li fa diventare avvocati.
Dopo questa carrellata di pensieri, il Principe azzurro, dal passato nobile, si trombò la fanciulla dal sonno enterno, senza darle un bacio, quindi richiuse la teca, promettendosi di tornare il giorno successivo. E cosi fece, per tanti anni.
E vissero tutti felici e dormienti.




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