23 ago 2006

Recensione: A 30cm dal mio culo


In una civiltà globalizzata come la nostra, non stupisce se fenomeni come questo film, creato in casa con poche lire e con attori dozzinali, sia riuscito a sbancare il botteghino, riuscendo a battere in poche settimane, compioni d'incasso quali: "Io me & l'Imene" e "Scatz". Grazie a un ritmo di gags serrato e spontaneo, questo film riesce a far scattare la molla della risata anche alle persone più serie dell'univero e tutto senza usare complessi effetti visivi o dialoghi arzigogolati, semplice e sana volagità di una volta, fatta di rutti, scoregge e tante, tante bestemmie tanto care al nostro Vaticano. La trama è qualcosa di tremendamente geniale, in un hotel per ricchi in cui si annovera dei clienti come attori famosi, artisti, poliedrici miliardari e semplici contadini che hanno avuto culo all'enalotto, lavora un ragazzo di nome Jean, come lavapiatti. Una professione che non gli da molte soddisfazioni, ma a modo di conoscere tante ragazze grazie alla sua parlantina gutturale e l'arte innata di scandalizzare le persone. Per queste sue doti eccezionali, colleziona due mazzi di due di picche, e venti chili di schiaffi in faccia, in più riceve anche una brutta sorpresa sul suo caro motorino, un Califone, unico mezzo di locomozione in suo possesso. Una mattina qualcuno gli attraverso in mezzo alla strada, è vestito come un panettiere, si muove come un panettiere è sporco di farina e sulla spalla porta un sacco pieno di pane, Jean compie una frenata brusca e solamente per pochi metri non lo prende in pieno. L'uomo si infuria e lo sbatte a terra assieme al motorino, procurandogli una lesione al labbro sinistro, Jean medita di vendicarsi facendo un elenco di tutti i muratori del paese, non riuscendo a capire di cercare l'uomo sbagliato.
In albergo, dopo il secondo tempo, Jean fa una scoperta che gli cambierà la vita nel resto del film, scopre che un suo collega cameriere, in realtà, è omosessuale e lo annuncia elencando tutte una serie di caratteristiche atte a elogiare l'entrata posteriore che è solito usare la popolazione gay.
Jean non riesce a concepire una scelta di vita simile e impartisce al ragazzo una ramanzina, mitica, che se ne ricorderà per tutta la vita.
"Ma come ti può piacere le bianche chiappe, quando alla donna il creatore gli ha donato la cosa più bella della vita, mi chiedo io!", sono le parole che entreranno nel mito della cinematografia moderna: "Se proprio non puoi fare a meno di inchiappettare qualcuno, devi starmi a 30CM dal mio CULO!" e da queste perle, il titolo del film.
Questa pellicola rappresenta un nuovo modo di concepire il cinema italiano, finalmente una ventata di aria nuova nel panorama delle commedie all'italiana, certo alcune volte il vostro stomaco straburrerà per le metafore colorite del protagonista, certo se siete dei cristiani credenti, la vostra fede vacillerà nel baratro a sentire alcuni potenti bestemmioni, ma quello che avrete di fronte sarà una nuova pietra miliare nella storia del cinema burino. Sicuro.

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